In una serata carica di tensione emotiva e produzione gigantesca, Drake ha calcato per la prima volta il palco italiano, trasformando l’Unipol Forum in un’arena pop globale. Tra hits, coreografie, ospiti VIP e una scaletta che corre senza sosta, il concerto si è fatto racconto collettivo. Ecco il resoconto da insider, dall’ingresso trionfale ai momenti che hanno fatto vibrare l’anima della città.
Poco dopo le 20:30, l’Unipol Forum di Milano si è trasformato in un epicentro pulsante di attesa, canto e pura elettricità: la prima delle quattro serate del $ome $pecial $hows 4 EU Tour di Drake ha inaugurato quella che sarebbe diventata una cavalcata di emozioni, pop e celebrazione condivisa. L’ingresso sul palco a forma di anello, una struttura circolare che abbracciava la platea e permetteva al performer di muoversi a 360°, ha subito cancellato ogni barriera tra artista e fan, in un gioco di passerelle, luci sincronizzate e desiderio di vicinanza. Chi era in platea non si limitava a guardare: partecipava, viveva, respirava lo show.
Una narrazione intensa
La scaletta, sapientemente progettata, ha dato corpo a una narrazione musicale intensa: dall’introspezione di Marvins Room alla tensione melodica di Passionfruit, fino all’esplosione virale di God’s Plan e al ritmo contagioso di In My Feelings, passando per la carica ritmica di Sicko Mode e la dolcezza di Hold On, We’re Going Home. Una successione di hit che ha mantenuto l’energia costantemente alta, trasformando ogni brano in un singolo battito collettivo.
Un concerto, un racconto collettivo
Il concerto, rispettando la struttura tipica del tour, ha visto PartyNextDoor salire sul palco intorno alle 22:25, offrendo un ponte soul che ha equilibrato il ritmo incalzante di Drake con qualche momento di respiro — ma solo per un attimo. Il legame tra i due si è percepito come un dialogo musicale, un’alchimia palpabile che ha valorizzato ogni transizione tra le esibizioni. Concludendo intorno alle 23:15, dopo oltre decine di brani eseguiti in un fluido continuum ritmico, lo show ha lasciato il pubblico sospeso tra stanchezza ed euforia. Drake ha dimostrato di non essere soltanto un interprete: è un’icona pop massima, capace di riempire un’arena con la sua presenza e di trasformarla in un racconto collettivo. Anche se non mancano le critiche di chi lo considera troppo carico di teatralità, lo spettacolo offre una vulnerabilità comunicativa unica e una magnetica empatia per chi lo ascolta. Alla fine, restano le luci che si dissolvono, il delirio collettivo congelato negli sguardi, e una promessa sottile sospesa nell’aria: questa è stata solo la prima notte, ma Milano ha capito di aver trovato qualcosa destinato a tornare.
Gli ospiti al live
Tra le prime file dell’Unipol Forum qualche sguardo illustre ha ravvivato l’atmosfera già di per sé elettrica: a godersi lo show da un’area riservata con discrezione e complicità ci sono stati Kevin Durant e James Harden, stelle NBA che hanno scelto Milano per un tuffo nella pop culture globale, allenandosi perfino sul campo prima della serata. Ma non erano gli unici volti noti in platea: i calciatori Stefan De Vrij, Marcus Thuram e Moise Kean hanno aggiunto al parterre un’aura sportiva, mentre il mondo della musica italiana era rappresentato da Bresh e Rocco Hunt, protagonisti non sul palco ma nell’energia condivisa di una notte pop memorabile.