Katy Perry in concerto a Bologna, quando uno psicodramma tecnico diventa un sogno pop

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

L'artista di Santa Barbara ha un inizio di show complicato perché qualcosa salta nel sistema che "comanda" i tantissimi effetti speciali e per oltre mezz'ora l'Unipol Arena resta col fiato sospeso. Poi il viaggio ha inizio ed è fantasmagorico, immaginifico ma a tratti forse eccessivo. Tornerà a esibirsi in Italia (ha cantato All The Love sventolando un tricolore) il 19 luglio a Lucca. LA RECENSIONE

Katy Perry trasforma l'universo Pop in un mondo colorato più vicino al musical che al concetto di live in senso tradizionale e incanta Bologna, nell'unica data italiana del suo The Lifetimes Tour (tornerà in situazione open air il prossimo 19 luglio davanti alle Mura Storiche di Lucca) dopo un inizio col brivido. Dopo la corposa intro, un video che tra gli altri temi caldeggia quello della salvaguardia delle api, argomento che da tempo, e giustamente, è una priorità globale, quando si apre una botola nel palco e si aspetta l'apparizione della Popstar, ecco che qualcosa va in corto circuito e tutto si fa nero. I musicisti rientrano nei camerini, sul videowall compare un collage di schermate con scritto "network error" e il pubblico, giunto da tutta Italia e anche dall'estero per fare festa con l'iconica artista di Santa Barbara (oltre 115 miliardi di stream globali e più di 70 milioni di album e 143 milioni di singoli venduti nel mondo), si ammutolisce. Oltre mezz'ora di fiato sospeso. Sono le 21.40 quando torna il buio e finalmente lo show parte. E' diviso in cinque livelli (ma il terzo è formato da due atti) e ha una forte potenza musicale e visuale ma manca, in alcuni momenti, di un po' di ritmo: Katy Perry è un po' troppo colloquiale, quasi volesse dosare l'eccelsa voce, e, per fare un esempio, quando invita sul palco tre fan la situazione si prolunga forse un po' troppo: evitabile la telefonata in diretta, con Katy presente e attiva nella conversazione, di uno di loro alla nonna per farle vedere la fortuna che ha avuto. 

Katy Perry
Il videowall durante l'interruzione per problemi tecnici

LA POPSTAR HA IL PALCO COL SIMBOLO DELL'INFINITO

Sconfitto il virus informatico parte il The Lifetimes Tour. Katy Perry esce dal ventre dell'Unipol Arena dentro un gabbia e accende la sua gente con Artificial, Chained to the Rhyhtm, la splendida Teary Eyes (il finale è un acuto quasi da opera lirica) e Dark Horse (esecuzione ipnotica, assai tribale con lei che passeggia sui suoi danzatori). Il palco si allunga in mezzo alla gente e ha la forma dell'infinito, quell'otto allungato, che permetterà al pubblico di vedere la Popstar di Santa Barbara assai da vicino. Al suo fianco otto ballerini polimorfi, che nell'arco delle due ore di live con i loro cambi di passi e di abiti diventano parte integrante della narrazione musicale di Katy Perry. Il valore aggiunto è che sono evocativi, in loro, ma ovviamente anche e soprattutto in Katy, è possibile cogliere suggestioni: nell'incipit le coreografie vanno da ghostbuster all'allineamento sghembo dei Madness mentre la regina del Pop è argentata, richiamo, a mio avviso, alla Dee D. Jackson che nel 1978 cambiò gli stilemi della dance-elettronica con brano Automatic Lover.

 

Approfondimento

Katy Perry e Justin Trudeau, prima uscita a Parigi come coppia

Katy Perry
Katy Perry col tricolore

KATY PERRY ALLA SUA GENTE: "SONO UNA PRINCIPESSA"

Tanti mostri preistorici mutuati dall'epica dei film di fantascienza sembrano uscire dal videowall per gettarsi sulla folla. Per tutto il live si indugia molto sui primi piani di Katy Perry per saziare l'entusiasmo dei fan. Arrivano Woman’s World, California Gurls e Teenage Dream. Sul palco ci sono ponteggi che trasmettono un senso di costruzione di un nuovo mondo e una Atlante argentea che regge il mondo: Katy callipigia sembra Cleopatra. Le cantano "sei bellissima" e lei si pavoneggia, è felice. I Kissed a Girl, che chiude il Level 2, è un momento di grande sensualità con lei che fa ginnastica sul punto più esposto del palco per poi volare in alto chiusa in una sfera. Il videowall spesso si tinge di bianco e nero, giocando a contrastare i colori dello show, e ha echi del Mago di Oz. I’m His He's Mine col suo "lararilarara" crea un clima da stadio e si torna sul palco con uno sfondo di colori autunnali. La partenza del Level 3.5 è coloratissima tra il mondo di Grease e quello di Barbie. Il trasformismo di Katy lascia senza fiato: in questo momento acustico è colorata come un pappagallo tropicale dalla vita in giù mentre è leopardata dalla vita in su, una figura mitologica da bestiario medievale che, qualora ci fossero dubbi, dice: "Sono una principessa". All the Love è un tripudio con lei che passeggia sul palco con una bandiera italiana che le è stata allungata da un fan; ET sul videowall ce la mostra come Wonder Woman, intenta a discutere con un mostro che ha i denti come zanne: i ballerini sono alieni cattivi che lei colpisce con una spada luminescente tipo Jedi.  Si va verso il finale: in Part of Me rimane in costume, un costume che brilla, mentre in Rise corre come fosse alle Olimpiadi e accenna un twerking; Pyro scalda tra fiamme e fuochi artificiali...come se bruciasse la città. Il finale è con tre colossi del Pop quali Lifetimes, Wonder Transition e Firework. Insomma Katy Perry ha donato una serata completa: tra inconvenienti, colori, effetti speciali hollywoodiani, inutili telefonate alla nonna, dream pop, momenti degni di un musical di Broadway...l'incantatrice del Pop ci ha ricordato che nella vita la missione quotidiana è "enjoy your trip".

 

Approfondimento

Katy Perry, multa dalle Baleari per videoclip girato in area protetta

Spettacolo: Per te