Elisa in concerto a San Siro: "Il senso civico passa per la cultura"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

L'artista di Monfalcone raccconta il suo live ambientalista e presenta la serata come un momento di storia e nostalgia. Cesare Cremonini sarà ospite. L'INTERVISTA

Con quattro mesi di anticipo Elisa ha annunciato il sold out a San Siro. L'appuntamento del 18 giugno nello stadio milanese diventa dunque un live esclusivo, per chi da subito (e giustamente) ci ha creduto, per chi, in una estate che di concerti ne propone tantissimi, ha compreso il valore del progetto di Elisa Toffoli e del suo staff. Perché quello che accadrà il 18 giugno è una esperienza che va ben oltre la musica. E' la prima volta in Italia che la tutela ambientale sale sul palco con l'artista accompagnando il pubblico per mano in un viaggio non solo sonoro ma anche sociale. E, va detto subito, i costi in un rapporto musica/ambiente sono altissimi perché sono ancora pochi gli artisti che vogliono proteggere il mondo in cui vivono e diffondono la loro arte. Con Elisa abbiamo condiviso un pranzo per entrare, con un po' di anticipo rispetto al fronte del palco, nell'unicità di quello che ci attende.

IL LIVE DI SAN SIRO CI REGALERA' IL BOSCO SONORO PLANTASIA

Elisa: "L'idea è di andare avanti con un po' di coerenza, partendo dalle cose già fatte negli ultimi anni. La squadra è cresciuta e San Siro è l'occasione importante per fare qualcosa di impattante visto che siamo in uno stadio. Occorrono azioni concrete per fare la differenza, la prima cosa è come alimentare il palco e siamo passati al bio fuel HVO di seconda generazione realizzato con materie di scarto e più massa agricola cosicché si riducono le emissioni del 60 per cento. Spero che ispiri anche altri perché fosse in un tour o in un campionato di calcio parleremmo di un impatto maggiore: a San Siro mai un concerto è stato alimentato con bio fuel HVO. Altra cosa è la mobilità: ci saranno 50mila persone che si spostano grazie alla collaborazione tra il Comune di Milano e i servizi di trasporto pubblico implementati. Poi c'è la misurazione dell'impatto ambientale dell'evento: collaboriamo con l'Università di Genova che si occuperà dello studio dell'impatto dell'evento e sono agevolati, oltre che dalle competenze, dal fatto che sono esterni alla cosa e dunque non legati al territorio. Ci aggiungo la collaborazione con una azienda che tramite l'Intelligenza Artificiale esaminerà tutti i dati. Abbiamo migliorato la raccolta differenziata e invitato il pubblico a portare un indumento vecchio e a donarlo ai punti di vendita a San Siro e sparsi per Milano in accordo con l'associazione Vestiti Solidali. Sulle emissioni ci siamo confrontati con l'assessora all'Ambiente per fare una donazione su un progetto verde da realizzare a Milano e abbiamo scelto di creare un bosco ma non fermarci alla semplice donazione in sé e dunque faremo una azione più collettiva insieme al Fondo Comune di Milano e col supporto dells Fondazione Cariplo che raddoppierà la cifra: questa bonifica avverrà in via Polenghi su un terreno di 40mila metri quadri dove una volta c'era una cava, della quale sono rimaste sostanze chimiche nel suolo, e attraverso la fito-bonifica, prassi che analizza un terreno e capisce quali sostanze chimiche ci sono nel suolo, a ogni sostanza viene abbinato un tipo di albero che ha una azione bonificante, ne assorbe le proprietà tossiche e lo rende di nuovo sano: è una prassi più veloce perché non devi rimuovere il suolo e in caso di rimozione la parte è piccolissima; si chiamerà Parco Sonoro Plantasia perché quando germoglierà il bosco attraverso degli altoparlanti verrà diffusa musica classica che farà bene alle piante in quanto è stato studiato che alcune frequente fanno bene alle piante medesime. Inoltre abbiamo costituito una Fondazione che si chiama Lotus nel campo dell'ecologia profonda, un progetto ambizioso che supporta progetti sia emergenziali legati al cambiamento climatico sia il passare dall'antropocentrismo all'ecocentrismo. A oggi le cose possibili le abbiamo fatte tutte, il bio fuel è tracciabile ed essendo di seconda generazione è fatto con una materia che sarebbe stata buttata via. Se cominciassimo a usarla in tanti costerebbe meno.

