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Sanremo 2025, le pagelle e i commenti della serata cover

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

VIDEO Sanremo 2025, la classifica delle cover
SPETTACOLO
VIDEO Sanremo 2025, la classifica delle cover
00:00:38 min

Introduzione

E', per antonomasia, la serata (SCALETTA -DIRETTA) più vibrante del Festival ma quest'anno i voti conquistati non concorreranno alla vittoria finale. Tra i momenti più alti Rose Villain con Chiello, Rocco Hunt con Clementino, Sarah Toscano con Ofenbach, Elodie e Achille Lauro e Bresh con Cristiano De André. Ma nell'insieme le delusioni sono state poche. COMMENTO E VOTI

Quello che devi sapere

Rose Villain con Chiello - Fiori rosa, fiori di pesco - VOTO 8

Rose, che in gara secondo me merita il podio, apre la serata più attesa, a volte anche più della finale, con un capolavoro di Lucio Battisti della stagione Mogol. Originale senza tradirne l'essenza. Hanno giocato col fuoco e hanno dialogato con testo. Un coraggio da premiare

Modà con Francesco Renga in Angelo - VOTO 6/7

Esattamente vent'anni fa Francesco vinceva il Festival con questo brano e ora torna all'Ariston con i Modà per offrirlo con una nuova veste impreziosita dalla tessitura rock dei Modà. Renga è quello potente di Orchestra e Voce, Kekko è quello ruvido che mi piace e al quale si può perdonare anche la sbavatura!

Clara con Il Volo - The Sound of Silence - VOTO 6

L'iconico brano di Paul Simon e Art Garfunkel del 1966 viene donato alle nuove generazioni in una versione melodico-pop. Clara, cui la voce non difetta, ha comunque fatto un azzardo scegliendo questi tre tenori. Partono sola voce e poi subentra l'Orchestra. Morriconiana.

Tony Effe con Noemi in Tutto il resto è noia - VOTO 5/6

Una scelta un po' scontata per una coppia che ha fatto del coraggio la sua cifra stilistica. E infatti per me Tony Effe è una delle grandi sorprese di questo Festival. Armonici ma non empatici.

Francesca Michielin e Rkomi in La nuova stella di Broadway - VOTO 5/6

Una emozione vedere Francesca al piano per creare l'atmosfera giusta ma poi il ritmo si è un po' sfilacciato. Nel senso che sono una coppia artistica interessante ma forse questa canzone non era per loro, troppo il divario vocale. Bello vederli seduti schiena a schiena, un tocco di romanticismo all'Ariston.

Lucio Corsi con Topo Gigio in Nel blu dipinto di blu - VOTO 7/8

E' la canzone spartiacque. La musica italiana si divide in prima e dopo (quel) blu. La prima scoperta è la voce profonda, quasi baritonale di Lucio, e poi Topo Gigio che temevo caricaturale e invece col falsetto alleggerisce. Un azzardo, un doppio azzardo che anche la sala stampa promuove con una standing ovation.

Serena Brancale e Alessandra Amoroso in If I ain’t got you -VOTO 6/7

Virtuosismi vocali all'ennesima potenza per questo brano di Alicia Keys ad alto tasso di difficoltà. Il finale resterà nella storia del Festival. Ognuna ci ha messo del suo, insieme ha creato la magia

Irama con Arisa in Say Something - VOTO 7

Lo ammetto, temevo il disastro e invece la voce consumata di Filippo e quella tonda di Rosalba si sono sposate (è San Valentino, d'altra parte!) con gioia. Spero che qualcuno lo faccia ascoltare a Christina Aguilera perché questa improbabile coppia è stata perfettemente...imperfetta.

Gaia con Toquinho in La voglia, la pazzia - VOTO 6

Buonanotte all'incertezza e via sul palco, chitarra e voce (e ritmo), a replicare un po' del carnevale di Rio. Mi è piaciuto il finale quando Gaia si è liberata dell'ansia e ha cantato con la giusta leggerezza. Mi sarebbe piaciuto un po' più di colore per esaltare la voglia e la pazzia. Toquino? Un monumento!

The Kolors con Sal Da Vinci in Rossetto e caffè - VOTO 6+

Scendono dal palco invadono l'Ariston e in qualche modo rompono gli schemi. Sono bravi a buttarla in caciara con stile e dunque meritano un applauso ma avrebbero potuto osare un po' di più.

Marcella Bella con Twin Violins in L’emozione non ha voce - VOTO 5

Parte bene ma poi si spegne e resta la voce ma non l'emozione. Un po' come Pinocchio tra i due gendarmi...che puntellano la situazione. Forse sarà che quando c'è Marcella le aspettative sono alte ma questa volta i due caratteri diversi non hanno preso fuoco.

Rocco Hunt con Clementino in Yes, I Know My Way - VOTO 8/9

Che meraviglia rappare su Pino. Viste le radici sarebbe bastato un nonnulla per scivolare nella lesa maestà. Pure le barre aggiunte sono spettacolari. Ammetto di essere senza parole: spaziali!!! Pino sarebbe orgoglioso di loro.

