Morrissey, 35 anni fa usciva Viva Hate. Le cose da sapere sul suo esordio da solista

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Il 14 marzo 1988 usciva l'album di debutto della carriera solista di Morrissey, il primo dopo lo scioglimento degli Smiths. Ebbe un buon successo di critica e pubblico, lanciando la seconda vita artistica del geniale cantante britannico. Dalla genesi alle canzoni, dalle controversie alla copertina. Ecco tutte le curiosità sul disco

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Viva Hate compie 35 anni. L'album di debutto della carriera solista di Morrissey dopo lo scioglimento degli Smiths è stato pubblicato il 14 marzo 1988. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul disco, che arrivò anche al numero 1 delle classifiche di vendita nel Regno Unito.

La genesi

Nel 1987 le divergenze creative tra Morrissey e Johnny Marr erano ormai diventate insanabili. Gli Smiths arrivarono al punto di rottura e si sciolsero ancor prima di pubblicare il loro quarto e ultimo album in studio, Strangeways, Here We Come, uscito nel settembre di quell’anno. Morrissey si lanciò immediatamente nella sua carriera solista e avviò una collaborazione con il produttore Stephen Street, che aveva già dato il suo contribuito a diverse pubblicazioni della ormai defunta band di Manchester.

Le registrazioni

Le sessioni per registrare il disco si svolsero nell’inverno 1987 agli studi Wool Hall di Bath. La scrittura delle canzoni è attribuita a Morrissey (testi) e Stephen Street (musica), ma Vini Reilly, il chitarrista dei Durutti Column che era stato arruolato nelle sessioni da Street, in seguito affermò che ogni canzone dell'album tranne Suedehead era stata composta anche da lui, versione sempre negata dal produttore. Morrissey, in un’intervista, spiegò che la separazione dagli Smiths non influenzò la scrittura dei brani: “Viva Hate esprime abbastanza elegantemente il modo in cui mi sono sentito immediatamente dopo la rottura. Ma non ci sono riferimenti amari al passato”. Anche il titolo, che inizialmente doveva essere Education In Reverse, venne cambiato. In Australia e Nuova Zelanda però, alcune versioni dell'album furono comunque pubblicate con quel titolo.

LONDON, ENGLAND - MARCH 14:  Morrissey performs live on stage at Wembley Arena on March 14, 2020 in London, England. (Photo by Jim Dyson/Getty Images)

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Le canzoni

Il sound ricalca abbastanza quello degli Smiths ma Morrissey (notoriamente molto autocritico) a posteriori disse che “almeno sei tracce oggi le seppellirei nel più vicino lembo di terra. E metterei una grossa pietra in cima”. Alcuni brani provocarono polemiche, in particolare la celebre Margaret On The Guillotine, traccia di chiusura del disco, che descrive la morte dell'allora premier britannica Margaret Thatcher come un “sogno meraviglioso”  prima di terminare con il suono della ghigliottina. Il cantante per questo venne anche preso di mira dalla polizia che lo interrogò e perquisì la sua abitazione. La versione statunitense del disco contiene una traccia bonus (Hairdresser on Fire) mentre negli anni sono state pubblicate versioni speciali con brani extra tra cui Treat Me Like A Human Being, che doveva far parte dell’album ma all’ultimo nel 1988 venne lasciato fuori dalla track list.

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La copertina

Molto celebre è anche la copertina del disco: si tratta di un primo piano di Morrissey realizzato dal fotografo Anton Corbijn. Altri suoi scatti sono presenti nel materiale all’interno del libretto, mentre la foto delle nuvole sopra la tomba dell'attore e musicista britannico George Formby Sr. è stata usata come retro dell’album.

Il successo

Il disco venne pubblicato il 14 marzo 1988 dalla HMV in Uk. Accolto positivamente dalla critica musicale, Viva Hate raggiunse la prima posizione la posizione nella Official Albums Chart, trainato dal buon riscontro dei singoli Suedehead e Everyday is Like Sunday. Ha ottenuto il disco d’oro a pochi giorni dall’uscita mentre è stato certificato Gold dalla RIAA il 16 novembre 1993. La rivista Q l’ha elencato tra i 50 migliori album del 1988 e compare nel libro 1001 Albums You Must Hear Before You Die.

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