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The Smiths, 40 anni fa usciva l’omonimo album d’esordio della band: le curiosità

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©Getty

Il 20 febbraio 1984 l’etichetta Rough Trade pubblicava il disco che presentò al mondo il gruppo di Manchester, tra i più influenti degli ultimi decenni. Dal sodalizio tra Morrissey e Johnny Marr alle difficoltà nelle registrazioni, dall’iconica copertina alle polemiche per alcuni testi, fino al successo di critica e pubblico: ecco tutto quello che c’è da sapere

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Sono passati 40 anni dall’uscita di The Smiths, omonimo album d’esordio della band di Manchester. Il disco, pubblicato dalla Rough Trade Records il 20 febbraio 1984, lanciò la carriera di Morrissey e soci, diventando presto una pietra miliare della discografia degli anni Ottanta. Ecco come è nato e in che modo è stato accolto da pubblico e critica.

La nascita della band

Johnny Marr e Morrissey si erano conosciuti nel 1978 a un concerto di Patti Smith. I due avevano interessi comuni che andavano dalla poesia alla letteratura, fino ai gusti musicali. Nel 1982 decisero di fondare una band insieme (con Marr alla chitarra e Morrissey come cantante), iniziarono a scrivere canzoni e scelsero come chiamarsi: "Era il nome più comune e pensavo che fosse ora che la gente comune del mondo mostrasse i propri volti”, dirà poi il frontman. Alla band si unirono il batterista Mike Joyce e il bassista Andy Rourke: sarà questa la formazione degli Smiths fino allo scioglimento del 1987. Vennero registrate alcune demo e il gruppo iniziò a esibirsi in pubblico. L’etichetta indipendente Rough Trade Records accettò di incidere il singolo Hand in Glove e la band ottenne visibilità grazie a una session per il programma radiofonico di John Peel alla Bbc. I quattro firmarono così il contratto con la Rough Trade per registrare il loro disco d’esordio.

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La creazione dell’album

A metà del 1983 gli Smiths iniziarono i preparativi per registrare il loro primo album, che inizialmente avrebbe dovuto intitolarsi The Hand That Rocks The Cradle. Venne scelto Troy Tate (ex chitarrista dei Teardrop Explodes) come produttore per le sessioni che vennero fatte agli Elephant Studios di Wapping a Londra. In un mese furono registrate 14 canzoni. Il caldo del seminterrato creò diversi problemi ambientali e rese difficile mantenere gli strumenti accordati. Il produttore John Porter accettò di registrare nuovamente l’album per migliorare il lavoro finale ma il risultato non entusiasmò del tutto la band. Dopo aver ascoltato il mix definitivo dell'album, Morrissey disse che l'album "non era abbastanza buono". Ma a causa del costo già sborsato di 6mila sterline "hanno detto che deve essere pubblicato, non si può tornare indietro”. L’uscita del disco fu anticipata dal singolo What Difference Does It Make?, pubblicato il 16 gennaio 1984, che raggiunse il numero 12 nella UK Singles Chart.

La copertina e la track list

La cover dell’album è stata ideata da Morrissey. Presenta una foto di Joe Dallessandro, attore e modello americano, in un fotogramma estratto dal film Flash, diretto da Paul Morrissey nel 1968 e prodotto da Andy Warhol. La fotografia di Morrissey sulla copertina interna della carta originale è stata scattata a uno dei primi concerti londinesi di Romi Mori. Tutti i credits riportano che i testi sono scritti da Morrissey e la musica composta da Marr. Le tracce del disco sono: Reel Around the Fountain, You've Got Everything Now, Miserable Lie, Pretty Girls Make Graves, The Hand That Rocks the Cradle, Still Ill, Hand in Glove, What Difference Does It Make?, I Don't Owe You Anything e Suffer Little Children. La canzone This Charming Man non è apparsa nell'edizione originale dell'LP nel Regno Unito ma è inserita come prima canzone sul lato B dell'edizione originale dell'LP statunitense (quindi come sesta traccia), edito da Sire Records. La prima uscita su cd in Uk nel 1986 non includeva la canzone, mentre tutte le riedizioni su cd nel Regno Unito dal 1993 in poi l’hanno inserita (invece è presente in tutte le versioni su cd negli Usa).

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Il successo

L'album è stato pubblicato il 20 febbraio 1984 e ha debuttato al numero due della classifica degli album del Regno Unito. È stato ben accolto dalla critica e dagli ascoltatori ed è poi rimasto nella chart per 33 settimane. Ha imposto gli Smiths come una delle band di spicco nella scena musicale degli anni '80 nel Regno Unito. L'album divenne anche un successo internazionale, raggiungendo la posizione numero 45 nella classifica europea degli album, rimanendo dentro per 21 settimane. In Uk è stato certificato disco d’oro per le oltre 100mila copie vendute. L’album, negli anni, è diventato un classico e figura in molte classifiche di settore: nel 1989 è stato classificato al 22esimo posto nella lista dei 100 migliori album degli anni '80 stilata da Rolling Stone. E nel 2003 era al numero 481 nella lista della stessa rivista dei 500 migliori album di tutti i tempi (salendo al numero 473 nell’elenco aggiornato del 2012).

Le polemiche

Insoddisfazione personale e lavorativa, relazioni amorose complicate, nostalgia, scoperta della sessualità, solitudine: sono alcune delle tematiche toccate nelle canzoni dell’album. L’innovativo stile dei testi di Morrissey, velato di malinconia e ironia, anche su temi delicati, scatenò diverse polemiche. Il brano Reel Around the Fountain ebbe problemi dopo che un giornalista del Sun lanciò accuse alla band di di presunti riferimenti alla pedofilia nel testo. Il cronista del tabloid venne denunciato e condannato per diffamazione dagli Smiths che smentirono categoricamente queste illazioni. Anche un verso di The Hand That Rocks the Cradle ricevette la stessa accusa. Infine ci fu il caso della canzone Suffer Little Children, ispirata dai cosiddetti "Moors murders", avvenuti non lontano da Manchester a metà anni Sessanta, quando una coppia di amanti rapì ed uccise 5 bambini. Morrissey, all’epoca coetaneo di molte delle vittime, ne rimase molto impressionato. Dopo l’uscita della canzone (in cui sono citati i nomi di 3 vittime), il nonno di uno dei bambini assassinati la ascoltò in un jukebox in un pub e si sentì offeso, come se la band volesse “commercializzare” gli omicidi. Dopo l'incontro con Morrissey, ha accettato che la canzone fosse una sincera esplorazione dell'impatto degli eventi. Il cantante poi costruì un'amicizia con la madre di una delle vittime.

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