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Rihanna supporta A$AP Rocky nel processo per aggressione a mano armata

Musica
©Getty
VIDEO Rihanna supporta A$AP Rocky a processo per aggressione
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VIDEO Rihanna supporta A$AP Rocky a processo per aggressione
00:01:39 min

La popstar ha sostenuto il compagno e padre dei suoi due figli. I presunti fatti sarebbero avvenuti il 6 novembre 2021 in una strada di Hollywood. Se condannato, A$AP Rocky rischia fino a 24 anni di carcere

Rihanna è tornata in tribunale a Los Angeles per sostenere A$AP Rocky, il suo compagno e padre dei due figli ora accusato di un’aggressione a mano armata che sarebbe avvenuta il 6 novembre 2021 in una strada di Hollywood, in California. Circondata dalle guardie del corpo e seduta tra la madre e la sorella del rapper, la popstar ha assistito per il secondo giorno consecutivo alla testimonianza della presunta presunta vittima, Terell Ephron (noto come A$AP Relli), contro il quale A$AP Rocky (all'anagrafe Rakim Mayers) avrebbe esploso alcuni colpi con un’arma 9 millimetri semiautomatica. Ephron avrebbe allora chiamato in soccorso Illijah Ulanger (noto com A$AP Illz), un altro membro del collettivo A$AP Mob. In caso di condanna, A$AP Rocky rischia fino a 24 anni di carcere. "Te la sei cercata", ha mormorato Relli al rapper durante un'interruzione in aula dovuta alla concitazione generale. Il giudice Arnold ha poi ammesso come prove i post che Relli ha pubblicato sui social dopo la presunta aggressione e ha autorizzato il legale di Rocky, Joe Tacopina, a interrogarlo su una lettera che i suoi avvocati civilisti avevano inviato al rapper per chiedere un risarcimento di 30 milioni di dollari prima di intentare una causa civile.

ROCKY AMMETTE LO SPARO, MA CON PROIETTILI FINTI

Nel corso delle testimonianze, Ephron ha raccontato ai giurati di aver conosciuto Rocky ai tempi del liceo e di aver fondato il collettivo hip-hop A$AP Mob. Il rapporto tra i due si sarebbe poi deteriorato. Il rapper si è dichiarato non colpevole della presunta aggressione con arma da fuoco semiautomatica, e ha anzi replicato di aver avuto con sé una pistola a salve (usata come oggetto di scena in un videoclip girato con Rihanna nel 2021) al solo scopo di "spaventare potenziali aggressori". Ha inoltre ammesso di aver esploso due colpi di avvertimento, ma soltanto per porre fine a una lite tra Ephron e Ulanger e in ogni caso senza proiettili veri. Secondo Tacopina, il giorno della presunta aggressione sette agenti avrebbero cercato i bossoli, ma non li avrebbero trovati. Inoltre, l'arma non sarebbe mai stata trovata.

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L'AVVOCATO DI A$AP ROCKY: "UN TENTATIVO DI ESTORSIONE"

Tacopina ha domandato a Ephron se avesse cercato uno scontro con Rocky perché era convinto per errore che il rapper non avrebbe mantenuto la promessa di coprire le spese del funerale di un loro amico. Relli ha negato, ma l'avvocato ha mostrato alcuni messaggi provocatori da lui inviati a Rocky prima dell'accaduto. In seguito, la presunta vittima ha raccontato la presunta aggressione del rapper. "Ho visto Rocky girarsi. Quando si è girato, è stato come… sembrava quasi una scena di un film. Ha puntato verso il basso e ha sparato il primo colpo. Quando ha sparato il primo colpo, ho sentito la mia mano diventare calda". Nel corso dell'udienza sono state mostrate anche le sequenze di alcune telecamere di sorveglianza. Il video, sgranato e in bianco e nero, mostrerebbe la presunta sparatoria, ma non contiene nè lampi di spari, né audio. "Questo caso ruota tutto attorno al denaro. Le prove dimostreranno che non è altro che un tentativo di estorsione," ha dichiarato Tacopina. "Le prove renderanno chiaro che Relli sta cercando di sfruttare una storia inventata per estorcere denaro a Rocky."

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DUE VERSIONI CONTRASTANTI

"Rell, che stai dicendo?" ha scritto Rocky in un messaggio a Relli. "Perché stai dicendo alla gente che ti ho sparato?". Dopo la denuncia alla polizia, la presunta vittima ha poi sostenuto di aver subito gravi danni, compresa la perdita di clienti della sua società di management artistico Shut Eye Entertainment. "È stato un inferno, capite cosa intendo? Ho ricevuto minacce di morte, la gente mi ha etichettato come un infame solo perché ho denunciato quello che è successo," ha detto. "I miei artisti mi hanno voltato le spalle, i miei produttori, tutti mi hanno abbandonato per la decisione che ho preso. Hanno pensato che non potevo più sostenerli, non potevo più aiutarli, perché sono andato alla polizia. Non volevano più avere nulla a che fare con me".

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