David Byrne a Sky Tg24: "Un nuovo album per farvi divertire. Giovani, credeteci sempre"

Musica
Valentina Clemente

Valentina Clemente

Foto di Shervin Lainez

Un nuovo album, Who’s The Sky?, scritto con l’obiettivo di divertire e "far capire che le mie canzoni hanno calore". Le collaborazioni con Hayley Williams, St.Vincent e Tom Skinner. Il concerto con Olivia Rodrigo, con cui ha cantato Burning Down The House a New York. La statura artistica che gli consente di non dover per forza dimostrare nulla a nessuno, e il rapporto con l'idea di sbagliare, perché non è semplice essere un artista come lui: abbiamo incontrato David Byrne, questa è la nostra intervista esclusiva

 

“Volete entrare e sistemare l’attrezzatura? Il tempo c’è, io avrei piacere di pranzare prima di iniziare a chiacchierare. Ci vediamo tra poco”: David Byrne ci accoglie così, con una naturalezza e gentilezza quasi disarmante. Io e Alessandro, l’operatore che da tempo mi accompagna in bellissime avventure lavorative, non sappiamo cosa dire. Lo salutiamo e ringraziamo abbozzando un sorriso, per poi entrare nella stanza e preparare il set. Siamo entrambi un po’ spiazzati, ma positivamente: trovarsi davanti un artista come Byrne che ci invita a casa sua come un amico che conosciamo da anni non è cosa di tutti i giorni. Cerchiamo di non pensarci, e prepariamo tutto prima di uscire. Nella testa mi girano mille idee, ma soprattutto continuo a cantare una canzone del nuovo album di David Byrne, Who’s The Sky?, la numero cinque: è What Is the Reason for It? con la voce di Hayley Williams dei Paramore, una delle mie artiste preferite. Byrne in questo album mi ha tocca nel profondo del cuore: non solo ha lavorato con Hayley, ma anche con St.Vincent, che da sempre è nel mio pantheon musicale. Continuo a pensare alle parole del brano, cammino nel corridoio mentre Alessandro prende qualche luce aggiuntiva. Poi la porta si apre e David Byrne mi guarda e dice: “Eccomi! Entrate così iniziamo”. 

"Who's The Sky?", il nuovo album di David Byrne

Prima di cominciare gli dico che l’album mi è proprio piaciuto perché è divertente e irradia gioia, un tema di cui spesso parleremo nella nostra chiacchierata. Lui mi osserva attentamente e dice: “Sai, mi fa molto piacere che tu mi dica questo. Quando ho iniziato a scrivere mi sono detto: divertiamoci, tutti insieme. Ne abbiamo bisogno!” In Who’s The Sky? David Byrne parla molto d’amore, e nel corso della chiacchierata gli chiederò come ha fatto a non banalizzare un tema così importante e di cui parlano in molti. Nei brani tratta anche il tema di come gli uomini, spesso, abbiano la tendenza a sminuire le idee e i punti di vista delle donne, argomento di cui parla la canzone She Explains Things to Me. Tutto con melodie belle e soprattutto uniche, proprio come un artista come lui.

Chi è David Byrne oggi?

David Byrne, bentornato.

Grazie, è bello essere qui.

 

Ha pubblicato un nuovo album, “Who’s The Sky”, ma chi è David Byrne oggi, dopo una carriera così lunga e diversificata?

Wow, è proprio una bella domanda! Credo di non essere la stessa persona di dieci, venti anni fa, o di molto tempo fa. Continuo ad evolvermi, a provare nuove esperienze. Sto diventando una persona diversa, sotto certi aspetti. Forse fisicamente sono riconoscibile, ma sotto altri aspetti forse sto continuando a cambiare.

La cucina, e la voglia di continuare a sperimentare: "Dopo American Utopia ho continuato la mia evoluzione"

C’è qualcosa che mi affascina davvero della creatività: lei è sempre David Byrne, ma non è mai uguale. Lei riesce in questo intento. "Who's The Sky?" è un melting pot di musica: si sente il timbro di David Byrne, ma allo stesso tempo ci sono delle sfumature provenienti da culture diverse. Dove ha preso ispirazione? So che ha cucinato molto, vero?

Sì, durante la pandemia ero da solo a casa, e mi sono detto: Ecco, questo è proprio il momento giusto per iniziare a cucinare qualcosa così se non riesco a fare qualcosa di buono, nessuno lo saprà, mai! Mi sono specializzato in cucina messicana e indiana e vi dirò, ci sono delle somiglianze: entrambe hanno delle salse piuttosto complesse, e dipende anche se si cucina pesce o carne. Mi sono detto: queste cucine hanno qualcosa in comune, ancora non mi è molto chiaro come, ma è così.

