Giulia Pratelli e il suo disco su Domenico Modugno: "Un viaggio tra sogno e realtà"
Musica Credit Francesco Luongo
Il progetto su Mister Volare parte da uno spettacolo teatrale e in un secondo tempo diventa album. Al fianco dell'artista toscana c'è Luca Guidi, suo compagno di vita e di musica. L'INTERVISTA
Di Blu. Omaggio a Domenico Modugno è il progetto, affascinante quanto temerario, di Giulia Pratelli e Luca Guidi. Si tratta di un disco che prova a tracciare un percorso, una sorta di viaggio che si compie tra la prima e l’ultima traccia. Il racconto di Amara terra mia è quello di chi si volta a dare un ultimo sguardo a ciò che è costretto a lasciare, affiancando al dolore e alla disperazione il coraggio necessario per partire. In cerca di un futuro migliore si compie un viaggio fuori e dentro sé stessi, ripercorrendo i grandi amori (Dio come ti amo, Tu si’ ‘na cosa grande), immergendosi nelle parole dei poeti (Cosa sono le nuvole) e affrontando gli addii (Piove). Lungo il viaggio ci si confronta con la natura (Le Farfalle), con la morte e con la necessaria rinascita (Vecchio Frack e Meraviglioso). Infine, si affronta il viaggio vero e proprio, il folle volo al confine tra sogno e realtà che non può portare altrove che Nel blu, dipinto di blu. Di questo immaginifico tragitto e non solo ho parlato con Giulia Pratelli.
Giulia ovviamente partiamo dalla fine, da Di Blu. Omaggio a Domenico Modugno: come è nato il desiderio di rileggere Modugno e come vi siete mossi nel suo repertorio?
Il desiderio nasce da una mia idea pazza, ho sempre pensato che il suo repertorio fosse un parco giochi dove tuffarsi e trovare nuovi soluzioni. Lo ho vissuto come una figura mitologica fin da piccola e da lì con Luca Guidi abbiamo fatto la proposta a Guascone Teatro per uno spettacolo appunto teatrale e poi compreso che funzionava siamo passati al disco. Abbiamo tracciato un filo conduttore come una sorta di viaggio, da Amara Terra Mia, che è il saluto alla terra d'origine e che è purtroppo ancora oggi è la storia di molti, a Nel Blu Dipinto di Blu, un salto folle che non sappiamo dove porta. Nell'album ci sono storie d'amore e di vita che sono tappe della sua esistenza, è costruito come un viaggio.
Ho trovato coraggiosa l'interpretazione musicale, l'utilizzo a tratti estremo delle chitarre e poi la dolcezza dell'ukulele: come avete agli arrangiamenti?
Luca Guidi con la sua chitarra ha sondato e trovato altre strade. Ci muoviamo sul confine tra reale o non reale, c'è la fantasia, c'è lui che confondeva le carte, che si sapeva modificare preservando il valore emotivo e onirico della vita.
Ricordi il tuo primo incontro sonoro con Domenico Modugno?
Quando ero piccola lo ascoltavamo in casa ma me ne parlava soprattutto mio padre. Tu Si 'Na Cosa Grande me la ero comprata con la paghetta. Poi partecipai a un premio che vinsi con suo figlio in giuria e io non lo sapevo.
Andando ancora più indietro, so che da bambina imparavi canzoni a memoria e poi le cantavi: ricordi quale fu la prima?
I miei raccontano che le prime furono Non Amarmi e Disperato di Marco Masini. Da bimba poi mi cimentavo con le Spice Girls anche senza sapere l'inglese.
"Tu mi assomigli così tanto che mi fai quasi paura" dici Nel Mio Stomaco: è così l'amore ai tempi dei social, condizionato dalla paura per la passione?
Un po' di timore c'è in giro anche nel lasciarsi andare, nel rispecchiarsi negli altri per cui dovremmo essere sempre belli, perfetti, performanti mentre mostrare e riconoscere le fragilità è un problema. Ma dico io è un problema umano perché siamo fatti anche di debolezze e attraverso di loro cresciamo.
In A Memoria dici "Non voglio più tenere il conto Di quante volte ho visto il fondo e dimenticarle come i brutti sogni": sei una sognatrice? E la tua memoria è di ferro o tende a scordare? Per altro in Nodi dici che fai un nodo per ogni ricordo.
Ricordo tutto anche se a volte vorrei dimenticare. Nodi è un brano cui sono molto legata e infatti lo ho pubblicato due volte: i nodi si fanno ma poi si sciolgono durante il percorso. Sono una sognatrice se no avrei fatto un altro mestiere.
Autunno, che è una vera poesia, è la vita raccontata attraverso la natura e piccoli gesti quotidiani: hai imparato a viaggiare con un bagaglio leggero? E riesci a innamorarti ogni cinque minuti?
Decisamente sì, almeno ad alleggerire. L'amore ogni pochi minuti lo ho nei confronti delle cose e di chi incontro, sono una curiosa, non voglio smettere mai di entusiasmarmi. Mi piace stupirmi e ogni cinque minuti e tuffarmi in qualcosa di nuovo.
Tutti Hanno Ragione è cura per il prossimo: riesci a dare senza chiedere nulla in cambio? Soprattutto in un'epoca dove chiunque è convinto di avere ragione.
Ci provo, spero di riuscirci magari senza accorgermene. Questo brano lo ho scritto perché gli altri sono bravi a dirti cosa avresti dovuto, da fuori è facile avere ragione.
Invece Tutti i Santi è una canzone sulla perdita, su quello che mai dovrebbe accadere: sei credente?
Credo nelle persone, nell'energia che dobbiamo muovere. La Fede è nell'energia, nell'ambiente e nelle persone.
E difficile trovare due occhi azzurri nei quali tuffarsi la sera quando torni a casa, come dici nell'incipit di Come Stai?
Non è difficile trovarle ma difficile affidarsi. Con la spesa da riporre, dopo ore di lavoro si ha bisogno di conforto; a volte quegli occhi si trovano e anche se non ci si fida è bello sentirsi a casa.
Tornando a Nodi canti che "Ho sbagliato le scarpe stasera, e non tengo più il passo con ciò che succede qua": per il tuo modo di fare musica ti consideri una aliena in questa mondo velocissimo?
Siamo in tanti e tante non al passo con quello che accade, negli ultimi anni credo che ognuno debba tenere il suo ritmo per non correre dietro a qualcosa che non ci somiglia. Dobbiamo vivere con serenità la nostra condizione e sbocciare.
Con Luca Guidi avevate già collaborato a un progetto su Lucio Dalla: state esplorando qualche nuovo artista?
In realtà no ma con Luca, che per me è compagno di vita oltre che produttore, vorrei lavorare sugli inediti, vorrei tornare a fare la cantautrice.
Una curiosità: in un tuo vecchio post su Instagram ricordi Caterina Valente: cosa rappresenta per te?
Una artista straordinaria, poliedrica e che cantava in tantissime lingue. Lei affrontava chitarra, canto e virtuosismi e triste quanto sia stata una istituzione ovunque mentre in Italia ce la ricordiamo in quattro. E, per citare due nomi, ha duettato con Ella Fitzgerald e Dean Martin.
Che accadrà nelle prossime settimane della tua vita artistica?
Questo progetto su Domenico Modugno va avanti, abbiamo un po' di concerti aspettando le date estive e poi riprenderemo il progetto teatrale. Dopo l'estate voglio tornare a fare la cantautrice e spero che arrivi in album nel 2026.