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Liam Payne, cadono le accuse contro l'amico e i dipendenti dell'hotel

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VIDEO Morte Liam Payne, cadono le accuse contro tre persone
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VIDEO Morte Liam Payne, cadono le accuse contro tre persone
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I giudici della Corte di appello argentina hanno escluso la responsabilità di Rogelio “Roger” Nores, Gilda Martin ed Esteban Grassi nella morte dell'ex cantante degli One Direction, precipitato dal balcone della sua camera lo scorso 16 ottobre. Restano invece in carcere in attesa di processo altre due persone, accusate di avergli venduto cocaina prima della tragedia

Cadono le accuse di omicidio colposo nei confronti di Rogelio “Roger” Nores, amico di Liam Payne, e di Gilda Martin ed Esteban Grassi, due dipendenti dell’hotel CasaSur a Buenos Aires, in Argentina, dove l’ex cantante degli One Direction alloggiava quando è morto cadendo dal balcone della sua camera lo scorso 16 ottobre. I giudici della Corte di appello argentina hanno infatti deciso di annullare la precedente decisione di incriminarli, che risaliva allo scorso dicembre. La Corte ha stabilito che Nores non ha avuto alcun ruolo nel “procurare e consumare alcolici” e non avrebbe potuto impedire la tragedia. Secondo la sentenza, anche se la presenza dell’amico avrebbe potuto ridurre il rischio, Payne si sarebbe comunque procurato alcol e droghe “come spesso accade ai tossicodipendenti, anche quando sono circondati dall’affetto della famiglia”. Inoltre, in un’e-mail del 23 agosto 2024, Nores aveva avvertito il padre del cantante di essere preoccupato. “La famiglia non ha risposto all’e-mail in cui l’imputato esprimeva i suoi timori e segnalava di non poter gestire la situazione da solo”, si legge nei documenti legali. Dopo la decisione, l’amico si è detto “contento che sia finalmente finita” e ha espresso la volontà di andare nel Regno Unito “per poter così dire addio al mio amico”. Il suo avvocato ha aggiunto di aver sempre sostenuto “che Rogelio Nores non era responsabile della morte di Liam Payne. Era solo un suo amico e non aveva alcun dovere o obbligo legale di garantire la sua sicurezza”. Allo stesso modo, i dipendenti Martin e Grassi non hanno agito in modo “imprudente o negligente”.

ALTRE DUE PERSONE RESTANO IN CARCERE: AVREBBERO VENDUTO LA DROGA

Restano invece in carcere in attesa di processo Ezequiel Pereyra e Braian Paiz, accusati di aver venduto cocaina a Payne prima della sua morte. Uno dei testimoni ha riferito che Pereyra avrebbe mostrato una banconota da 100 dollari spiegando: “Devo fare una commissione per un ospite, devo portare della droga”. Paiz, invece, aveva ammesso di aver fornito droga al cantante, ma non dietro pagamento. La sentenza sostiene però l'esistenza delle prove, compreso un video dove il cantante chiede denaro alla reception poche ore prima dell’arrivo dell’uomo. La decisione conferma inoltre che Payne è morto dopo essere caduto dal balcone della stanza d’albergo, anche se restano dubbi sulla dinamica dell’incidente: “Non è chiaro se la caduta sia avvenuta a causa di una manovra maldestra vicino alla ringhiera o se abbia perso conoscenza, precipitando come un peso morto". I referti medici suggeriscono tuttavia che il cantante non abbia tentato di proteggersi al momento dell’impatto.

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