Cesare Cremonini in concerto a Bologna: "Sono a casa, datevi la mano e viaggiate con me"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

L'abbraccio della sua città è stato bellissimo. Sul palco con lui Luca Carboni, col quale ha condiviso San Luca, e il calciatore del Bologna Riccardo Orsolini. IL RACCONTO

Puntualissimo. Cesare Cremonini appare alla sua Bologna che sono da pochi secondi passate le 21. Il clima è torrido e lui, col chiodo, sembra il fratello minore di Marlon Brando. Annichilisce il pubblico con Alaska Baby, che è il leitmotiv del viaggio, e poi arrivano Dicono di me e l'intensa PadreMadre, durante la quale si sfila il giubbotto di pelle. Intanto, e finalmente, lo stadio è colmo perché alle 21 le code fuori dal Dall'Ara erano ancora copiose. È emozionato, Cesare. Gioca in casa. E dunque: "Buonasera Bologna come, stai? Mi sei mancata tutti i giorni fino ad arrivare qua davanti ai vostri occhi. Tenetevi per mano e viaggiate con me, vi porto deserto dopo deserto, canzone dopo canzone, perché tutto quello che ho vissuto sono diventate canzoni. È incredibile cosa si possa fare con l'amore. Bologna abbracciami". Dietro di lui scenari da film di John Ford e parte Il Comico (Sai che Risate). La ragazza del Domani ha un corpo e un'anima e un cilindro di la luce la avvolge e protegge. Sullo schermo mani che si sfiorano, un contatto oltre l'umano che è speranza e bellezza, sembra di essere nel cuore di una stella, dove tutto è luce e poesia. Il tempo di un applauso e tutto si fa nero, ci sono lampi e nuvole minacciose, quelle nuvole deandreiane che vanno e vengono: solo la giacca di Cesare è una via lattea nel temporale di Ora che non ho Più te. E sembra di vederlo il tempo che se ne va. Invita la sua gente a fare oscillare le braccia creando una marea festosa che tra le luci della città (dove non è finita la musica) fa apparire La Nuova Stella di Broadway: bastano le prime note e il Dall'Ara diventa un coro entusiasta mentre i cellulari creano una stellata: "Sono sincero come al solito, è ingestibile l'emozione di essere in questo stadio, sia col fisico che con la testa. Casa è sempre casa ed è Bologna (indossa, e lo farà più volte, la sciarpa della sua squadra, ndr) e quando si torna da un lungo viaggio ci piace vedere le luci di San Luca, quando le vediamo dall'autostrada diciamo... siamo a casa. Questo concerto è un lungo peregrinare per tornare a casa, bisogno avere il coraggio..." perché "coraggio è lasciare tutto indietro e andare", è proprio un Buon Viaggio (Share The Love). Appare a ridosso della transenne per avere il contatto col pubblico e anche se è solo già venerdì siamo già tutti Lost in the Weekend. Con un finale da cabaret anni Trenta. Rosseggia il palco, il sole segue il suo corso, il mondo si capovolge e diventa di ghiaccio e di stelle per tornare colorato, psichedelico (tra Yellow Submarine The Movie e Lucy in the Sky with Diamonds) e tu che sei tra i pubblico Vieni a vedere Perché: su quello che pare un quadro di Mario Schifano, un'acrobata in un cerchio crea quel senso della rotazione terrestre che fa pulsare il cuore di tutti gli Acrobati che convivono in noi. Intanto il videowall trasmette suggestioni di galaverna, cristalli di ghiaccio e poi tocchi di colore che prendono vita con i suoni prodotti da Cesare col suo pianoforte di ghiaccio.

Cesare Cremonini

CESARE RICORDA MAMMA CARLA

"Ho iniziato a suonare il pianoforte a 6 anni per il desiderio di una signora che si chiama Carla, mia mamma, è stata lei a insistere fino allo sfinimento quando tutto mi interessava tranne il pianoforte. Andavo al liceo Scientifico qua dietro in certe mattine di nebbia e umido che però è la condizione ideale per scrivere canzoni. Dai e dai a suon si sberle mi ha fatto innamorare dello strumento e da quel giorno non c'è un momento in cui non penso al pianoforte. Questa canzone la dedico alla signora Carla" e arriva Vorrei. Il momento intimo termina in una esplosione di suoni. "Ci sono canzoni che si scrivono in pochissimi minuti ma per nascere hanno fatto viaggi lunghissimi. Ero sul divano cercando qualcosa che non trovavo da mesi, ero in una crisi personale, a volte credo che scrivere una canzone sia molto pericoloso. Siamo spaventati in questa periodo, siamo indifesi di fronte all'ignoranza e alla stupidità. Questa canzone fa l'esordio nel mio show ed è per quelli che a volte sono indifesi come, me": si tratta di Ragazze Facili.

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cremonini - carboni

LUCA CARBONI EMOZIONATISSIMO CANTA SAN LUCA

Si entra nella terza fase del Cremonini Live25 e ci si entra attraverso quel posto che ci piace si chiama Mondo, brano che ospita un cameo virtuale con Jovanotti. Esplosione di luci e suoni per un altro masterpiece cremoniniano che si intitola Logico #1. Inizia qui il percorso verso il finale che è fatto di canzoni che vanno oltre il significato intrinseco della parola perché sono momenti di condivisione collettiva, come ad esempio Grey Goose. Geniale la simbologia che accompagna la canzone tra animismo, sincretismo e consumismo. E anche il momento n cui, per la gioia delle fan, la camicia vola tra il pubblico e Cesare rimane a pettorali e addominali ignudi. Aurore Boreali è con Elisa (ma solo in video) mentre Figlio di un Re ha come incipit uno studio sul grande schermo velato da una tenda e Cesare Cremonini che affronta gioiosamente la fisarmonica innescando un momento di intensa coralità. Si torna a San Luca perché "si vede dalla Curva Bulgarelli, che è di fronte a me, andiamo verso casa": parte il coro Luca Luca mentre sullo sfondo si disegnano i portici e appare Luca Carboni per quella che è una camminata di giorni interminabili: "Sognavamo questo istante da tantissimo tempo", dice Cesare e ribatte Luca: "Non immaginavo l'emozione di cantarla nella nostra città". A sorpresa appare sul palco viene convocato Riccardo Orsolini, calciatore del Bologna, che canta, per una scommessa persa ("Se vinciamo la Coppa Italia salgo sul palco a cantare con te"), qualche strofa con Cesare e Carboni. Ancora Cesare racconta che "quando si torna a casa si prende la chitarra che si usava da ragazzini e se c'è una chitarra c'è anche un basso, ciao Nicola Ballo Balestri" e insieme ci portano sui Colli Bolognesi su una 50 Special. Una fetta di pane ben abbrustolita e una bella farcitura di Marmellata #25 tra Senna che non corre più e Baggio che non gioca più: una canzone pubblicata nel 2005 in quell'album capolavoro che è Maggese. È d'obbligo ora, di nuovo, la sciarpa del Bologna. Trittico finale: Poetica, una breve pausa, e come encore, di bianco ghiaccio vestito, l'umanità di Nessuno Vuole Essere Robin e Un Giorno Migliore. Sarà impegnativo, in questo 2025, trovarne uno musicalmente altrettanto... migliore.

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