 

Si è dedicato alla cucina, ha conosciuto da vicino nuove culture. È stato quello il momento in cui si è detto: adesso è arrivato il momento di fare qualcosa di nuovo, di concentrarsi su un capitolo? Ha fatto così tanto con l’album precedente, American Utopia, e non dev’essere facile non ripetersi…

Sì, sono consapevole del fatto che quel tour nello specifico, il mio ultimo tour, ha avuto un ottimo successo, e il pubblico l’ha amato molto. Mi sono detto: ok, adesso devo fare qualcosa non completamente diverso, ma almeno che sia un’evoluzione di quanto fatto in precedenza. Cosa che credo di aver fatto. E continuerò a fare! In quel tour la band, i danzatori, tutti si potevano spostare. Nessuno aveva uno spazio fisso. Mi sono ripromesso di replicare questo modello: non posso certo tornare indietro e far sì che sul palco tutti restino fermi. Tutti si possono spostare come se fosse una coreografia.

 

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La collaborazione con la Ghost Train Orchestra

In questo disco c’è anche un’orchestra e, come le dicevo, si possono sentire tante e diverse sfumature di musica. Dove ha trovato l’idea di coinvolgere nuovi musicisti e fare un disco insieme?

L’orchestra si chiama Ghost Train Orchestra, ha sede a New York: è piccola, ed è composta da una quindicina di persone circa. Qualche anno fa ho sentito un disco che hanno fatto su Moondog, un poeta e compositore cieco che negli anni Sessanta e Settanta girava per le strade di Midtown, il quartiere commerciale di Manhattan. Aveva delle corna, un lungo mantello e una folta barba. Era piuttosto eccentrico, ma si è scoperto che scriveva musica bellissima! Scriveva tutto in una specie di braille e poi traduceva in musica per musicisti. Musica davvero bellissima. Così hanno registrato parte di quella musica, ho ascoltato la registrazione e ho detto: “Ah, vi andrebbe di lavorare insieme?”. Ci è voluto un po’ di tempo, hanno fatto gli arrangiamenti da soli perché sapevano cosa funzionava meglio per il loro gruppo. Ho lavorato con il produttore Kid Harpoon, che ha realizzato dischi di grande successo, e sì, ci è voluto un po', ma abbiamo dato vita a queste canzoni. Lavorare con un’orchestra è una novità per me. A volte la gente pensa che le mie canzoni siano un po' concettuali e fredde, e io ho pensato: “Con questo disco capiranno che c’è calore, c’è cuore. Un cuore che non avevano nemmeno riconosciuto”.

Un disco divertente, ricco di belle energie. E le canzoni con Hayley Williams e St.Vincent

È un disco divertente, dà una bella energia…

Oh, bene! Ne abbiamo proprio bisogno in questo periodo.

 

Dopo American Utopia, un disco introspettivo che riflette momenti di vita e storia contemporanea, vogliamo divertirci: e questo disco è felice. Come le ho detto, la mia traccia preferita è la numero cinque, What Is The Reason For It?, con Hayley Williams. Ha lavorato con lei e St. Vincent.

Abbiamo fatto uno scambio. Hayley fa parte del gruppo Paramore, li ho incontrati e abbiamo fatto uno scambio di canzoni: hanno fatto una canzone che era nel film concerto Stop Making Sense, hanno fatto una versione di Burning Down The House. E poi sono venuti da me e mi hanno detto: Ora vogliamo che tu canti una delle nostre canzoni! E così ho fatto una delle loro, intitolata Hard Times: era un brano che avevano scritto loro, e mi hanno detto che hanno pensato ai Talking Heads nel processo di scrittura. Li ho incontrati e sì, a un certo punto, stavo finendo il disco e ho contattato Hayley e le ho detto: “Vuoi cantare in una di queste canzoni? Penso che potrebbe essere una buona idea non avere solo la mia voce tutto il tempo!” È stata fantastica. La canzone è come un antropologo che chiede: A cosa serve l’amore? A cosa serve? È qualcosa di buono o di cattivo? Sì, guarda tutte le cose che ci fa!

"Olivia Rodrigo? Fantastica!"

Poco fa ha parlato del brano Burning Down The House dei Talking Heads: l’ho vista sul palco del Govs Ball a New York con Olivia Rodrigo: bellissimo!

È stata una sorpresa!

 

E sì, lo ammetto: mi è piaciuta molto anche la sua tuta rossa. Mi affascina molto vedere un artista come lei: tutti la vedono con il Maestro, ed è magnifico vedere che lei è molto felice nel condividere il palco con artisti giovani.

