Partenope, debutta al Teatro San Carlo di Napoli l'opera inedita di Ennio Morricone

Musica

Vittoria Romagnuolo

Unica opera, composta trent'anni fa e rimasta inedita, è una rappresentazione onirica e sperimentale della nascita della città di Napoli che quest'anno celebra 2500 anni dalla sua fondazione. Un successo l'anteprima aperta gratuitamente al pubblico, un gesto che avvicina i cittadini al cuore simbolico delle celebrazioni di "Napoli 2500"

Per tutto il 2025 Napoli festeggia la sua fondazione, risalente a 2500 anni fa. La messa in scena al Teatro San Carlo di Partenope, opera lirica, l'unica composta nella sua prolifica carriera da Ennio Morricone, dedicata alla Sirena cui si attribuisce il mito della nascita della città, è un atto culturale importantissimo per il capoluogo campano, nonché un motivo d'orgoglio, dal momento che la composizione è rimasta inedita per trent'anni
Partenope. Musica per la Sirena di Napoli, va in scena al San Carlo con due recite ufficiali, venerdì 12 dicembre alle ore 20.00 e domenica 14 dicembre alle ore 17.30, precedute da un'anteprima, una prova generale, giovedì 11 dicembre, che è stata aperta al pubblico gratuitamente, un gesto simbolico volto ad avvicinare gli spettatori a uno dei luoghi cardine di "Napoli 2500", evento lungo una stagione, inaugurato proprio al Massimo napoletano lo scorso marzo con la proiezione di Napoli Milionaria!
Partenope, con le musiche di Ennio Morricone, vanta la regia di Vanessa Beecroft che condivide il progetto visivo con Daniela Ciancio (per i costumi) e Danilo Rubeca (per la coreografia e la regia).
Sul palco, voci liriche maschili e femminili, Jessica Pratt e Maria Agresta le due Partenope, Francesco Demuro, Melanio, Désirée Giove, Persefone, affiancate da un narratore, Mimmo Borrelli, e le voci del Coro Lirico di Napoli preparato da Fabrizio Cassi.
L'Orchestra diretta da Riccardo Frizza completa quella che è un' "opera da camera" visionaria che rilegge la storia fondativa della città in chiave contemporanea. 

Una lettera in ricordo di Ennio Morricone

Partenope è un'opera composta da un atto unico dalla durata di circa cinquanta minuti. Morricone ne scrisse le musiche nel 1995 su un libretto di Guido Barbieri e Sandro Cappelletto che, qualche minuto prima dell'inizio dell'anteprima dell'11 dicembre, spettacolo che ha visto in platea il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, hanno letto una lettera al grande compositore
"Caro Maestro Morricone, dopo un'attesa lunga trent'anni ascolteremo l'opera che hai voluto dedicare a questa città e a questo Teatro, un lavoro pieno della tua sapienza musicale, composto per un'orchestra di quarantaquattro musicisti, due soprani, un mezzo soprano, un tenore, un coro femminile e un cantastorie", così la lettera che descrive, nel contempo, le particolarità dell'opera al pubblco. 
"Il libretto è scritto in italiano, il coro all'inizio e alla fine, invoca in lingua greca la Madre di Napoli perché protegga questa città e tutta l'umanità dalle follie degli uomini. Il narratore racconta in lingua napoletana". 
Sulla genesi dell'opera, i due librettisti raccontano della proposta fatta a Morricone in una calda estate romana di scrivere per la prima volta musica per un'opera, lavoro che il compositore accettò senza esitazione.
Il risultato, spiegano nella lettera, è "Una musica nuova, nella quale si possono cogliere gli echi delle tue colonne sonore ma anche i suoni di un sogno che hai a lungo accarezzato. Grande è la nostra felicità nel vedere realizzato finalmente un progetto al quale tenevi così tanto e ancora più intenso è il dispiacere che tu non sia qui, davanti al tuo pubblico. Grazie Ennio, per aver dato suono e canto alle nostre parole. Che il cielo, la terra e il mare di Napoli siano propizi al volo della tua Partenope!".

La trama e la messa in scena: l'alba di una città nuova

Musiche raffinate e un progetto visivo d'impatto fanno di Partenope un'opera perfettamente inserita nella visione artistica di Vanessa Beecroft, celebre per la messa in scena di tableau vivant e per l'approccio peculiare al corpo femminile, centrale nel racconto del mito della Sirena. 
La vicenda della Sirena condannata sulle coste del golfo partenopeo dove fu fondata la città di Napoli si svolge con movimenti cadenzati, in un'atmosfera lattiginosa, quasi opaca, alla quale contribuiscono lo sfondo monocromo e i costumi di scena.
Quesi ultimi, tute semitrasparenti che aderiscono perfettamente ai corpi rivelandone una consistenza quasi immateriale, coperti da veli simili a lenzuola che quasi nascondono le figure fino ai piedi, sono stati realizzati in collaborazione con Chemena Kamali, direttrice creativa di Chloé e maestra dell'uso delle tinte polverose anche sul palcoscenico. 
Il dramma potente della protagonista è sfiorato con delicatezza nella messa in scena che culmina con la sua morte, premessa dell'alba di una città nuova. 
Lo spettacolo trasporta lo spettatore in un altrove mitologico, prima che questo diventi concreto, pietre e fondamenta di una città millenaria. 
La musica è un tappeto sonoro leggero che non sovrasta le voci acute femminili, i canti delle sirene. I sovratitoli, in italiano e in inglese traducono per tutti anche le parti in napoletano affidate al narratore, che aggiunge colore a uno scenario che resta lieve, dall'inizio alla fine. 

L'anteprima gratuita per il pubblico di Napoli 

"Vedere per la prima volta prendere vita Partenope, l’unica opera lirica del grande maestro Ennio Morricone, proprio qui al Teatro di San Carlo, è un’emozione profonda per tutta la città. Napoli è una comunità che vive di musica, di narrazione, di memoria condivisa: riportare alla luce un capolavoro rimasto inedito per trent’anni significa restituire alla nostra storia un tassello prezioso che mancava", così il sindaco di Napoli Manfredi che ha salutato il pubblico del San Carlo che dallo scorso ottobre ha un nuovo Sovrintendente e e Direttore musicale, Fulvio Macciardi.
Sul palco, prima della rappresentazione, è salita Laura Valente, Direttrice artistica di "Napoli 2500", che ha sottolineato l'importanza dell'apertura gratuita del Teatro San Carlo ai napoletani
“Aprire il San Carlo alla città non è stato - e non è - un gesto formale: è il cuore stesso delle celebrazioni Napoli 2500. Dopo l’omaggio a Eduardo, offrire un’anteprima gratuita anche per Partenope ribadisce questo principio. Morricone immaginò quest’opera per Napoli: scoprirla e conoscerla insieme a chiunque lo vorrà,  significa valorizzare un’eredità artistica ma anche un’idea di comunità”.

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