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Taylor Swift rifiuta la determinazione dinamica dei prezzi dei biglietti per il tour

Musica

Taylor Swift si sarebbe rifiutata di utilizzare l'opzione di dynamic pricing dei biglietti di Ticketmaster per il tour 'Eras'. La popstar si sarebbe scagliata contro la logica che aumenta i prezzi dei biglietti in base alla domanda, nonostante Ticketmaster abbia chiarito che i biglietti sono "a prezzo di mercato" e "possono aumentare o diminuire in qualsiasi momento, in base alla domanda, come avviene anche per biglietti aerei e camere d’albergo”

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Taylor Swift si scaglia contro il dynamic pricing, la pratica sempre più diffusa nel settore degli eventi live che consente ai venditori di modificare i prezzi in tempo reale in base alla domanda, facendo guadagnare artisti e rivenditori, ma danneggiando spesso i consumatori. Un diniego ancora più significativo se lo si accosta a un altro dato rilevante: l’Eras Tour della Swift ha effettivamente un indotto molto importante. Il live, infatti, è diventato ufficialmente il primo tour a incassare 1 miliardo di dollari (circa 796 milioni di sterline) e la popstar ha raggiunto la soglia delle dieci cifre dopo sessanta spettacoli e otto mesi di tournée.

La Swift avrebbe "protetto" i suoi fans

Parlando con HITS Daily Double, Jay Marciano, presidente di AEG - uno dei più grandi promotori di concerti al mondo - ha raccontato come "ci sono diverse cose che Taylor Swift ha fatto e che altri artisti non avrebbero preso in considerazione di fare. Avrebbe potuto determinare dinamicamente il prezzo dei suoi biglietti, ma non voleva fare questo ai suoi fans. Decisioni che potenzialmente avrebbero ridotto il suo reddito, perché stava adottando una visione a lungo termine della sua carriera”.

Un uso sconsiderato del dynamic pricing?

Un approccio che la Swift, come racconta NME, mantiene dal 2022: in quell’occasione Ticketmaster rivelò che il suo sito web aveva registrato una "domanda senza precedenti" per i biglietti per la tappa nordamericana del suo tour Eras del 2023 e la stessa aveva risposto: “Sono protettiva verso i miei fans, trovo complesso affidarmi a una realtà esterna. (…) Ci sono una moltitudine di ragioni per cui le persone hanno avuto così tante difficoltà a cercare di ottenere i biglietti e sto cercando di capire come questa situazione possa essere migliorata”. Una situazione che già aveva fatto infuriare moltissimi fans in coda per accaparrarsi un biglietto per i live degli Oasis: durante la vendita per gli show in Regno Unito e Irlanda, i fans avevano scoperto che il prezzo finale era stato proprio influenzato dal dynamic pricing. Intanto si rincorrono voci secondo cui in Regno Unito si stia pensando a una regolamentazione per gli eventi musicali e sportivi. Il governo britannico ha infatti promesso un’indagine per approfondire le modalità del dynamic pricing con il cambiamento del prezzo governato dagli algoritmi in base alla richiesta.

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Il precedente e la scorta per la Swift 

Il governo laburista britannico aveva infatti concesso una scorta armata a Taylor Swift durante i suoi concerti a Londra (decisione non esente da polemiche considerando che normalmente tali misure di sicurezza sono riservate a figure di alto rango, come ministri o membri della famiglia reale). La richiesta pare fosse avvenuta dopo l'annullamento di alcuni concerti a Vienna per una concreta minaccia di attentato (con l’arresto del presunto attentatore) e dopo il tragico evento di Southport in cui tre bambine vennero accoltellate durante una festa a tema dedicata alla cantante. Era stata la madre e manager di Taylor Swift, a richiedere la scorta per la figlia, pare minacciando di cancellare i concerti previsti a Londra se non fosse stata garantita. E proprio per le perplessità di Scotland Yard, che gestisce in autonomia la sicurezza nella capitale, era stato richiesto un parere legale che aveva poi dato il via libera alla scorta per la cantante.

 

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