In Evidenza
altre sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Dio lo Sa - Atto II, la recensione del nuovo album di Geolier

Musica

Fabrizio Basso

Sono 29 i brani ospitati in questa opera biblica e confermano la versatilità di un artista unico nel raccontare il mondo che ci gira intorno. IL COMMENTO 

Condividi:

Come un Vangelo. Vai a dormire con l’atto primo e ti svegli con l’atto secondo. Geolier ci ha accompagnato in questo gelido venerdì col calore, la rabbia, l’amore e l’appartenenza di un album, Dio lo Sa – Atto II, tra i più attesi di questo finale di 2024. E, per restare in una terminologia teologica, si tratta di un lavoro di dimensioni bibliche visto che si tratta di 29 tracce, un viaggio compres(s)o tra Reale e Finché non si Muore. A soli 24 anni, il rapper napoletano saluta il 2024, anno per lui straordinario, con un progetto destinato a muovere pensieri e coscienze perché, come dimostra la delicatezza dell’ouverture Reale, Geolier racconta storie di strada: ascoltare le sue narrazioni-rap è come mettersi alla finestra e osservare il mondo che si muove. E’ a due voci Tu ed Io e quella femminile è affidata a Rose Villain. Stavolta lo sguardo è all’interno anziché all’esterno, è una stanza di quotidianità difficile nella quale una coppia sa solo dirsi ”ti odio ma ti amerò fino alla fine”: insomma sentimenti legati da filo spinato. Che sole Oggi è delicatezza per quanto affronti il tema della scelta delle cose importanti, fondamentali per preservare e rafforzare la propria identità. Stesso tema, seppur da una diversa prospettiva, anima Cchiù Fort dove i protagonisti sono gli amici veri.

Geolier è un equilibrista. Una canzone che racconta di perdite e difficoltà in ambito lavorativo viene addolcita dall’immagine di suo nipote che nuota in piscina. D’altra parte, come dice in Idee Chiare, “immagina una vita senza alti e bassi”, brano che condivide con Lazza. L’attacco di pianoforte di Io t’o Giur è dolcissimo ed è la giusta carezza per un incipit (tradotto ovviamente)…ti ho promesso che non sarei cambiato mai. Una Vita Fa ha un ritmo gipsy e mentre io ti sto cercando in tutta la città mentre tu ti vai a nascondere rende romantico Episodio d’Amore, nonostante l’incipit parli di una canzone d’inverno/inferno. E’ complicato raccontare un album così soprattutto perché il napoletano non è un dialetto bensì una lingua: chissà se Dio lo Sa quanto è difficile interpretare questi versi! Il finale è un tuffo nella Cinecittà della dolce vita con la citazione di Love in Portofino, brano del 1958 che ci porta in Finché non si Muore. In Smith ‘n’ Wesson dice che con la musica si può fare tutto. E’ vero? Dio lo Sa e Geolier pure.

Approfondimento

negramaro, l'album Free Love: "L'amore è l'essenza dell'umanità"