Giorni Felici, La Rappresentante di Lista in tour col nuovo album. Il concerto di Carpi

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Un viaggio di quasi due ore con al centro il loro lavoro più recente. Ribelli e romantici, Veronica e Dario ipnotizzano il pubblico. IL RACCONTO

Psichedelici e ipnotici, rock e romantici, ironici e politici… In quasi due ore di concerto La Rappresentante di Lista accompagna il pubblico in un viaggio caleidoscopico, dove parole e musica sono un abbraccio complice. Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina appaiono sul palco del Teatro Comunale di Carpi con l’energia degli eroi greci e con la semplicità di un uomo qualunque. Al centro del live c’è ovviamente il recente lavoro Giorni Felici, un album che è un vortice che ti attira e non ti lascia più, un album di connessioni umane e col mondo, dove la casa può essere il nido che protegge ma anche un luogo, fisico e mentale, che può diventare gabbia. E questa dicotomia sul palco c’è tutta, a partire dagli arrangiamenti e dai giochi di luce, sulfurei e noir, che seguono una scaletta seducente, una scaletta che è una liturgia. Uno dei loro ultimi brani, che viene proposto sul finale, si intitola Cattivo e il cattivo è chi si trova intrappolato in logiche che non gli appartengono: i giorni felici che ci regala La Rappresentante di Lista sono l’esatto opposto, sono libertà.

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ESSERE FELICI è AVERE GIORNI DA RICORDARE E NON DA DIMENTICARE

È La Città Addosso ad aprire il concerto poco dopo le 21. Il palco alto pone Veronica, Dario e i loro compagni di viaggio in una posizione quasi sacrale che, probabilmente, intimidisce il pubblico che tranne in un paio di occasioni preferisce ascoltare il live seduto anziché abbandonarsi alle emozioni. E Dario più di una volta fa capire che sarebbe bella una folla basculante. Il ritmo è serrato, almeno nella prima parte tanta musica e pochissime parole. Tra le altre arrivano Je Ne t’Aime pas Toujours, per me il brano più potente dell’intero album, la title-track Giorni Felici e Parole d’Amore. Alle loro spalle, per oltre metà della serata, giganteggiano un paio di labbra rosse e carnose ma con denti rovinati, una allegoria di un mondo, per dirla con Francesco Guccini, che è “sorrisi e denti bianchi su patinata”. Tutta la prima parte è un continuum di sensazioni ed emozioni che termina con Baby Bayla e Ciao Ciao, che arrivano sulla di brani identitari quali Questo Corpo e Maledetta Tenerezza. La band si allontana e Veronica e Dario si siedono ai bordi del palco per donare il momento acustico che è reso speciale da due brani quali Resistere e Amare che il pubblico non ascolta ma inspira come ossigeno vitale. Si scivola verso il finale, di nuovo full band, composto da Mondo, Alieno e Cattivo. La tradizionale pausa cui segue l’altrettanto tradizionale bis con Siamo Ospiti e Mina Vagante. Grazie alla musica de La Rappresentante di Lista scopriamo che “essere felici è abbracciare la sofferenza, è attraversarla, è abbracciare i momenti di sconforto e imparare a non replicarli”. Essere felici è ”no guerra, no armi, no violenza”, essere felici è fare in modo che “domani sia un giorno da ricordare e non da dimenticare”.

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