Vinicio Capossela spiritello festivo con l'album Sciusten Feste N. 1965

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Credit Simone Cecchetti

Inediti, riscritture, rivisitazioni e reinterpretazioni: è il quadrivio del nuovo disco di questo artista imprevedibile. Al via il tour Conciati per le Feste che dopo la data zero di Aosta debutta il 2 novembre a Cesena. Ulteriori suggestioni dal film-documentario Natale Fuori Orario. L'INTERVISTA

Non esattamente un disco natalizio. Un disco per la festa. Per le sue euforie e per le sue malinconie. Sciusten Feste N. 1965 è il nuovo album di Vinicio Capossela (WarnerMusic Italy). Prodotto per La Cupa da Vinicio Capossela e Alessandro “Asso” Stefana, registrato tra il 2020 e il 2021 insieme alla storica band del cantautore, Sciusten Feste N. 1965 racchiude quindici canzoni tra inediti, riscritture, rivisitazioni e reinterpretazioni di standard per le feste, con la partecipazione di alcuni ospiti speciali come Marc Ribot, Greg Cohen, Mikey Kenney e Vincenzo Vasi.

Vinicio partiamo dall’articolata storia di questo album: se Santa Claus è il portatore di doni, tu cosa ci porti?
La storia di qualche portatore di doni, il primo fu Santo Nicola che si è fatto rubare il mestiere da Santa Claus, che siccome deve consegnare a domicilio in prime time e non ci riesce, quasi fosse un qualunque addetto alla logistica, si tira un colpo nel parcheggio del supermercato. Porto l’antidoto alla commercializzazione del dono, porto musica di gratitudine, di festa, di compassione e dell’abbraccio.

Nela tua presentazione parli di una ruota che gira come quelle dei mulini a vento: ti senti un Don Chisciotte o ti senti quell’ingegnere persiano che circa tremila anni fa ha rubato il vento per farne energia per macinare il grano e farne farina?
Manca l’inventore della ruota panoramica, a seconda dove ti lascia vai verso l’alto o verso il basso ma è comunque una illusione perché la forza di gravità trascina in giù.

Sciusten Feste N. 1965 racconta 25 anni al Fuori Orario, il film documentario Natale Fuori Orario racconta il periodo 2008/2023: dal punto vi sta emotivo rivere quei momenti è stato più melanconia o più allegria?
La festa per sua natura è insubordinata, è un eterno presente al di fuori del tempo. Nel film ho raccolto riprese effettuate in diversi concerti che si fanno al Fuori Orario. C’è un passaggio dell’Odissea, per me uno dei più belli che racconta quando Ulisse ritrova Penelope e si devono riconoscere dopo 20 anni che non si vedono: allora Atena allunga la notte per permettere il reincontro. La festa è una bolla di tempo fuori orario.

Il titolo Sciusten Feste N. 1965 è una frase di tuo padre, un ricordo di te bambino ad Hannover. Ricollegandomi al brano Aggita ti chiedo che ricordi hai dei menu natalizi della tua infanzia.
E’ una espressione italo-americana che si ritrova anche in Broadway, Danny Rose di Woody Allen. Vengo dalle classi subalterne dell’indigenza e durante le feste si stramangiava per attirare l’abbondanza futura.

Hai mai sognato di svegliarti il 25 mattina da Grinch? Che comunque turba, o disturba, il Natale dal 1957.
No, io sono il suo nemico, sono quello che fa la festa ma lo conosco, so chi è e infatti il brano Guastafeste è a lui dedicato. Il presepe è la natività ma è anche Erode ovvero lo spirito delle feste che interpreto e il guastafeste. E’ un invidioso, gli dà fastidio l’atmosfera gioiosa ma il devastante è che c’è sempre qualcuno che non ci crede e ti fa sentire cretino, ti ha ha smontato il gioco.

Il Voodoo Mambo con le su atmosfere gotiche mi ha ricordato Zio Tibia e i Racconti della Cripta famosi in America negli anni 60 e 70: in cosa le feste sfumano nel gotico?
Il gotico è compreso nel clima festivo, Tim Burton insegna. Questo è un immaginario che si innesta su un immaginario tipo Halloween. Ma le feste dei morti sono nella nostra storia: le dodici notti delle feste sono un tempo fuori dal tempo durante il quale tra vivi e morti non c’è confine, è una narrazione mitica.

Mi hanno divertito gli scheletri che vanno peripateci, mi hanno fatto pensare ad Aristotele che, si dice, insegnasse camminando. Come ti immagini un Natale peripatetico nel 2024?
Ne faccio parecchi e di passeggiate pensierose nel mio quartiere, la passeggiata urbana è un camminare durante il quale si formano i discorsi migliori. E’ inoltre muoviamo tutto il nostro sistema scheletrico.