Ma certo! Conoscevo già la musica di Olivia, mi piace il suo modo di scrivere: è intelligente, divertente ma anche molto dolce. Ho ascoltato alcuni dei suoi brani e ho trovato molto senso dell’umorismo, a volte si prende in giro. È molto brava.

 

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"Sono un artista libero. Ora sto immaginando i concerti che porterò nei teatri"

Ora lei sta vivendo una fase della sua carriera in cui non deve dimostrare niente a nessuno. Ha fatto così tanto per la musica e può davvero scegliere cosa fare, con la libertà che si può permettere dopo una carriera così lunga, giusto?

Con un budget mi sento libero, ma devo sempre rimanere nei limiiti del possibile (ride) Ora sto immaginando il mio show: non so ancora esattamente come sarà, ma ho la band, ho scelto i danzatori e altri artisti Abbiamo testato alcune luci e le pareti di proiezione. Diciamo che ho un’idea di dove stiamo andando e di come sarà lo show dal vivo, per tutti i dettagli vi dirò tra un po'.

 

Pensando ai due concerti che farà al Teatro Arcimboldi a Milano, il 21 e 22 febbraio 2026, mi immagino già in piedi a ballare…

Pensi che ve lo permetteranno?

 

Oh sì, certo!

Ok bene! Sarà uno show molto bello, te l’assicuro!

"Sbagliare non mi fa paura. Ai giovani artisti dico: credeteci sempre, scrivete anche quando nulla va bene"

Torniamo a lei e alla sua carriera. Non è facile essere David Byrne: le aspettative sono sempre altissime. Parlando con Nile Rodgers alcune settimane fa mi ha raccontato di aver lavorato con David Bowie a Let’s Dance dopo cinque fallimenti.

Veramente? Ma con gli Chic o altri artisti?

 

Con gli Chic Nile mi ha detto: gli errori si fanno, devi solo affrontarli e superarli. Lei come si relaziona all’idea di sbagliare?

La penso come Nile. La cosa importante da fare è andare avanti, se si può. Ho detto la stessa cosa ad altri artisti con cui ho lavorato: se si sta vivendo un momento difficile, bisogna continuare a scrivere. Sì: continuare, proseguire nella scrittura. Non bisogna fermarsi. Così quando il materiale giusto arriva, si è pronti.

L'amore, tema di "Who's The Sky?"

Torniamo all’album. Lei parla molto d’amore: perché?

È un classico: tutti lo sperimentano o no, o a volte hanno difficoltà ad affrontarlo. Con il tempo diventa un po’ un cliché, quindi la sfida è come scriverne in modo originale. E come si fa?

 

Come ci riesce lei?

Beh, ho immaginato delle storie, di incontrare qualcuno che si innamora di qualcun altro e dice: Voglio entrare nella tua testa, voglio sapere cosa stai pensando, quello che stai provando! Ho immaginato tutto questo come un club privato con un buttafuori che non vuole farmi entrare. E io che dico: Dai, fammi entrare, andrà tutto bene!

 

Quindi è un amore positivo, ma che fa tante domande. Noi però vorremmo anche qualche risposta…

Dai, l’importante è fare la domanda giusta, poi le risposte arrivano! (ride) E sì, come dicevi, finalmente è un amore bello e positivo.

"Chi è David Byrne, alla fine dell'intervista? Una persona che ama ciò che fa"

La nostra intervista è iniziata con una domanda: Chi è David Byrne? Ora, però, le chiedo: Who’s The Sky?

David Byrne si sta facendo la stessa domanda: chi sono? È una persona innamorata, confusa, che magari non comprende le cose, o forse qualcuno che invece le capisce eccome. È una persona che trova molta gioia in ciò che fa e che si diverte a cantare. Who’s The Sky? Lascio a voi il significato! (sorride).

 

Ringrazio David Byrne e, prima di salutarci, prendo il vinile di Burning Down The House e gli chiedo se lo può firmare. Mi spiega il significato della copertina, e poi gli chiedo anche di firmare il cd di Love This Giant, album pubblicato con St.Vincent, di cui anche la stessa Annie mi aveva parlato qualche settimana prima. Ci salutiamo per davvero, poi io e Alessandro prendiamo un taxi per l’aeroporto. Che giornata. E che persona meravigliosa è David Byrne.

 

 

 

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TRACKLIST – WHO IS THE SKY?

Everybody Laughs
When We Are Singing
My Apartment Is My Friend
A Door Called No
What Is the Reason for It?
I Met the Buddha at a Downtown Party
Don’t Be Like That
The Avant Garde
Moisturizing Thing
I’m an Outsider
She Explains Things to Me
The Truth

 

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