Cesare Cremonini in concerto a Milano San Siro: "Trasformo tutti i suoni in visioni"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Ieri sera la prima delle due date milanesi del Cremonini Tour 2025. Un viaggio fantastico lungo oltre due ore e mezza con ospiti Elisa e Luca Carboni. Alla fine dice che non è facile stare su un palco con questa situazione politica e le guerre che ci sono. Lo abbiamo incontrato poche ore prima che accendesse la musica. INTERVISTA

Nessun dubbio. Né Artistico né numerico. Il Cremonini Tour 2025 è tra i più importanti non di questa estate ma di questo anno e fin dai primi passi, che sono la data zero di Lignano Sabbiadoro e il primo dei due San Siro (il secondo sarà questa sera), sta dando grandissime soddisfazioni. Tutti i 12 concerti sono già sold out, biglietti esauriti in tempi brevissimi, e sono già stati annunciati i quattro appuntamenti di giugno 2027: il 6 il Circo Massimo a Roma, il 10 l'Ippodromo SNAI La Maura di Milano, il 13 l'Autodromo di Imola e il 17 la Visarno Arena di Firenze. Insomma spazi sempre più vasti Cesare Cremonini ma sarebbe ingiusto fermarsi solo a una disamina dei numeri perché non sono un granché senza le geografie che danno anche un significato della vita. Il suo concerto è un percorso di vita, una connessione col pubblico figlia di album maturati senza fretta, di nuove visioni artistiche. Oltre due ore e mezza di show, con una acustica incredibilmente impeccabile, che va dall'albionica Alaska Baby fino all'intensità di La Ragazza del Futuro e Ora che non ho più Te, momenti teatrali (sono coinvolti nelle show otto performer), ipnotici, con una aurora boreale che per la prima volta illumina San Siro attraverso un effetto glaciazione che toglie il fiato. Le sue anime si alternano sull'enorme palco, è popstar Buon Viaggio, Mondo e Logico, è cantautore San Luca e Nessuno vuole Essere Robin. Camaleontico e seducente (soprattutto in GreyGoose). Hanno contribuito a costruire la magia Claudio Santucci di Giò Forma, lo studio creativo londinese NorthHouse e il Lightning designer Mamo Pozzoli. Ospiti milanesi Luca Carboni, meraviglioso, ed Elisa con la quale ha fatto Nonostante Tutto e che a sua volta sarà in concerto a San Siro mercoledì 18. Il concerto è fatto di tanta musica, suonata, e poche parole. Cesare Cremonini si è concesso qualche riflessione presentando alcuni brani. Il comico (Sai che risate) è abbinato al saluto al popolo di San Siro: “Come stai Milano? Mi siete mancati tanto, abbracciatevi, statevi vicini, questa notte viaggeremo insieme, andremo in alcuni luoghi insieme, ci voglio tornare con ognuno di voi, canzone dopo canzone, città dopo città, deserto dopo deserto. Tutto quello che ho fatto è diventato musica, liberazione, calore. È incredibile cosa si possa fare con il dolore, è incredibile cosa si possa fare con l’amore. San Siro, vieni a sognare con me”. Quando la scaletta concede il debutto a Ragazze Facili, Cremonini è emozionato: “Benvenuti a questa prima di alcune canzoni, questo tour sta facendo esordire alcuni brani. Sono quelli canzoni rarissime che nascendo ti strappano qualcosa e te lo portano via e ti lasciano nudo davanti al pubblico e quando questo succede hai paura. Confesso che quando è uscito Alaska Baby, alcune canzoni mi hanno teorizzato perché hai paura del giudizio così impari a proteggerti, ti metti gli occhiali, purtroppo però le protezioni non funzionano mai. Ognuno qui, ha costruito dei muri per difendersi, per non soffrire, ci sono canzoni che sono nate proprio per battere questi muri. Questa notte una di queste fa il suo esordio live, questa canzone la dedico a tutte quelle persone che sono ancora indifese”. All'apparizione di Elisa sul palco Cesare dice che è "una vera regina, una vera amica: signore e signori è semplicemente Elisa”. Lei ringrazia Milano, San Siro e Cesare il quale aggiunge: “Sono onorato che tu sia qua e sono felice. Vorrei testimoniare la mia gratitudine per lei, tra pochi giorni ci sarà il suo primo San Siro e noi ci saremo per omaggiare questa straordinaria artista”. Infine il tributo a Luca Carboni: “Questo applauso è soltanto per quest’anima gentile, quest’anima profonda di Bologna, una leggenda della musica italiana: Luca Carboni”. Lui, emozionato, replica: “Grazie davvero a Cesare e a voi che mi state facendo sentire a casa. C’è una festa in fondo al cuore, sono commosso”. Il finale ci riporta con i piedi per terra: dopo che per oltre due ore e mezza abbiamo sognato le parole di commiato sono estremamente realistiche ma irrorate di umanità: “In questo periodo tremendo, per la politica e per i bombardamenti, non è facile salire sul palco. Cerchiamo di volerci bene, cerchiamo di essere più Robin”.

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Cesare andiamo oltre i numeri e andiamo alle radici di questo show.

Conta abbinare un contributo artistico importante ai numeri che faccio: questo è un concerto evento ma il contenuto è una opera artistica a prescindere dalla condivisione del pubblico. Questo tour nasce da un album, Alaska Baby, che è il simbolo di una trasformazione personale importante, supportata pure dall'aspetto visual.

 

Il momento in cui ricrei l'aurora boreale è splendidamente...glaciale.

