David Gilmour: “Mai più con Roger Waters. La reunion dei Pink Floyd? Solo con l'AI"

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David Gilmour, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, esclude ogni possibilità di tornare sul palco con Roger Waters. Ma apre alla suggestione di una reunion virtuale con l’intelligenza artificiale. Intanto, il suo film-concerto arriva nelle sale italiane

David Gilmour non lascia spazio a interpretazioni: “Mai più con Waters”. In una lunga intervista al Corriere della Sera, il chitarrista britannico ha ribadito la sua posizione netta contro ogni ipotesi di reunion reale con Roger Waters. “Non suonerò mai più con chi sostiene dittatori come Putin”, ha dichiarato, confermando le parole già pronunciate lo scorso anno. Se i Pink Floyd dovessero tornare, sarà solo in versione virtuale: “Sì, a una reunion con l’intelligenza artificiale”, ha ammesso, immaginando sé stesso spettatore di un concerto dei Floyd “come ai vecchi tempi”.

Il film-concerto al Circo Massimo e il nuovo album

Dal 17 al 24 settembre, nelle sale italiane arriva Live al Circo Massimo – Roma, il film-concerto tratto dai cinque show tenuti da Gilmour nella storica arena romana. Un progetto che anticipa l’uscita dell’album live The Luck And Strange Concerts, prevista per il 17 ottobre. Il film è stato diretto da Gavin Elder e sarà disponibile anche in edizione super deluxe con vinili, CD, Blu-ray, fotografie e memorabilia. “Suonare in luoghi come Pompei o il Circo Massimo è un’esperienza unica. Le pietre raccontano storie, molto più delle arene moderne”, ha raccontato Gilmour.

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Ricordi, riflessioni e futuro

A quasi 80 anni, Gilmour si mostra sereno e riflessivo. “Un tempo pensavo di essere immortale. Ora so che non bisognerebbe avere troppi soldi, troppo successo, troppa libertà quando si è troppo giovani: non si sanno apprezzare”, ha confidato. Nell’intervista ha anche smentito un mito: la celebre “Wish You Were Here” non è dedicata solo a Syd Barrett, ma all’assenza in senso più ampio. “Era una frase comune sulle cartoline inglesi degli anni ’70”, ha spiegato. La vera dedica a Barrett, ha precisato, è “Shine On You Crazy Diamond”. E proprio Barrett riemerge nei suoi ricordi: “Quando arrivò ad Abbey Road, non lo riconoscemmo. Era cambiato completamente. Forse fu lui a non riconoscere noi”.

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