Vale Lp e Lil Jolie: "L'album Le Ragazze della Valle trasforma in forza le cose negative"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Credit Antonio Giancaspro

Le canzoni parlano dell'amore che ognuno dovrebbe avere verso se stesso e verso la comunità. È un progetto maturo e intenso che farà un importante viaggio sui palchi italiani nei prossimi mesi. L'INTERVISTA

Per Vale LP e Lil Jolie, amiche dai tempi della maturità, l'album Le Ragazze della Valle è un viaggio attraverso emozioni profonde, l’educazione all’affettività e la lotta interiore che si trasforma in una riflessione sociale, tre aspetti che le hanno fatte crescere e le accompagnano nel percorso di vita. È un album che parla di collettività, di come ci relazioniamo con gli altri e con noi stessi, e di come tutto questo ci accompagna nella crescita e nell’accettazione del cambiamento. Nel mese di ottobre, Vale Lp e Lil Jolie saranno protagoniste insieme del Le Ragazze della Valle Live sul palco de La Santissima di Napoli il 4 ottobre e su quello del Largo Venue di Roma il 9 ottobre. I biglietti per entrambi i concerti sono disponibili su TicketOne.it e nei circuiti di vendita e prevendita abituali. In attesa de concerti nei club, nei prossimi mesi Vale e Lil saranno impegnate in una prima serie di concerti in tutto il Paese a cui faranno seguito altri appuntamenti che verranno annunciati prossimamente. Intanto segnaliamo il 25 maggio a Milano (Mi Ami Festival), il 31 maggio a Bagnacavallo RA (Sonora Live Fest), il 13 giugno a Genova (Liguria Pride) e il 27 giugno a Ostuni BR (Sherocco Festival).

Le Ragazze della Valle è un album che parla di collettività sia in senso esteriore che interiore: la vostra valle è il passaggio per accettare e accettarsi?

Sì assolutamente, la valle rappresenta i limiti e le percezioni stereotipate delle quali siamo figlie. Bisogna trasformare le cose che tendiamo a reprimere in forza. Bisogna buttare fuori cose positive e cercare soluzioni dove non c'è accordo... se ci siamo riuscite noi due ad andare d'accordo può farcela chiunque.

 

Musicalmente l'album è aggressivo, non è un sottolineare i testi ma evidenziarli: c'è un chiaro richiamo al punk, che per me è stata l'ultima vera rivoluzione musicale: in cosa vi ritenete rivoluzionarie?

Nell'essere persone semplici che non hanno mai tralasciato l'ironia, siamo noi stesse e non ci interessa essere perfette. Vogliamo emanciparci ma restiamo le ragazze della valle.

 

Il concetto di Valle che esprimete nella canzone mi ricorda Cesare Pavese: lui diceva che un luogo devi averlo, anche se non ci torni sai però che ti aspetta. È la vostra idea salvifica di provincia?

Prima la respingevamo la provincia, poi è cambiato il nostro sentire, ogni volta che torniamo a casa è una festa. Oggi la provincia è salvifica e chiarificatrice, si cresce e si matura, ti metti in discussione e puoi cambiare idea ma per cambiare devi fare cose mai fatte: andare via e vedere le cose da lontano. Noi abbiamo avuto la musica che è stata una benedizione, ma ci sono cose accessibili a tutti a prescindere da cosa farò da grande e il carattere che abbiamo. Noi proviamo a portare un atteggiamento sano dove non arriva nulla, dove non ci sono associazioni che possono essere salvifiche.

 

"Torniamo a casa in centomila non con una di meno" è una frase che sposa tristezza e speranza: che possono fare le ragazze della valle?

Dare aiuto a legittimarsi e sapere che c'è sempre una della valle dall'altra parte pronta ad accogliere. Noi due ci siamo incontrate sull'altro lato della valle. Non siamo sole mai.

 

A proposito: "Sei come l’aria non finisci mai" è una dichiarazione d'amore o un segnale d'allarme... tipo mi stai troppo addosso?

Entrambe. Tutti i sentimenti hanno una doppia faccia e idealizzare un sentimento porta a distruggerlo. Bisogna accettarsi.

