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Davide Locatelli rilegge il Natale con l'album Merry Dave Christmas

Musica

Fabrizio Basso

E' un progetto unico nel suo genere, dove l’artista reinterpreta in chiave jazz 10 delle canzoni natalizie tra le più iconiche e famose di tutti i tempi, con arrangiamenti originali curati da lui in prima persona. L'INTERVISTA

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Merry Dave Christmas è il quinto album di Davide Locatelli e si presenta come un progetto innovativo e completamente diverso dai precedenti. Contiene 10 delle canzoni natalizie tra le più iconiche e famose di tutti i tempi che, reinterpretate in chiave jazz e contaminate dallo stile inconfondibile del “pianista rock”, danno vita a un risultato unico nel suo genere. 

 

Davide partiamo dal tuo progetto natalizio: come è nato e come hai proceduto alla scelta dei brani?
E’ il quinto lavoro in studio è il primo legato al Natale. Ho ripensato ai pezzi della mia infanzia, mi sono fatto una lista e ho identificato i primi dieci. Sono molto legato A Natale Puoi e a Last Christmas.

La tracklist segue una tua idea dei canti di Natale oppure è a sentimento?
Ho voluto dare un senso a ogni singolo pezzo, sono partito con Happy Days e comunque faccio i pezzi miei e so che ci posso improvvisare.

Il primo Santa Claus fu un vescovo bizantino protettore dei bambini, a lui si dice sia attribuita la leggenda della calza nel camino, che noi abbiamo spostato alla Befana. Vederlo commercializzato mette tristezza o è il segno dei tempi?
Non lo so. La mia Santa Claus is Coming nasce durate il periodo del covid, è stato il primo video con questo arrangiamento, è del 2020, quando ho suonato davanti al Duomo di Milano. Diciamo che ho fatto un Natale alternativo. La mia missione è avvicinare i giovani alla musica per pianoforte e nel 2024 li avvicini con arrangiamenti tra rap e musica strumentale.

A Natale si può fare e amare di più. A Natale puoi: c’è un dono che vorresti, visto anche il tuo impegno umanitario e cito per tutti quando hai suonata davanti all’Ambasciata Ucraina?
E’ stato un momento molto importante per me, gesto forte e di impatto. Sogno di stare bene con la mia famiglia visto che vivo dall’altra parte del mondo e la vedo poco.

Silent Night termina col verso “Gesù il Salvatore è qui”: sei credente?
Ho passato tanta parte della mia vita frequentando la chiesa, ho totalizzato dieci anni da chierichetto ma verso i miei 17 anni ho perso quella fede e non me ne sono più interessato. Resto imparziale.

A proposito di Christmas tree: oltre a dare un nuovo ritmo al Rockin’ Around…come è il tuo albero? Che ricordi hai dei tuoi natali da bambino?
Il mio è a Los Angeles, è un alberello con un Orsetto che lo abbraccia e una pallina da tennis. In passato ci si preparava al Natale, si stava giornate intere a decorare la casa. Negli anni si è un po’ persa la passione ma c’è un alberello di metallo a centrotavola.

Oggi si parla molto di contaminazioni: credi che Symphony 40 sia il futuro della musica?
La mia idea musicale è sempre di fare cose diverse e innovative, sono un musicista e voglio eccedere dagli schemi attraverso suoni moderni provocando una chiara rottura tra musica classica e moderna. Non sono il bandito fuorilegge ma amo bilanciare segnali per chi non ha apertura mentale. Sono un artista crossover.

Dici spesso che quando hai obiettivi non ci sono limiti e tua hai due Guiness dei Primati: stai già pensando a una prossima sfida?
Dopo le due avventure che hanno fatto scrivere lì il mio nome, proposte ne sono arrivate. Non sono da Guiness, non la ricerco e se arriva deve essere un contenuto artistico che mi rappresenta. Ti dico che c’è una idea in ballo, ambiziosa, difficile e terrificante.

Cosa resta di quel ragazzino che a 8 anni ha sostenuto l’esame di pianoforte con allievi trentenni e che ha 19 aveva in tasca il diploma di pianoforte classico?
Mi piace guardare nel mio passato, è un percorso iniziato da mio papà pianista che mi ha portato nella grande giungla della musica. Sono fiero di quello che ho fatto ed è vero che vogliamo sempre di più ma serve anche il realismo perché io ce l’ho fatta e molti no. Nell’episodio che hai citato mi spacciavano per il figlio di uno dei candidato mentre lo ero io un candidato.

Che accadrà nel 2025?
Qualche evento negli Emirati poi torno a Los Angeles per due collaborazioni importanti e sarò host per il marchio Cipriani a Beverly Hills. Sto lavorando alla musica di una serie tv per il 2025. Per ora non c’è nulla in Italia ma prima o poi arriverò!

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