Ceneri, l'album Forma Liquida: "Nuoto verso la mia identità adulta"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

L'artista friulana classe 2000 racconta le fasi che accompagnano il passaggio dalla giovinezza a una fase più matura dell'esistenza. L'INTERVISTA

Imparare a conoscersi, sperimentare e cambiare molte volte senza mai definirsi e darsi limiti. Tutto questo è Forma Liquida l’album d’esordio di ceneri, seconda anima della cantautrice friulana Irene Ciol (Double Trouble Club in collaborazione con Island Records / Universal Music Italy). Nell'album scorre tutta la giovinezza di ceneri, pensieri, ricordi e riflessioni si mescolano nelle liriche per raccontare le fasi che accompagnano il passaggio all’età adulta: il desiderio di libertà, il bisogno di fuggire da una provincia che soffoca, l’imparare ad affrontare e superare le delusioni d’amore, e quel senso di responsabilità stringente che segue il percorso naturale di crescita.

Irene partiamo dalla storia di Forma Liquida, che è un viaggio verso l’età adulta, tra gioie e inquietudini.
La missione è stata ricucire le canzoni tra loro e dare loro un filo conduttore comune che è l’acqua.

Già l’incipit porta una connotazione temporale: “È già passato un anno”. Perché hai scelto una partenza nella sua essenzialità così evocativa?
Sono una persona nostalgica e devo sempre ricordare il tempo passato, poi arrivano i cambiamenti legati alla crescita. Il tempo è labile, a volte veloce altre lento, ho aperto così appositamente.

In cosa la metà della metà è portatrice di libertà?
Poter accettare che a volte le cose non sono sempre nel nostro controllo, ci pensiamo più grandi di quello che siamo e non consideriamo che siamo formati da persone diverse. Siamo fatti per capire esplorare e provare.

“L’altro lato della luna” è un dark side da esplorare o ghiaccio che brucia tra le mani?
Entrambe le cose, prima va compreso ma bisogna capire quando fermarsi e lasciare andare le cose per non bruciarsi, appunto, col ghiaccio.

Ti mentirei è un brano criptico fin dalla sua struttura: quale è la parte di te che non resta? E sarebbe una scelta o è una richiesta?
Parla del blocco creativo, di non riuscire a esprimersi e del dolore che ne consegue. Quindi ci si affida al mentire per avere qualcosa da raccontare, è il cercare altrove quello che si vuole. E’ l’accettazione di una fase dolorosa.

Neve è disperazione. È amare senza scopo, è un dolore atavico che ha la voce di mamma e la forma di donna. Come si esorcizzano gli sguardi pieni di vergogna? In generale temi il giudizio altrui?
Più che del giudizio parlo della donna in questa società che viene giudicata per l’essere donna. Non è qualcosa che ho fatto, ci sono nata donna. Il dolore è insito nell’essere donna e nel suo corpo, è molto presente il dolore nella sua storia.

Periferia è fuga oppure sono quelle radici che neanche gli oceani che dividono possono recidere?
È una fuga per rendersi conto che ci sono queste radici. Scappare per maturare e il passaggio necessario per poi apprezzare queste radici.

“Amare è un atto di fede”: sei una sacerdotessa o sei un’atea?
Secondo me amare è mettersi a nudo senza filtri e fare vedere i lati più vulnerabili, quelli che temiamo noi stessi. È un affidarsi, è un comunicare che ci sono, che lo faccio veramente anche se fa paura.

Quale è quel luogo dove “la notte sorge, il tempo scorre ma un poco più piano con te” esiste davvero o è come l’isola che non c’è?
È un luogo dell’anima che tutti noi abbiamo dentro ma fatichiamo a trovarlo e riconciliarci. Ma ci fa stare in pace nei momenti di crisi.


Affidi un messaggio d’amore all’acqua, come fosse un messaggio in una bottiglia: parte da Salsedine e sconfina nell’infinitezza di Sei Acqua: possiamo dire che tu sei una anima e un cuore liquido, che sanno adattarsi come forma ma che sanno anche avvolgere, travolgere, plasmare?
Credi di sì, questo è il concetto. Ho notato che l’acqua scrivendo tornava spesso. La mia fase di crescita tra l’età giovane e quella adulta è l’emblema della forma liquida, provi a essere tante cose cercando quella definitiva. Devi nuotare bene e conoscere le tue sfaccettature.

Che puoi dirmi dei tuoi prossimi mesi artistici?
Da novembre iniziamo a suonare. Sto poi pensando già al prossimo capitolo discografico. Il concerto sarà più suonato possibile e proporrò altri brani già editi e altri più vecchi. Sarà un viaggio.

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