Eurovision Song Contest 2025, pagelle della prima semifinale: grandi Lucio Corsi e Zoë Më

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

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Introduzione

E' la semifinale più italiana (LA SCALETTA DELLA SERATA FINALE ). Sul palco sia Lucio Corsi (già qualificato alla finale) che, in rappresentanza di San Marino, Gabry Ponte. La "svizzera" Zoë Më perfetta con Voyage. SEGUI LA DIRETTA DELLA FINALE DELL'EUROVISION SONG CONTEST 2025

Quello che devi sapere

ISLANDA: VÆB – Róa - VOTO 5

Il debutto arriva dal profondo Nord ed è un incrocio tra i Rockets e Automatc Lover di Dee D. Jackson. La differenza è che lì eravamo negli anni Ottanta. I giochi pirotecnici non portano emozioni

POLONIA: Justyna Steczkowska – Gaja - VOTO 5

Una selenita che gioca a scimmiottare Cher. Bella l'ambientazione, tra fulmini e giochi di luce, ma il brano non arriva. Più una nenia che una astronave Pop. Peccato perché la voce è spaziale e si perde in una trama estetico-sonora deboluccia che non rende onore a un testo profondamente ambientalista

SLOVENIA: Klemen – How Much Time Do We Have Left - VOTO 6

Un titolo romanzesco per un quesito grottesco, inquietante: quanto tempo ci resta. Tra Ed Sheeran e Jack Savoretti, gioca sull'effetto emozionale attraverso le immagini che si vedono nella parte iniziale della performance. Le luci che riempiono la scena sono la via lattea della speranza dell'umanità. Klemen racconta una storia vera e nel finale la moglie appare al suo fianco

ESTONIA: Tommy Cash – Espresso Macchiato - VOTO 6/7

Un fantastico ruffiano che seduce con un testo nonsense, un po' romanza un po' via Toledo. E dire che, come mi ha raccontato in una recente intervisa, si ispira a Luciano Pavarotti. Non è quello che si chiama un pezzone ma arriva!

SPAGNA: Melody – Esa Diva -VOTO 5

Esibizione serena visto che è già qualificata per la finale. Sembra Zorro ma senza maschera e quel microfono sbriluccicante fa molto avanspettacolo. Dopo un pugno di secondi sceglie la via della sensualità ma quello che arriva è una macedonia di stili e di idee senza zucchero

UCRAINA: Ziferblat – Bird of Pray - VOTO 5/6

Colore non sempre fa rima con poesia. Sembrano usciti da una serie di fantascienza degli anni Settanta. La parte più esaltante arriva dalla corista che ricorda con i suoi acuti The Great Gig in the Sky dei Pink Foyd. Il collettivo garage, come loro si definiscono, non raggiunge l'highway dell'emozione

SVEZIA: Kaj – Bara Bada Bastu - VOTO 5

Birra e canederli in salsa svedese. Almeno la fiamma avesse grigliato davvero. Più cabarettisti che popstar. Ciò detto sono divertenti. Ma anche armonicamente non scoprono nulla

PORTOGALLO: Napa – Deslocado - VOTO 5/6

Esplorare non sempre è redditizio e non sempre il sorriso conquista. Dalla terra della guitarra portuguesa mi aspettavo qualcosa in più. Il Fado, nella sua essenza più autentica parla del Destino, qui servirebbe qualcosa di più perchè le persone si...dèstino

NORVEGIA: Kyle Alessandro – Lighter - VOTO 6

La grinta non manca, la voce neanche. Quello che fa un po' sorridere è una scenografia che è un incrocio tra Viking e Resident Evil. Gli va riconosciuto che essere il più giovane di questa edizione di Eurovision non gli crea alcun imbarazzo

BELGIO: Red Sebastian – Strobe Lights - VOTO 5/6

Canzone tecnicamente difficile ma le sovrastanti scenografie hanno mascherato, anzi occultato, l'energia artistica. Le luci stroboscopiche hanno smarritto un po' di watt

ITALIA: Lucio Corsi – Volevo essere un duro - VOTO 7+

So che può passare per campanilismo, ma la sua coerenza e la sua onestà artistica emozionano. Con lui sul palco Tommaso Ottomano. Cosa ha fatto la differenza? Che alle sulfuree scenografie ha preferito un pianoforte e una chitarra. Sicuro di sé

AZERBAIJAN: Mamagama – Run With U - VOTO 5

Nel 2025 c'è chi ancora ricorre al falsetto. Salvo poi modernizzarsi mettendo, nel titolo della canzone, una U al posto dell'"arcaico" you. La parte migliore sono i ballerini che con discrezione movimentano la scena. Se anziché Mamagama avessero scelto Abracadbra forse la magia li avrebbe avvicinati

SAN MARINO: Gabry Ponte – Tutta L’Italia - VOTO 6/7

Luoghi comuni in versione dance ma quanto ci piacciono! Non serviva Eurovision per farne un tormentone. Dietro di lui c'è anche il Colosseo. Per alcuni è un gladiatore, per altri un reziario...pappaparappapà!

ALBANIA: Shkodra – Elektronike Zjerm - VOTO 6+

Una signora in rosso che tanto piacerebbe a Stephen King col suo sguardo torbido e seducente. Certo balla come una tarantolata mentre il suo socio sembra il pupazzo di un ventriloquo arrabbiato. Nell'insieme hanno una loro identità

OLANDA: Claude – C’est La Vie - VOTO 7

Fuggito dal Congo che aveva 9 anni chi meglio di lui può dire c'est la vie. Geniale la scelta delle due violiniste. Con un titolo così è in buona compagnia, da Achille Lauro a Emerson Like & Palmer, ma gioca a carte scoperta. Intenso e sfacciato

CRAZIA: Marko Bošnjak – Poison Cake - VOTO 5+

La sua torta avvelenata deve essere scaduta da un po' visto che musicalmente sembra radicato nel secolo scorso, tra ritornelli fanciulleschi e urla selvagge, soprattutto nel finale. A scaldare ci sono solo le fiamme della coreografia

SVIZZERA: Zoë Më – Voyage - VOTO 7

Sarà anche un amore non corrisposto quello che ci racconta e sarà anche colei che gioca in casa ma che pezzo che ha tirato fuori Zoë. Una esibizione senza fronzoli (per quanto lo consente l'Eurovision ovviamente), un momento di grande musica. Un bellissimo voyage!

CIPRO: Theo Evan – Shh - VOTO 6+

Momento circense, momento ginnico, momento confuso nella rappresentazione anche se il brano ha una sua  malizia. Ma certo che giocare a fare il Tony Manero 2.0 non aiuta. E poi che il testo parla di metamorfosi non è che sia stato chiarissimo!