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Jay-Z compie 55 anni, le sue canzoni più famose

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©IPA/Fotogramma

Nato il 4 dicembre del 1969 nel quartiere di Brooklyn, a New York, oggi ha oltre tre decenni di carriera alle spalle. E non è solo uno dei rapper più influenti di tutti i tempi, ma è anche un nome di rilievo a livello imprenditoriale. Ecco una selezione dei suoi brani più famosi, dagli esordi fino al successo

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Jay-Z, tra i più famosi rapper del mondo, compie 55 anni. Il cantante, nonché marito (dal 2008) di Beyoncé, ha vinto oltre 20 Grammy e, secondo Forbes, è stato il primo artista Hip-Hop a diventare miliardario, grazie alla sua etichetta ma anche a una serie di investimenti ben riusciti in diversi campi. Ma quello che lo ha portato al successo è, senza dubbio, la sua musica. Da 99 Problems a Empire state of mind ecco quindi 10 canzoni che hanno segnato la sua carriera.

Hard Knock Life (Ghetto Anthem) (1998)

Si tratta del primo singolo di Jay-Z arrivato nella top 15 delle classifiche pop, che racconta, con sguardo malinconico, la sua ascesa al successo. Campionando la canzone Hard knock life dal famoso film Anne, prodotto nel 1982, il rapper è riuscito a creare la connessione tra i due mondi. Jay-Z nella sua canzone parla delle proprie origini, della sua vita da giovane maschio nero di New York che spacciava, fino al raggiungimento del successo grazie alla musica. Questo è un brano, nel complesso, che parla di come nulla possa impedire a lui e alla sua "gente" di controllare il mondo.

I Just Wanna Love U (Give It 2 Me) (2000)

Scritta in collaborazione con Pharrell, I Just Wanna Love U (Give It 2 Me) è un brano molto più allegro rispetto a quelli per cui era diventato famoso, fino a quel momento, il rapper. La sua melodia allegra e di festa è diventata così la sua hit più importante di quel periodo.

Big Pimpin’ feat. UGK (2000)

Il brano, sotto la diretta produzione di Timbaland, ha avuto molto successo e si è fatto conoscere per la sua esaltazione del lusso. Nel videoclip, diretto da Hype Williams, si vedono Jay-Z con gli UGK che, sopra un carro da carnevale, donano denaro alla folla circostante. Questa sequenza è poi alternata con un'altra in cui i cantanti fanno una festa sfarzosa su uno yacht.

Dirt Off Your Shoulders (2004)

È il secondo singolo estratto dall'album del 2003 di Jay-Z The Black Album. Nel 2004, la canzone è stata combinata con il singolo dei Linkin Park Lying from You e pubblicata come singolo per l'album mash-up Collision Course. Il 17 aprile 2008, l’allora candidato democratico alla presidenza Usa Barack Obama fece riferimento alla canzone con un gesto, in risposta ai duri attacchi della sua rivale Hillary Clinton. Obama usò il gesto della mano di Jay-Z per "spazzare via lo sporco" dalle sue spalle. Quando gli fu chiesto se Obama stesse deliberatamente facendo riferimento alla canzone, un portavoce della campagna disse: "Ha un po' di Jay-Z sul suo iPod".

99 Problems (2004)

Il ritornello di questo altro famosissimo brano, preso in prestito da Ice-T e Brother Marquis della 2 Live Crew, "I got 99 problems but a bitch ain’t one", ha creato non poche polemiche. "Anche mentre lo registravo, sapevo che qualcuno avrebbe detto: 'Ah! Ecco che parla ancora di prostitute!'", ha spiegato successivamente Jay-Z. Il brano è diventato un simbolo e si è intrecciato, di nuovo, con la presidenza di Barack Obama, che l’ha usato in occasione della Correspondents Dinner alla Casa Bianca del 2013. Dopo la controversa visita di Jay-Z e Beyoncé a Cuba di quell'anno, l’ex presidente ha detto: "I’ve got 99 problems and now Jay-Z is one", suscitando le risate dei presenti.

