Sziget, i Portugal. The Man sul Main Stage. John Gourley annuncia il nuovo album

Musica
Matteo  Rossini

Matteo Rossini

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La band si è esibita sul Main Stage nel corso della sesta giornata. Abbiamo intervistato la voce e fondatore del gruppo subito dopo lo show. Il cantautore ci ha annunciato l’arrivo del nuovo album: “Sarà diverso dagli altri”

Una statuetta ai Grammy Awards grazie alla hit Feel It Still e tre nomination ai Billboard Music Awards, i Portugal. The Man sono tra le formazioni più eclettiche della scena discografica mondiale. Lunedì 11 agosto il gruppo si è esibito sul Main Stage dello Sziget Festival 2025 (LA GUIDA COMPLETA). Abbiamo intervistato John Gourley, voce e fondatore della band, subito dopo lo show.

portugal. the man, John Gourley annuncia il nuovo album

Grande chiusura per l’edizione 2025 dello Sziget Festival. I Portugal. The Man, guidati da John Gourley, hanno portato il loro stile inconfondibile sul Main Stage. A circa vent’anni dall’uscita dell’album di debutto Waiter: "You Vultures!”, il fondatore e cantautore ha annunciato l'arrivo del nuovo progetto discografico nel mese di novembre. Ecco la nostra intervista.

 

Concerto appena terminato, come hai scelto la scaletta?

È stata la nostra prima volta qui, non ci eravamo mai stati. Quando ho dovuto scegliere la scaletta ho guardato il tempo a disposizione: un’ora. Nei nostri live tendiamo a improvvisare molto quindi avremmo potuto fare circa dieci canzoni proponendo anche alcuni dei brani più vecchi.

 

Un brano che senti più vicino?

Un brano della scaletta che sento vicino è All Your Light (Times Like These) perché lo abbiamo proposto in modo libero. Quella canzone è la miglior rappresentazione di me stesso.

 

Cosa vuoi lasciare alle persone?

Spero che le persone se ne vadano con un senso di apprezzamento verso gli altri dopo aver condiviso questa esperienza insieme. È una sensazione che dovremmo provare sempre. Io mi sento molto fortunato e grato quando trascorro del tempo con gli amici creando nuovi ricordi. È bello potersi domandare con chi andrai a quel festival il prossimo anno.

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Il vostro gruppo è come una famiglia.

È davvero quasi come una famiglia. Mi piace suonare e collaborare con altre persone. Cerco di lavorare in studio con produttori differenti perché per me è sempre stimolante. Per esempio il nostro miglior bassista, con cui suono da quindici anni, è un pescatore. Quando durante il Covid si è fermato tutto, lui ha cominciato ad andare a pesca ottenendo la licenza, è così felice di farlo. È davvero bello poter vedere le altre persone contente. È importante aiutare gli altri a essere felici e a stare bene.

 

Il vostro primo album è uscito quasi vent’anni fa, cosa diresti al te del 2006?

È davvero scontato: credi sempre in te stesso, continua semplicemente a fare musica e non ti fermare.

 

E guardando al futuro?

Spero di continuare a divertirmi.

 

E invece nei prossimi mesi?

A novembre uscirà il nostro nuovo album. Al momento l’ho detto soltanto a un paio di persone, quindi mi fa ancora strano dirlo.

 

Cosa dobbiamo aspettarci?

Attualmente ci sono numerose questioni politiche in corso. Credo sia un momento preoccupante quando gli artisti provano un senso di incapacità di esprimersi. Ho percepito caos, quindi è un album più strano, più pesante. È diverso dagli altri.

 

Un disco che canalizza il caos del presente.

Mi ricorda di non aprire il mio telefono! Pensi che vada tutto bene finché non guardi il telefono, ma vedi subito il caos appena lo accendi.

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