Francesco Gabbani con Tricarico in Io sono Francesco - VOTO 6/7

Citazione di Giorgio Gaber (conoscendo Francesco...Gabbani intendo, credo consapevole) nell'incipit (Io Mi Chiamo G per l'esattezza) e poi questi due signori in bianco inventano un momento musical-teatrale divertente, ironico, originale. 

Giorgia con Annalisa in Skyfall - VOTO 6

Sfidare Adele vale un punto in più ma qui abbiamo due belle senz'anima. Intriganti i cromatismi, bianco Giorgia e nero Annalisa, ma il pantone dei colori prevede centinaia di sfumature. Certo se vogliamo limitarci all'interpretazione vocale hanno già vinto ma da loro mi aspetto la grande interpretazione e non l'interpretazione.

Simone Cristicchi con Amara in La cura - VOTO 6

L'afflato mistico è affidato in partenza ad Amara poi si alternano come fosse un dialogo, come fosse una versione teatrale. Mi piace ma mi sarei aspettato un po' più di alleg(o)ria nelle vie che portano all'essenza. 

Sarah Toscano con Ofenbach in Overdrive - VOTO 7+

La Taylor Swift italiana. Sarah Toscano (rammento sempre che è una classe 2006) si è mangiata il palco con una arroganza (in eccezione positiva) da popstar consumata. Consiglio a molti suoi colleghi, anche ad alcuni che stasera erano sul palco dell'Ariston, di (ri)guardarsi il video.

I Coma_Cose con Johnson Righeira in L’estate sta finendo - VOTO 6/7

Può anche non piacere ma almeno finché non appare Johnson sembra un ballo del mattone. D'altra parte i cuoricini seguono i genitori, non restano in hotel. Mi hanno divertito.

Joan Thiele con Frah Quintale in Che cosa c’è - VOTO 6

Insomma. Il pezzo ha una sua sacralità e quindi solo guardarlo fa arrossire gli occhi. L'arpa crea atmosfera, Joan è conservatrice, Frah l'incursore ma gli ingredienti non legano a dovere, è un po' come un risotto che è scappato di mano alla chef. Ma il coraggio di miss Thiele, rivelazione del Festival, merita la sufficienza.

Olly duetta con Goran Bregovic in Il pescatore - VOTO 6/7

Quello che mi aspettavo, un gipsy fisherman made in Olly. Seduti come in una taverna di Sottoripa umanizzano la storia e Federico ci mette un finale ottimista nel quale "tuo canta e tutto si risolverà". Festosa. P.S. E' il solo che prima di lasciare il palco saluta e ringrazia.

Achille Lauro e Elodie in A mano a mano e Folle città - VOTO 9

Diabolik ed Eva Kant? Ma Baker con Dillinger? Criminali per la bellezza e il genio. Riescono a fare parlare i corpi stando fermi, sembra che neanche respirino eppure l'aria è pregna di loro. Poi arriva la folle città e i corpi si muovono costruendo una gioco di seduzione folle come la città che raccontano. E pure il coraggio di raschiare i lubrichi pensieri su Ancora...Immensi.

Massimo Ranieri con i Neri per Caso in Quando - VOTO 6+

Un coro con una prima voce. Perfetti nel trovare il giusto equilibrio, omaggiano Pino con...alleria! E' stato quello che mi aspettavo, né più né meno. 

Willie Peyote, Tiromancino, Ditonellapiaga in Un tempo piccolo- VOTO 7

Io un concerto di loro tre lo andrei a vedere, sono tre anime musicali così lontane ma così vicine che solo uno spirito libero e amante delle factory come Gueglielmo poteva mettere insieme. La chitarra di Federico Zampaglione è il quarto elemento della band. Delicati.

Brunori Sas, Dimartino e Riccardo Sinigallia L’anno che verrà - VOTO 7

Quando si mette mano a una canzone-monumento la si può solo rovinare. Loro riescono a camminare sul crinale, riescono a dribblare le insidie. Dedica a Paolo Benvegnù che proprio oggi avrebbe compiuto 60 anni e ci ha lasciato lo scorso 31 dicembre.

Fedez con Marco Masini in Bella stronza - VOTO 7

Dire che è una cover è errato. Questo è un nuovo genere che potremmo chiamare "canzover" ovvero un brano già edito che si sovrappone (o si sottopone) a un nuovo testo. Questo volta dico bravo Federico, hai conquistato col fioretto e non con la mazza chiodata.

Bresh con Cristiano De André in Crêuza de mä - Voto 8

E' la Bibbia della World Music, la canzone che più unisce le sponde del Mediterraneo. Nonostante la storia sia molto ligure non si vedono i confini, i muri a secco delle creuzè non dividono ma uniscono. Andrea è rapito dall'atmosfera, occhi chiusi e mente aperta. Più forti anche degli inconvenienti tecnici!

Shablo feat. Guè, Joshua, Tormento con Neffa - VOTO 7

Amore de Mi Vida e Aspettando il Sole chiudono la serata delle cover edizione 2025. Ritmo alto per una performance ben costruita: come in una commedia di David Mamet ognuno ha il suo posto e lo rispetta e lo presidia. Arguti.

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