Eurovision Song Contest 2025, le pagelle della seconda semifinale

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Introduzione

Il secondo appuntamento (SEGUI QUI LA DIRETTA DELLA SERATA FINALE) con Eurovision ha alzato il livello grazie a Klavdia (Grecia), Louane (Francia), Laura Thorn (Lussemburgo), Yuval Raphael (Israele), Mariam Shenghelia (Georgia) e Sissal (Danimarca). Qualificati Lucio Corsi e Gabri Ponte che alza lo stendardo di San Marino. Qui sotto i voti della seconda semifinale (LA SCALETTA)

Quello che devi sapere

AUSTRALIA – Go-Jo – Milkshake Man - VOTO 5

Arrivano da una lontananza siderale rispetto alla verde Svizzera e sono la versione minore di un party universitario. Il look da macho è (ri)passato così come il movimento pelvico. Dejà-vù

MONTENEGRO – Nina Žižić – Dobrodosli - VOTO 5+

L'astronoma Nina appare come una immaginetta profana. Gioca più sul bel volto che sulla musica. Sembra una donna arrabbiata avvolta in un nuvola di zucchero filato. La bilancis virtuale resta sospesa su una voce che non emoziona

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IRLANDA – EMMY – Laika party - VOTO 6

Un ritmo ruffiano e molto siderale per questa artista che sceglie di essere sopraelevata. La voce lascia il segno la performance è solo un onesto disegno

LETTONIA – Tautumeitas – Bur man laimi - VOTO 5+

Crepuscolare il sound che arriva dalla Repubblica baltica. La scenografia ricorda un po' Cats, il musical, con esplosioni glaciali. Una bella canzone se non ha una scenografia originale sprofonda nel già visto

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ARMENIA – PARG – Survivor - VOTO 6-

Il macho armeno salta, balla, mostra i muscoli e canticchia. Corre come fosse impegnato in una maratona. Piaciucchia ma non sfonda

AUSTRIA – JJ – Wasted Love - VOTO 6/7

L'amore sarà anche sprecato ma non lo è la performance che è un incrocio tra Robinson Crosue e il dramma del Titanic. Coinvolgente, onda su onda JJ ci travolge con la sua voce emozionante

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REGNO UNITO - Remember Monday - What the Hell Just Happened? - VOTO 6-

Le ensemble sono senpre un po' rischiose, Qui abbiamo un trio fatto da tre soliste che sono Lauren Byrne, Holly-Anne Hull e Charlotte Steele e che solo in alcuni momenti sono armoniche. Anche (armo)cromaticamente sono caramellose

GRECIA – Klavdia – Asteromáta - VOTO 7

Le fiamme su palco come il Mar Rosso quando le acque biblicamente si separarono. Tra le poche che riesce a sovrastare le scenografie e non farsi schiacciare. La voce è un incanto. Estasiante

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ITUANIA – Katarsis – Tavo akys - VOTO 5/6

La musica è futuristica, il look è passatista. Quel caschetto biondo alla Nino D'Angelo (che probabilmente lui non sa neanche chi sia) è tristanzuolo. Poi il ritmo accende e scalda ma non basta a decollare

MALTA – Miriana Conte – SERVING - VOTO 6/7

Gioca con la fisicità e con le labbra alla Rolling Stones ma lo fa con identità. Con un po' meno di esuberanza avrebbe spaccato perché la voce è di quelle che il cuore se lo fanno a fettine. Corpo di ballo da lode

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GEORGIA – Mariam Shengelia – Freedom - VOTO 7

Una sirena. Non le togli gli occhi di dosso. Se sul palco sventolano quattro bandiere bianche che no sono resa ma libertà artistica. Quando la musica diventa dolcezza arriva lei. Superlativa! 

FRANCIA - Louane - Maman - VOTO 7/8

Gioca un altro campionato. I suoi vocalizzi arrivano nel cuore. Che ha una identità forte lo dimostra il fatto che non ha bisogno di scenografie esuberanti. Classe 1996, quello che viene da dire, visto che ha anche esperienze cinematografiche, è 2025 Louane Odissea all'Eurovision. Che Stanley Kubrick mi perdoni

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DANIMARCA – Sissal – Hallucination - VOTO 7+

Le allucinazioni vere sono quelle che la sua voce porta nella nostra anima. Ha una voce che perfora i cuori e il vento che le scompiglia i capelli trasmette una sensazione rassicurante. Mirabolante

CECHIA – ADONXS – Kiss kiss goodbye - VOTO 6-

Lo sguardo fiero e pungente non buca i cuori. Il ritmo è stantio e solo il corpo di ballo lo vivacizza. In una seconda semifinale stiracchiata merita comunque una sufficienza...stiracchiata nonostante l'acuto finale che sembra lo sbuffo di una pentola a pressione

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LUSSEMBURGO – Laura Thorn – La poupée monte le son - VOTO 7/8

Laura è un raro esempio, almeno in questa edizione, di chi il palco lo domina e non ne resta schiacciato. E' un qualcosa che annichilisce, è la poetics del Pop. Un esempio. E consideriamo che è nata nel Duemila!

ISRAELE – Yuval Raphael – New day will rise - VOTO 7/8

E' vero la musica è pure politica, ma la politica passa per l'umanità e Yuval ne è una brillante interprete. E' la Elsa dell'Eurovision e tutti ci auguriamo che il nuovo giorno porti la pace. Intensissima

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GERMANIA - Abor & Tynna - Baller - VOTO 6/7

Una pozione magica: elettronica, sensualità, pop, luci e vocalizzi. La canzone parla di un amore che è evaporato e fratello e sorella decidono di raccontare la melanconia di un epilogo affettivo con un pantone di sentimenti sfumati

SERBIA – Princ – Mila - VOTO 5

Un rincorrersi di ovvietà che solo il pianoforte stempera. Ed è un peccato perché quando si affronta l'amore, nelle sue sfumature, e c'è una voce avvolgente basterebbe un passo oltre la banalità per fare la differenza

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FINLANDIA – Erika Vikman – ICH KOMME - voto 6/7

E' la catwoman dell'Eurovision. Il titolo tradotto in italiano è "sto arrivando" e quando Erika suona al citofono lungo i fili corrono il desiderio e la passione. Ipnotica

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