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Sanremo Giovani 2025, Alex Wyse: “La mia è una Rockstar ribelle”

Musica

Fabrizio Basso

Il giovane artista lombardo insegue un posto al Teatro Ariston con un brano che parla di libertà. L’INTERVISTA

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Alex Wyse è stato selezionato nella rosa di Sanremo Giovani, dove presenterà il brano Rockstar (Artist First). Il giovane artista lombardo nella canzone esplora la libertà come un ideale fragile e sfuggente, che si intreccia alla ricerca di identità e al bisogno di liberarsi dai vincoli emotivi. La libertà, nella sua visione, è una meta ambita ma spesso dolorosa, segnata dal peso delle scelte e delle conseguenze. L’artista naviga tra l’incertezza e una nostalgia profonda per ciò che è irrimediabilmente perduto. Il vivere da rockstar diventa un tentativo di raggiungere questo sogno di libertà assoluta, pur affrontando le sfide dei sentimenti, degli errori e del proprio percorso di crescita personale.

Alex partiamo da questo viaggio che stai facendo e dalla scelta di un brano che racconta la rivendicazione di essere se stessi anche se canti “una fantasia la libertà”. E in Un po’ di Te parli di “immagini di libertà” quasi fosse una utopia e non una meta.
Un po’ di Te è un brano scritto più di un anno fa. La libertà fondamentale nel mio scrivere, spesso mi ritrovo al pianoforte a parlare con me stesso di libertà, di cosa manca a me e alla società. La libertà è le emozioni quotidiane.

Rockstar è anche una canzone concettualmente in bilico perché c’è sì l’autodeterminazione ma anche la percezione di un passato che non ritorna. Ti senti un equilibrista dei sentimenti?
Sono consapevole del fatto che siamo incontrollabili, sono in una fase dove mi guardo attorno e dò una motivazione a tutto ciò che accade. I social possono influire nell’instabilità: scherziamo con i ti amo ma non riusciamo a dirceli in faccia arrivando a banalizzare frasi profonde come idea di fondo. La libertà è più difficile da trovare perché siamo sempre più easy nel vivere quotidiano. Io trovo equilibrio nel mio disordine.

L’iconografia del video: dalla gabbia al boa sulla sedia, dalla chitarra a te che mangi la mela, fino al mettere la testa fuori dal sipario. Come lo hai pensato? In alcuni momenti sembra di essere nella macchina del tempo.
Il video ha allegorie che ho pensate io, volevo disegnare un quadro con tante citazioni. La gabbia in sé per me ha un valore. Tu nel video mi vedi ma non sai in che epoca sono e io non riesco a muovermi, sono intrappolato. Dentro ognuno di noi c’è una essenza imprigionata che fatica a uscire che rappresento anche attraverso i richiami al surrealismo di René Magritte.

E a proposito di video, quello di Amando si Impara mostra te in un bianco sgargiante e intorno persone incappucciate: è la sfida tra l’amore che sbagliando si impara e quello che sbagliando si nasconde?
Tutto parte da un insegnamento diretto a me stesso. Io sono l’amore che cerca di svegliare gli animi di tutti: a volte abbiamo davanti persone che all’amore non credono e dunque con me non interagiscono. Io sono scherzoso e provo a svegliare quegli stati d’animo che oggi è più difficile notare. Cerco di spiegare che devi esserci sempre, in qualunque ambito della vita, una parte umana.

“Odio quelle canzoni che non saprei scriverti”: mi dici una canzone d’amore che avresti voluto scrivere tu?
Claudio Baglioni, Mille Giorni di te e di Me. La cantavo aspettando la tua telefonata.

“Non lo sai, ma c'è un po' di te nelle canzoni che nessuno sa riconoscere”: ti diverti a nascondere messaggi mirati nei tuoi testi?
Era diretto a una ragazza ma non so se ha capito che il messaggio era per lei. E’ il mio lato più umano dello scrivere. Racconto quello che mi succede e tiro fuori così i miei pensieri.

Quando hai scoperto di essere un poeta notturno?
Notturno sicuramente, poeta non lo so. E’ il mio aspetto egocentrico. Nella seconda strofa torna la mia parte più razionale, mi faccio dei grandi viaggi scrivendo.

Canti che un tuo dono d’amore è una città del Sud: tu che città vorresti avere in regalo?
Qualsiasi del Sud anche io. Il mio sogno è avere un’isola con 40 cani e vivere lì col sole e le persone che urlano e cantano in mezzo alla strada.

L’amore lo trovi più spesso nei tuoi sogni o nei tuoi guai?
Forse più nei sogni; ancora non trovato quello che spero, per ora porta solo guai.

Se è vero che amando si impara quale è l’ultima cosa che hai imparato amando?
Ho imparato quanto la stabilità mi possa far stare bene. Certo dipende poi da come va avanti.

Nell’immaginario di un ragazzo nato nel Duemila cosa è una rockstar? Esistono ancora o sono come i dinosauri, estinti?
Nella canzone dico che non ci sono e si nascondono nella notte, c’è la paura del giudizio. Comunque ci sono ancora e per questo parlo del non avere paura ad andare oltre la paura di essere giudicati.

Al di là dell’avventura sanremese che accadrà nelle prossime settimane?
Sicuramente ho tante canzoni da fare uscire, anche se non so quando, come e perché poiché sono dentro il sistema Sanremo Giovani. Comunque arriveranno altre canzoni e arriveranno live, cantare davanto al mio pubblico è la cosa più bella di questo mestiere.

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