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Gigi D'Alessio in concerto a Bologna regala un sogno lungo 47 canzoni

Musica

Fabrizio Basso

Un viaggio emozionante durato poco più di due ore durante le quali l'artista si è fatto cantore di sentimenti. IL RACCONTO

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E’ più di un concerto, è un happening con una sua ritualità. E’ un viaggio lungo 47 canzoni racchiuso nello scrigno temporale di due ore e un quarto. Gigi D’Alessio strega Bologna con le sue canzoni e con un tributo a Lucio Dalla, “un mio grande amico”, che è quel capolavoro che si intitola Caruso. Pubblico prettamente femminile, tanta Napoli e tanta Campania, ma anche una Emilia calda e accogliente che nel musicista napoletano riconosce il cantore dei sentimenti. Non è un ostacolo che la maggior parte dei brani siano in dialetto perché brani come Assaje e Annaré sono patrimoni nazionali. Sul palco Gigi è accompagnato da una team di musicisti superlativo composto da Alfredo Golino (batteria), Roberto D’Aquino (basso), Pippo Seno (chitarre), Ciro Manna (chitarre), Checco D’Alessio (tastiere), Lorenzo Maffia (pianoforte e tastiere) e Max D’Ambra (tastiere e programmazione). Il 2024 di D’Alessio termina a Milano il 21 dicembre con lo show unico Gigi for XMas, La festa e poi si salta nel 2025 che prevede un tour europeo in primavera, il grande ritorno dopo 9 anni allo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli con il doppio show il 2 e 3 giugno e Sicily For Life – Gigi & Friends, un importante evento di solidarietà e musica il prossimo 20 giugno 2025 allo stadio Renzo Barbera di Palermo.

Ore 21 è stato scritto sul biglietto e ore 21 si inizia. Bravo Gigi! Un esempio per chi considera l’orario stabilito allungabile come un elastico. Il viaggio parte con Vivi e poi arriva Non mollare mai 2024, pezzo nel quale duetta virtualmente (appaiono sul videowall, ndr) con Gué, Clementino e Geolier, quest’ultimo accolto con una ovazione quando è apparso sullo schermo. “Dobbiamo cantare tutto e dunque parlo poco, La donna che vorrei la ho tirata fuori da un cassetto”, dice prima di eseguirla e poi annuncia “un tuffo, un doppio tuffo nel passato” e regala Anna se sposa. Si va poi indietro di trent’anni e l’emozione del pubblico, che conosce anche le virgole e le pause di ogni canzone, è altissima quando D’Alessio parte con Mezz’ora fa. “La parte più bella dello spettacolo è il mio pubblico, una serra di rose, di cuori ed emozioni. Non dite agli amici vado a vedere Gigi ma ditegli vado a fare il concerto con Gigi d’Alessio e se non ci credono glielo dimostriamo”: arriva Un nuovo Bacio ed è un coro unico che esplode, lo stesso Gigi è stupito di tanto calore e tanta partecipazione. Ruolo importante hanno le immagini che scorrono alle spalle del palco, in alcuni momento dello show sono altamente evocative: Senza Tuccà mostrano Gigi un po’ supereroe e un po’ protagonista di una sua personale mission impossible, Quanti amori è un po’ De Chirico un po’ Kit Haring e Chiove parte stile fantasy tolkeniano poi vira sul temporale. E’ il momento del piano solo che ci porta di fronte al Vesuvio con suggestioni che vanno da Te voglio bene Ancora durante la quale il palco sembra invaso dal mare a Spiegame cherè col golfo di Napoli sullo sfondo. C’è un’altra ospite virtuale che innesca una ovazione poiché sulle note di Nu dispietto sul videowall arriva Elodie. Gigi torna a parlare per introdurre Si te sapesse dicere: “La ho scritta per amore. Ma un amore nel senso più ampio del concetto. Dico guai a chi abbandona gli animali, loro chiedono solo affetto. E’ anche la colonna sonora delle proposte di matrimonio, se c’è qualcuno qui con l’anello si faccia avanti”. La coppia arriva e lui, in ginocchio di dichiara, tra gli applausi e i cellulari che riprendono il momento. Ci si sarebbe aspettati che salissero sul palco…così non è stato ed è un peccato, sarebbe stato un nuovo capitolo di Si te sapesse dicere. Accade qualcosa di unico su Non dirgli mai: canta solo il pubblico e D’Alessio è stupito, alla fine si complimenta spiegando che la canzone “dura 4 minuti e ha 6 cambi di tonalità, siete stati fantastici”. Ritroviamo Elodie, stavolta anche con Ernia in Io Vorrei mentre Fra “è dedicata mio figlio Francesco”. Su Annarè Gigi chiede tutti telefoni accesi per creare la stellata e poi, dopo tanti avvertimenti, saltano tutti gli schemi, il pubblico corre sotto il palco, chi non può si alza in piedi per cantare Una magica storia d’amore mentre Miele è il tripudio. Prima del finale c’è il momento latino con Come suona el corazon e Mon Amour, con una Unipol Arena che si fa discoteca. Soni da poco passate le ore 23 e siamo al gran finale che, dopo Sotto le Lenzuola e Buongiorno, non poteva che essere con Napule.

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