Buon compleanno Rino Gaetano! Oggi avrebbe compiuto 72 anni: le sue canzoni più famose
ApprofondimentiIl 29 ottobre del 1950 nasceva il il popolare cantautore calabrese, scomparso prematuramente la notte del 2 giugno del 1981 a seguito di un gravissimo incidente automobilistico. Per ricordarlo abbiamo selezionato alcune delle sue canzoni che sono delle icone della musica italiana
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Alle 4 del mattino del 2 giugno 1981 una Volvo 343 grigio metallizzata in transito su via Nomentana, a Roma, invase la corsia apposta e si schiantò contro un camion all'altezza dell'incrocio con via Carlo Fea. A bordo della Volvo c'era Rino Gaetano, Aveva soltanto 30 anni essendo nato il 29 ottobre del 1950. Proprio oggi avrebbe compiuto 72 anni e chissà quante altre canzoni ci avrebbe regalato se non fosse arrivata in maniera così inaspettata e tragica la sua morte. Una morte che, come spesso succede nell'arte, ha contribuito a rendere eterna la popolarità del cantautore calabrese, ancora oggi amatissimo dal pubblico che canta sempre con partecipazione le sue canzoni allegre e stralunate, ma anche intense e romantiche, a volte senza farsi troppe domande su alcuni versi apparentemente nonsense. Ecco alcuni dei suoi successi più famosi.
Ma il cielo è sempre più blu (1975)
Sua prima grande hit, vendette oltre 100 mila copie: la canzone, in origine lunga oltre otto minuti, fu divisa a metà e “spalmata” su entrambi i lati del disco. Summa della poetica di Rino Gaetano, è una lunga lista di comportamenti, abitudini, usi e costumi, una fotografia di varia umanità che abita sotto lo stesso cielo: chi vive in baracca, chi vuole l'aumento, chi gioca a Sanremo, chi va sotto un treno... Citatissima nei decenni successivi, usata (anche a sproposito) come inno allegro e gioioso, persino come coro da stadio, fraintendendone la forte componente satirica.
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Mio fratello è figlio unico (1976)
Title track del secondo album di Gaetano, Mio fratello è figlio unico è un canto sull'emarginazione, la frustrazione, la solitudine, la mortificazione dell'individuo: temi gravi che sfociano in una frase-tormentone dal significato misterioso, un verso urlato a ripetizione - e ti amo, Mario! - di cui ancora oggi non è dato sapere con esattezza il senso: anzi, in un episodio di 33 Giri – Italian Masters andato in onda su Sky Arte qualche anno fa, il compositore Arturo Stalteri ha sostenuto che in realtà Gaetano non dicesse “Mario”, bensì “Mariù”. Darà il titolo a un bel film del 2007 diretto da Daniele Luchetti, con Riccardo Scamarcio ed Elio Germano.
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Aida (1977)
La satira politica la fa da padrona anche nel singolo che traina il terzo album Aida, una carrellata sulla storia d'Italia del Novecento, dal colonialismo alle Brigate Rosse passando per due guerre mondiali, il fascismo e la nascita della Repubblica e naturalmente una citazione di Giuseppe Verdi, per concludere con un riferimento allo scandalo Lockheed: Aida è una metafora dell'Italia. Ne fece una cover anche Riccardo Cocciante, mentre Gaetano interpretò la splendida A mano a mano.
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Gianna (1978)
Gianna è la canzone della definitiva consacrazione sul palco più importante d'Italia, proprio in quella Sanremo citata (in altri contesti) in Ma il cielo è sempre più blu. Tra i testi più surreali e spericolati della sua intera carriera (“Gianna Gianna Gianna aveva un coccodrillo e un dottore / Gianna non perdeva neanche un minuto per fare l'amore”), nonché il primo nella storia del Festival in cui compare la parola “sesso”. Terzo classificato e travolto da un successo di pubblico che lo lasciò anche perplesso, tanto da sconfessare successivamente la canzone stessa: “Sanremo non significa niente e non a caso ho partecipato con Gianna che non significa niente”.
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Nuntereggae più (1978)
Oggi la tecnica di elencare personaggi, città, marchi pubblicitari eccetera si chiama name-dropping e tra gli esempi più illustri e riusciti, molto prima che il termine fosse sdoganato, c'è sicuramente questa canzone pubblicata nel 1978 in cui Gaetano snocciola una serie di personaggi simbolo della degenerazione politica, sociale e culturale del Paese – alcuni, sinceramente, anche piuttosto incolpevoli, da Enzo Bearzot a Raffaella Carrà... Ma c'è anche tanta politica e tanta finanza, da Susanna Agnelli al presidente della Esso Vincenzo Cazzaniga. Tormentone dell'estate 1978, un anno tra i più cupi e problematici del Dopoguerra italiano.
E io ci sto (1980)
La canzone che diede il titolo al sesto e ultimo album di Rino Gaetano colpì per le sonorità rock, l'impegno civile e un tasso maggiore di “serietà” che danneggiò leggermente le vendite, inferiori rispetto al solito, ma trasmise un messaggio più chiaro e diretto, senza piangersi addosso come molti altri cantautori “di protesta”.