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SHOW ME WHAT YOU GOT (2006)

Questo brano è stato il primo singolo dall'album di "ritorno" Kingdom Come, di Jay Z nel 2006. La canzone trae spunto da Show 'Em Whatcha Got dei Public Enemy e ha una forte influenza jazz. Imponente la parte strumentale, anche grazie a un uso sapiente e bellissimo della batteria, per un brano che da subito è stato di grande - e continuo - successo.

Empire State of Mind feat. Alicia Keys (2009)

Empire State of Mind è diventata un inno inconfondibile per la città di New York.

Inserita dalla rivista Rolling Stone nella lista delle 100 migliori canzoni Hip-Hop di tutti i tempi, per il ritornello il rapper aveva originariamente preso in considerazione la cantante Mary J. Blige, tuttavia la combinazione del suono e del talento pianistico di Alicia Keys lo avevano talmente colpito da ripensarci. Keys ha quindi preso parte al progetto e, in un'intervista, ha raccontato: "C'è stata una prima telefonata e Jay ha detto: 'Sento di avere questo brano che sarà l'inno di New York. Il pianoforte, lo stile, l'intero flusso. E non potrebbe essere l'inno di New York senza di te!'. Sono andata in studio e mi sono innamorata del brano fin da subito. L'ho provato un paio di volte. La prima volta che ho cantato la canzone in realtà stavo male, ma sapevo che lui aveva bisogno del campionamento. Così poi sono tornata indietro e l'ho rivisitata in modo che potesse essere quella che è ora. Ci sono volute un paio di volte, ma ogni volta l'energia era altissima".

Run this town (2009)

La canzone è stata prodotta da Jay-Z per il suo nuovo album The Blueprint 3 in collaborazione con Rihanna e Kanye West aggiudicandosi due Grammy come miglior collaborazione rap/sung e miglior canzone rap. La canzone, a un ritmo incalzante, racconta l'adrenalina che gli artisti provano quando raggiungono la fama. Jay-Z rappa raccontando la loro vita da star, affrontando le conseguenze e i rischi che arrivano dal successo, senza averne paura.

Niggas in Paris feat. Kanye West (2011)

La carriera di Jay-Z, come si è visto, è costellata da celebri collaborazioni. Niggas in Paris ne è un altro perfetto esempio. Cantato insieme a Kanye West, questo è un brano iconico, che racconta la storia di chi ce l’ha fatta. "L’ho scritto per dire: sono scioccato di essere qui. Sono meravigliato", ha detto Jay-Z parlando del brano. La canzone, riconosciuta con il Grammy Award alla miglior canzone rap e con quello alla miglior interpretazione rap, è stata inserita nella lista delle 100 migliori canzoni Hip-Hop di tutti i tempi stilata da Rolling Stone. La canzone è anche famosa per il numero di volte in cui è stata eseguita ripetutamente nei concerti. Il record è quello al Palais Omnisports Paris Bercy, di Parigi, il 18 giugno 2012, quando la canzone è stata ripetuta per 12 volte consecutive dai rapper.

4:44 (2017)

Questa canzone è importante nella storia dell’artista perché è arrivata nel periodo successivo alle accuse di infedeltà cantate da Beyoncé in Lemonade. Qui Jay-Z parla dei suoi errori, mostra senza filtri debolezze e vulnerabilità. Il brano è una dichiarazione di scuse verso la moglie, in cui il rapper ammette anche le proprie colpe e il tradimento, ma tenta al contempo di rafforzare l’amore che unisce la coppia da anni. Per scrivere il testo, si è svegliato alle 4:44 del mattino. Da qui il titolo. "È un brano davvero potente, forse uno dei migliori della mia carriera”, ha detto successivamente il rapper.

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