“Dio dia pace a voi gentiluomini e alle vostre coscienze” dici in Conforto e Gioia: esistono ancora i gentiluomini?
Non esistono (attimo titubanza, ndr). Trae spunto dal titolo originale ma la mia versione si allontana dal testo originale, è una carola natalizia citata da Charles Dickens. Tre anni fa al confine tra Polonia e Bielorussia, furono ammassati tantissimi profughi in una foresta, tipo quelle descritte dai fratelli Grimm, eravamo tra dicembre e gennaio e c’era un grande freddo. Ti consiglio di guardare il film Green Border di Agnieszka Holland.

E a proposito di Dio, sei credente? Credi in quell’angelo sceso dal cielo a dirci di non avere paura?
I latini lo chiamavano genius natali e ti accompagnava alla nascita poi è stato trasformato dalla cultura cattolica. Non credo in Dio ma nelle storie su di lui. Nikos Kazantzakis, che ha scritto Zorba, nel suo L’Ultima Tentazione di Cristo ne ha fatto una descrizione umanissima.

In tanti momenti le parole arrivano dal cielo, cito per tutte “un canto dolce sopra al cuor dalle stelle in fila lassù” di Non Soffrire Più. Sei un uomo che legge l’empireo?
Non ho imparato l’inglese e neanche un po’ di astronomia. Ma ti dico che è straordinario tutto quello che l’umano ha trasferito nel cielo. Il cielo è il completamento del destino umano.

Il tuo guastafeste può essere il vicino di casa ma l’attivista e scrittrice Sara Ahmed spiega che “un manifesto guastafeste comincia riconoscendo l’esistenza delle disuguaglianze”. Hai mai immaginato chessò Giovanna d’Arco e Martin Luther King come guastafeste? E tu un po ti ci senti?
C’è un mondo completamente sbagliato ma, ciò nonostante, sto cercando di fare la mia parte difendendo la festa. C’è una parte di denuncia, anzi di denunzia, ma difendo la festa.

Alla fine possiamo dire che tutto questo tuo progetto è…Sciusten Feste uno nove sei cinque, grazie, buon divertimento?
Suona diversamente in lingua originale sciusten feste eins neun sechs fünf danke viele spass, mi piace col danke anzi col dankeschoen. Alla fine quel che mi sento di dire è guidate con prudenza e votate con prudenza

Quale è il tuo concetto di festa?
Ha a che fare con la celebrazione, è la capacità di riconoscere l’eccezione e celebrarla.

Cosa mi puoi anticipare del tour?
Sarà in locali dove si può stare in piedi, adatti a una partecipazione fisica, dove ci si può abbracciare quando le gambe vengono meno. A Milano sarà particolare perché avverrà in una tenda. La scaletta sarà composta di pezzi adatti alla festa. Non ho obblighi di scaletta come ogni spiritello delle feste.

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TUTTE LE DATE DEL TOUR CONCIATI PER LE FESTE

Il disco sarà presentato in Italia e in Europa in un tour dal titolo Conciati per le feste. Si comincia sabato 26 ottobre con l’anteprima al Teatro Splendor ad Aosta per poi proseguire sabato 2 novembre al Teatro Verdi a Cesena, venerdì 8 al Teatro Cartiere Carrara a Firenze, venerdì 15 all’Estragona Bologna, domenica 17 all’Eremo a Molfetta,  martedì 19 alla Casa della Musica Federico I a Napoli, mercoledì 4 dicembre al Gran Teatro Geox a Padova; venerdì 13, sabato 14, domenica, 15 e lunedì 16 dicembre allo Chapiteau delle Meraviglie al Carroponte a Sesto san Giovanni (Chapiteau delle Meraviglie); mercoledì 18 all’Atlantico a Roma, sabato 21 al Teatro Concordia a Venaria Reale (TO), domenica 22 al TeatroPalaUnical a Mantova, un doppio appuntamento mercoledì 25 e giovedì 26 col tradizionale concerto natalizio al Fuori Orario a Taneto di Gattatico (RE)e sabato 28 dicembre a La City a Perugia.

In programma anche una serie di appuntamenti internazionali: domenica 24 novembre a La Madeleine a Bruxelles, martedì 26 alla Union Chapel a Londra, giovedì 28 a La Paloma a Barcellona, venerdì 29 alla Sala Villanos a Madrid, domenica 8 dicembre al Kesselhaus a Berlino, martedì 10 al Bataclan a Parigi, mercoledì 11 alla TollhausaKarlsruhe, domenica 9 febbraio allo Studio Foce a Lugano e martedì 11 al Kaufleuten Zürich di Zurigo. Le prevendite sono disponibili su Ticketone, sia per l’acquisto dei biglietti singoli sia per due speciali bundle composti dal biglietto e dal nuovo disco.

 

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