 

Rieccoci nella Valle: occupereste davvero il Vaticano? Che pensate del nuovo Pontefice?

Al momento non ci convince. Noi continuiamo a fare il nostro a prescindere da chi è il Papa.

 

In Paese vi conoscono come sante: c'è una santa nella quale vi identificate?

Vale LP: Santa Caterina da Siena, la prima mistica a essere fatta suora.

Lil Jolie: Non è santa ma dico Madre Teresa di Calcutta.

 

"Ci hanno fatto un grande altare dove andarsi a confessare": quanto tempo è che non vi confessate? E meglio un confessionale in una parrocchia della valle o quello del Grande Fratello?

Lil Jolie: Direi dalla prima comunione e se lo faccio è solo con la mia papessa Vale.

Vale LP: Non sono cattolica ma ho una mia spiritualità, prego e mi confesso con la natura. E comunque meglio in confessionale del Grande Fratello, si sta anche più comodi.

 

Se la verità è di chi resta sveglio siamo un popolo di dormienti? E la verità è una o ognuno ha la sua?

Ognuno ha la sua sicuramente di verità. È importante l'accettazione dei ritmi di vita diversi, delle rispettive maturità. Dormienti non è il focus, qui siamo più romantiche: il messaggio è chiudi gli occhi e affidati durante il sonno, affidati a me, vigilo io mentre dormi.

 

Dalle 9 Alle 9 significa che ogni essere umano dovrebbe essere una piccola Ong?

Anche. Racconta che non c'è un inizio e una fine, che hai l'orologio ma vivi al di fuori del tempo. Parla di perdizione e richiesta di aiuto e del fatto che a volte le richieste non le cogliamo.

 

Dimmi Tu Quando sei Pronto per Fare l'Amore è accettazione e libertà con un pizzico di sfacciataggine: Ligabue diceva "certe notti sei sveglio o non sarai sveglio mai"... è lo stesso per voi con pronto al posto di sveglio?

Lil Jolie: Io ho fatto scelte che non avrei mia pensato.

Vale LP: Significa fai quello che ti senti nell'ottica del rispetto del concetto di accettazione. Bisogna conoscersi per tutelarsi e non farsi del male.

 

"Io non sono lei, la bambola che prendi e che butti giù": avete un messaggio per la bambola di Patty Pravo?

Se vuole fare un featuring ci siamo. Anche per una serata ci siamo!

 

Dove è la Via del Moro che citate in Tutto a Me?

A Trastevere vicino a piazza Trilussa. Abitavamo li è ci suonavano alle 6 del mattino. È stato un momento caotico della nostra adolescenza che però ci ha formato. Nascono lì le attitudini punkettone e un po' grunge.

 

Ragionando sul titolo Tutto a Me, siete fataliste oppure ognuno è artefice del suo destino, almeno in buona parte?

Più cresciamo e più c'è un senso di fatalismo, siamo così interconnessi che è giusto sganciarsi dall'essere sempre performanti. Siamo molto più di quello meritiamo e il nostro destino è anche vivere senza controllo, senza nessuno scopo.

 

"Faccio un sogno me lo scrivo": l'ultimo che vi siete appuntate?

Lil Jolie: Non si può dire... l'ho detto però alla mia psicologa.

Vale LP: Entra acqua nel garage e io abitavo ancora a Casoria: mi sono buttata da un quinto piano che però era alto come il primo.

 

"Sotto la panca la capra trema": come la rassicuriamo?

Che ci piace brutta e vera, speso ci nascondiamo per paura di non piacere, per come siamo fatte e questo ci fa nascondere dal mondo. Siamo belle per i nostri difetti ed è il motivo per cui talvolta non siamo pronte, è una non maturità. Diciamo basta al giudicarsi costantemente!

 

Che accadrà in estate?

Tutta l'estate faremo concerti, già qualcosa avevamo fatto prima di partire per il tour in America. Sentire la gente che canta le nostre canzoni è bellissimo. Poi Lil per la prima volta suonerà la chitarra e per ottobre Vale potrebbe debuttare al piano. In questo modo i nostri live possono prendere altre forme.

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