Sì, i colori dell'aurora boreale entrano nel visual. Il concerto è un racconto di poco più di due ore e mezzo con otto canzoni del nuovo disco che è centrale per la mia carriera. Di solito si fa una scaletta, si fanno schemi e si mettono tre canzoni nuove, stavolta ho capito che si parte dal disco. Il tour è fatto perché il pubblico posso vivere questo viaggio insieme a me. Vedremo l'intero palcoscenico diventare di ghiaccio con altre suggestioni che alimentano le mie canzoni. La parte alta del palco sono cerchi che creano situazioni in movimento, mentre la parte bassa ha uno sviluppo di visual immersivo. Poi c'è la mia band storica.

 

Fai cose che non hai mai fatto come suonare la fisarmonica.

E' vero, in questo show suono la fisarmonica nel momento acustico che ricrea un clima da teatro. La fisarmonica non è uno strumento facile, in primis mentre suoni non vedi i bassi. Dietro c'è una storia: ero a cena A Maratea con la mia fidanzata ed è arrivato un fisarmonicista che suonava composizioni di Ennio Morricone per i commensali; quando mi ha visto ha intonato Vorrei per salutarmi e dopo complice un bicchiere di vino lucano, imbraccio la fisarmonica per la prima volta: dal giorno dopo iniziai a prendere lezioni. Io voglio trasformare tutti in sogni in visioni, ho una connessione con me stesso intensa, profonda e dolorosa che voglio trasformare in visioni artistiche da proporre al pubblico. Non vado sul palco a recitare una parte, porto i tanti me con i quali convivo.

 

Perché tanto amore per te?

La mia esperienza mi dice che il percorso si costruisce con la fiducia, chi viene a un mio concerto sa che cercherò di superare tutto quello che ho fatto in passato, che mi accompagnerà in un nuovo percorso, sento la necessità di enfatizzare l'equilibrio tra repertorio passato e presente ma soprattutto di essere un artista dell'oggi. Vorrei che la gente vedesse un artista che ancora si mette in gioco, che è ancora impegnato a dire qualcosa, insomma un artista dell'oggi: non sono ancora uno da karaoke, sono un artista contemporaneo.

 

Parlami della produzione.

Abbiamo modernizzato in senso di semplificazione. C'è una componente strumentale spontanea, abbiamo fatto in modo che le scelte scenografiche, tipo il pianoforte di ghiaccio, avesse un accompagnamento musicale adeguato per creare armonia con tutto lo spettacolo. Mentre suono Acrobati al pianoforte ci sono veri acrobati, con Erica Lombardoni reinterpreto e mostro La Ragazza del Futuro, il palco ha fatto diventare tangibili tante mie suggestioni che prima erano eteree. Racconto Ragazza Facile, Poetica, Nessuno Vuole Essere Robin, poi faccio ballare con la dance di Lost in the Weekend fino ad arrivare a 50 Special.

 

I quattro appuntamenti del 2026 avranno una produzione simile?

Ci allargheremo per spazi più grandi con canzoni che entreranno e usciranno per rendere più variopinto lo spettacolo. Questi numeri sono il risultato di un lungo lavoro e non ci si abitua mai: ci ho messo 12 anni a fare un Forum pieno e la mattina dopo ho pianto.

 

Andare oltre quello che è successo a San Siro è una sfida affascinante ma titanica...

L'energia dei biglietti venduti mi ha portato a fare qualcosa di speciale, questa è una occasione per creare qualcosa di diverso grazie a una dieta no sugar, no social, no alcol, i tre veleni allontanati per salire forte sul palco: viviamo momenti drammatici e creare un tour con una canzone è una bolla di protezione, bisogna vedere che mi succede dopo. Questo è un viaggio che proseguirà anche oltre le quattro date del 2026. Sai, sento una necessità viscerale di ottenere il massimo dalla musica suonata live e finché la mia band dice che tutto è riproducibile facciamo live. Non c'è intelligenza artificiale in questo spettacolo, è uno spettacolo genuino, tutti gli effetti sono frutto di lavoro ed esperimenti.

 

Avrai degli ospiti, alla prima a Milano c'erano Luca Carboni ed Elisa.

Ho un bisogno di aprirmi che prima non avevo mai sentito. Luca Carboni parteciperà a più concerti possibili e essere stato a San Siro ieri e tornarci oggi sarà un momento molto particolare. Luca ci sarà sicuramente a Milano, Bologna e Roma. Elisa che sta provando per il suo San Siro di dopo domani è venuta a trovarmi ieri sera. All'Olimpico, nell'ultima data riformiamo il trio con Luca Carboni e Jovanotti.

 

Siccome mi hai detto che qualcosa accadrà pure dopo i quattro show del 2026...puoi darmi qualche anticipazione?

Il mio problema è che faccio un mucchio di guai quando non lavoro. Non abbiamo ancora deciso se andremo nei palazzetti. Alaska Baby mi è costato due anni di vita e non ne farei un altro senza una nuova esperienza. Ci aggiungo infine che le esperienze con Elisa e Luca Carboni hanno scritto belle pagine della mia biografia e mi potrebbero aprire ad altre collaborazioni.

 

Infine ti dico che verrò a vederti a Bologna, la tua città.

E' una città affettuosamente legata al mio percorso, ma sento che anche Milano, Napoli e le altre date rappresenteranno un apice emotivo molto importante. Ogni artista deve chiedersi quale è il suo ruolo al di là delle ambizioni e io ho capito che per la mia città potevo diventare un traghetto che porta avanti una tradizione che se no rischiava solo di essere ancorata ai grandi pilastri della tradizione.

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