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Ferdinando Salzano che con la sua Friends & Partners cura questo tour, ha aggiunto che "nel 2022 Elisa ha fatto un tour capillare caratterizzato dalla scelta di andare in provincia. Se tutti usassimo questi accorgimenti non sarebbe un costo maggiore, oggi si sta passando da gesti simbolici a gesti effettivi, è dove c'era una ex cava attraverso piccoli gesti fra due anni avremo un bosco". Max Brigante, manager di Elisa, spiega che "anche la gestione dei rifiuti gestita con Amsa sarà un alzare asticella". l'Impegno civile è importante. Gli effetti positivi sono evidenti sempre di più, è un seme educativo già piantato nelle nuove generazioni, dunque fa breccia dove c'è cultura perché andare avanti porta dei fatti, servono azioni concrete, basta aspettare: "Parlo ora -dice Elisa- che sono dati concreti perché per parlare di fronte al negazionismo di influenti capi di Governo la risposta deve essere molto concreta e vissuta anche come responsabilità verso le nuove generazioni: mi piacerebbe che tutto questo diventasse normalità ovunque. Il tour del 2022 è stao faticoso ma pazzesco e ci ha fatto capire la reale situazione in Italia della sostenibilità. Friends & Partners si è fatta carico di un progetto di formazione con tutti i promoter locali d'Italia attraverso un protocollo di informazione ma ha aderito solo il 50 per cento circa, ci sono azioni pessime e bisogna contrastarle con fatti concreti. Personalmente da poco tempo ne parlo con amici e colleghi, oggi so cosa significa fare qualcosa di più concreto e impattante, quello fatto nel tour del 2022 è stato esplorativo per capire i problemi del nostro paese. La fase cruciale è economica perché è l'inizio ma poi si va a recuperare e torna tutto indietro anche in termini economici. E' un tema che incute timore per la coerenza che impone: spesso per non sbagliare non fai una azione sostenibili, immagina la pressione su personaggio esposto mediaticamente. La sostenibilità è ancora oggi un progetto astratto: siamo acqua, siamo terra, siamo vento ma noi siamo uno per concretizzare il concetto, il mondo è la nostra casa, la nostra vita, bisogna normalizzarla e quotidianizzarla. Poi col food and beverage si entra nel magico mondo degli appalti e lì c'è una enorme difficoltà a cambiare le usanze in atto. Ma pure lì faremo passi avanti, intanto abbiamo potenziato la raccolta differenziata. La porta verso il senso civico è sempre la cultura, i ragazzi son deresponsabilizzati ed è pericolosissimo perché così si nutre l'ignoranza. La cultura crea consapevolezza, la voce conta e la voce dei giovani è quella che dà forma al mondo, loro sono quelli che sognano, la minaccia dei telefoni e dei social media è la minaccia del vuoto, sono favorevole che vengano proibiti nelle scuole".

UNO SPETTACOLO LIBERO E INTERCONNESSO. CREMONINI CI SARA'

Max Brigante racconta che il live di Elisa a San Siro è un tentativo di amplificare, di dare all'artista il migliore terreno possibile perché alcuni c'è una vocazione: "Di quello che vedrete con Elisa ne parlavamo prima ancora di lavorare insieme". E ora, attraverso la voce di Elisa, alcune anticipazioni: "Ti dico subito, anticipando la domanda, che Cesare Cremonini ci sarà. Il concerto è un best of ma comprenderà pure momenti con le mie cose preferite, sarà uno show sull'interconnessione infatti a livello visual lavoro con team di ragazzi italiani che vivono a Londra e si chiamano Ombra Design: abbiamo fatto lavoro profondo nei mesi perché mi piace lavorare in anticipo. Andremo sulle tre ore come durata. Sono 28 anni che sono qui a fischiettare canzoni e un po' di brani si sono accumulati. Parto con una cosa degli esordi perché mi commuove portarla su un palco dove non avrei mai pensato di arrivare, per me uno sforzo enorme, anzi è l'ammirevole sforzo della Toffoli. Quando muoio spero non facciano una sequela di remix orrendi. Ho puntato alla definizione degli esordi e tranne il batterista che mi è stato rubato da Cesare Cremonini saremo basso, chitarra, batterie e tastiere più le mie quattro coriste perché la mia musica è coralità. Tempo fa Bryan Eno mi ha detto che certi cambiamenti possiamo farli solo noi perché siamo persone libere e ci aggiungo che anche livello politico servirebbe qualcuno che ha la libertà di un artista.

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