Rocco Hunt, l'album Ragazzo di Giù: "Ora sogno il treno della libertà musicale"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Il disco esce il 25 aprile mentre il 20 giugno partirà il Ragazzo di giù Tour 2025, che lo vedrà protagonista della prossima estate live. Una tournée nelle principali venue estive che anticipa i due eventi live, già annunciati per questo 2025: l'11 settembre alla Reggia di Caserta e il 6 ottobreall'Unipol Forum di Milano. L'INTERVISTA

 

Il 25 aprile arriva Ragazzo di giù (Epic Records / Sony Music Italy) il nuovo album di Rocco Hunt che unisce il realismo del rap urbano con un’estetica sonora moderna e versatile. Il progetto è ricco di collaborazioni che evidenziano la sua trasversalità artistica: Gigi D’Alessio (Giura), Irama (Cchiu bene e me), Baby Gang e Massimo Pericolo (Fratmo) e Olly (con cui firma il brano Domani chissà). Quattordici tracce, tra cui Mille vote ancora (presentata al Festival di Sanremo 2025) e la bonus track Yes I Know My Way feat. Clementino (nata all'Ariston nella serata dei duetti), che alternano liriche dirette e autentiche a pezzi più melodici e riflessivi, mentre i testi esplorano temi centrali per l'artista: la vita nei quartieri popolari, il riscatto personale, l'amore, il senso di appartenenza e le ambizioni di chi cresce in un contesto spesso marginalizzato.

Rocco cosa rappresenta Ragazzo di Giù?

Per me è l'album della maturità e ho scelto la stazione perché per il ragazzo di giù è centrale, ci ha passato mezza vita. La stazione è dove è nata la storia, tra intercity e treni notturni, è la mia avventura. L'album arriva dopo Sanremo e rappresenta più anime, c'è una visione a 360 gradi di chi sono io oggi. Quando custodisci per mesi qualcosa diventi poi geloso quando esce.

E' un album dove affronti temi vari.

Il precedente album, Rivoluzione, era del 2021, qui c'è un bel riassunto che si è aperto a Sanremo. Qui ci sono varie immagini, si parla di amore, di periferie, di violenza sulle donne, ci sono riferimenti generazionali. C'è un brano sui miei primi trent'anni di vita, c'è quello con Olly e Jvly, Domani Chissà, che è un pezzo generazionale e con Federico in comune abbiamo che veniamo da due città di mare e si sente, il mare è un elemento importante nell'ispirazione e nella formazione; Bonafortuna sostiene la mia voglia di denunciare la violenza sulle donne, tema già toccato con Annalisa in Stella Cadente.

Collabori anche con Gigi D'Alessio in Giura.

Volevo chiamarla Piove Forte e la ho invece chiamata Giura, ha una produzione moderna, quasi trap, per me lui è il ragazzo di giù per antonomasia. E' un bel risultato per le nostre età differenti.

Demone Santo è la canzone più politica.

Vero. Parla delle contraddizioni, faccio riferimento al crollo del ballatoio di Scampia che rappresenta l'abbandono dello Stato nelle periferie. Cosa serve poi il tricolore sulle bare o il presidente che viene a stringerti le mani? Cito chi nelle tragedie sta nel fango mentre c'è chi si mostra in giacca e cravatta, parlo di speculazione sui fondi raccolti per i terremoti, la mia famiglia ha vissuto quello dell'80 in Irpinia. Il tema del Crocifisso è in quasi tutte le canzoni, l'ambizione è la croce che portano sul collo tutti i ragazzi di giù.

La Notte ha un afflato poetico.

E' una canzone introspettiva dedicata a quello che succede di notte, a chi fa l'amore senza vergogna, la notte è di chi lavora e di chi torna dalla discoteca ed comunque la si viva è sempre un elemento importante. Abbiamo un patrimonio culturale immenso, non c'è futuro senza passato, in Eduardo De Filippo e Massimo Troisi c'è tanta modernità. Chiudo la risposta con poesia: se non vuoi la risposta niente a una domanda fatta quando si è assorti, allora dammi una carezza o un bacio.

Fratm ha i featuring di Baby Gang e Massimo Pericolo.

Zaccaria mi invitò in studio ad ascoltare alcune canzoni, mi disse che era cresciuto con cose mie e mi ha riempito il cuore di gioia. Io ho visto in lui purezza d'animo e voglia di riscatto. Anche Massimo Pericolo tramite la musica ha avuto una seconda possibilità. Io parlo di ciò che ho visto in prima persona, le periferie hanno cose belle e altre no, qui si parla di tutti i fratelli che hanno fatto la scelta sbagliata, dico che un futuro migliore è sempre possibile, la strada della legalità prevale su quelle difficili che a volte ci sembrano più facili.

Tuo figlio Giovanni che è nato nel 2017 è un tuo fan?

Lo è troppo fan per poter ascoltare le canzoni troppo prima che escano perché le va a cantare in giro. A Sanremo mi ha aspettato sveglio fino a tardi. Ora sta imparando a suonare la chitarra.

Con Irama hai fatto Cchiu Bene e me.

Abbiamo amici in comune e ci siamo trovati a cena a casa mia per una grigliata e siamo finiti in studio, qualche mese dopo ci siamo ritrovati da lui ed è nata la sfida di farlo cantare in napoletano e gli metto un 7 in pagella.

Che ricordi hai della tua adolescenza?

Tranquilla, mi sono anche annoiato. Ho abitato sempre in periferia e ricordo che per scendere in città serviva il pullman e se fosse stato brutto tempo si restava casa e io registravo canzoni sulle cassette. Ragazzo di Giù è un album riflessivo perché dovevo raccontare cosa avevo dentro e fare capire il viaggio del ragazzo di giù insieme a quello che lo ha reso quello che è.

Sulo musicalmente è la canzone più mediterranea: racchiude il tuo mondo sonoro?

Hai ragione, le ho dato un sapore mediterraneo, con ritmi di un tempo ma con testo serio. Mi incuriosiva la sperimentazione, è nata in circa un'ora poi la ho completata dopo. Parla di una coppia che non trova la forza di ritrovare amore, c'è stato un momento in cui volevo vedere Tokyo e poi ci siamo stati: è una delle rare volte in cui ho scritto qualcosa prima di averlo vissuto. Cito dei vini francesi importanti, tipo Château Cheval Blanc e Domaine de la Romanée-Conti che sono più da ragazzo di su che di giù!

Cosa puoi anticiparmi dei tuoi live?

Il repertorio è vasto, ci sarà un blocco dal nuovo album ma poi arriva la storia.

Alla fine possiamo dire che la tua determinazione ti ha premiato?

Ho l'incoscienza del ragazzo di giù che a 16 anni decide di venire su contro la volontà di mio padre. Oggi ti dico che vorrei prendere le cose con più leggerezza. Treni ne ho preso tanti e oggi vorrei quello verso una libertà musicale che avevo a 16 anni quando facevo musica per me è i miei amici. Non voglio che mio figlio perda l'accento, gioca a calcio dove giocavo io: serve internazionalità del mondo ma anche la cazzimma e lui ci dà soddisfazioni, è sensibile.

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