Joan As Police Woman, musica senza tempo nell’album Lemons, Limes And Orchids. INTERVISTA

Musica
Valentina Clemente

Valentina Clemente

Foto di Paola Kudacki

L’importanza di prendersi del tempo, e mantenere fede alla promessa fatta a se stessa: non cambiare mai. I consigli ai suoi studenti, a cui ripete di non snaturarsi. La volontà di fare musica senza tempo e la consapevolezza di aver scritto un disco dove è riuscita ad esprimersi al meglio: Joan As Police Woman racconta la sua decima creazione, in uscita il 20 settembre, che porterà a Milano il 17 Ottobre. L’abbiamo incontrata, e abbiamo parlato anche dell’amatissimo Jeff Buckley, che le manca ogni giorno, da 27 anni

 

Le dispiace se uso l’aggettivo sexy per definire il suo nuovo album? Joan mi guarda, sorride divertita e aggiunge: No, assolutamente, mi piace molto…usalo pure! La conversazione tra me e Joan Wasser, che tutti conosciamo come Joan As Police Woman, inizia con una risata delicata, leitmotiv che guiderà tutta la nostra chiacchierata. Joan ha un pregio importantissimo: è accogliente. Nella sua musica, che le permette di parlare a tantissime persone, soprattutto a quelle che non conosce. E nel suo modo di raccontarsi, nel pesare ogni parola nel modo giusto. Per me, che sono una sua passionate music lover è tutto più semplice, certo. Ma lo è anche per chi la incontra per la prima volta: Joan è una musicista e cantautrice pura, che fa della musica lo specchio di se stessa, di ciò che prova e vive. “Per questo album mi sono presa tutto il tempo di cui avevo bisogno, e credo si possa sentire. Sì, penso tutti lo possano ascoltare. La musica che ho composto è molto rilassante e mette a proprio agio chi ascolta…ecco uno dei motivi per cui, secondo me, in molti avete definito questo disco sexy” aggiunge.

Lemons, Limes & Orchids, il decimo album di Joan As Police Woman

Lemons, Limes And Orchids, il decimo album dell’artista in uscita il 20 settembre, è una composizione di dodici tracce, in cui Joan si interroga e riflette sul triste stato del mondo oggi, e sul ruolo che svolgono gli esseri umani nel renderlo uno spazio decadente e devastato. La cantautrice ne parla preoccupata attraverso note e parole. Temi per lei fondamentali, a cui ha voluto dedicare del tempo importante dopo un lungo periodo trascorso in tour in tutto il mondo: "Il 2022 è stato caratterizzato da lunghi viaggi, concerti in tantissimi paesi, dove ho portato il mio album precedente. È stato un periodo bellissimo, senza alcun dubbio. L’anno successivo, però, è stato fondamentale per la scrittura e composizione di nuovo materiale, registrato tra Natale e Capodanno. Non ho uno schema preciso quando lavoro. O meglio: scrivo, ma se non sono convinta lascio stare, non forzo nulla…altrimenti rischio di fare qualcosa che non mi rappresenta. Tanto so che poi tutto arriva: tempo al tempo” mi racconta Joan, con la sua bellissima calma. Joan non ha fretta, e non guarda mai l’orologio. Succede sempre con i Grandi della musica, che ti dedicano tutto il tempo di cui c’è bisogno. Joan è in Italia per raccontare ad alcuni giornalisti come me il nuovo album: ha una giornata fitta di impegni, ma dedica il giusto spazio a tutti. E credo che questo la renda ancora più speciale, oltre ad essere un’artista di talento e bravissima.

 

"Mi innamoro delle persone, e sono un’attenta osservatrice"

Il tempo, croce e delizia, sempre. Ma così necessario, anche per osservare le persone che ci circondano: “Quello di cui mi nutro? L’osservazione delle persone. Amo guardare cosa fa chi mi è accanto, chi incontro o incrocio mentre passeggio. Mi innamoro delle persone e della loro bellezza. Si raccontano troppe brutte notizie, ma io vedo tanta bellezza…e la voglio sottolineare”. Joan As Police Woman racconta ciò che scruta, e lo fa a modo suo, con la musica che da sempre la contraddistingue. Da qui, la nostra conversazione si sposta sul tema della contaminazione, che oggi molti artisti ritengono fondamentale per la loro narrazione. Parlando insieme, le dico che io sono a favore di unire più generi musicali ma, allo stesso tempo, è fondamentale avere le idee chiare. Quindi contaminare sì, ma con un obiettivo definito. Per Joan, invece, tutto parte da un elemento: la fedeltà a se stessa: “Quando ho iniziato a cantare e scrivere brani mi sono promessa che avrei fatto tutto a modo mio. Sono felice di aver iniziato tempo fa perché non ho subito pressioni e nessuno mi ha mai detto cosa indossare. Stimo molto gli artisti che sono autentici al 100%, e lo sono anche le persone che mi ascoltano: nella mia musica cercano e trovano autenticità. Mi seguono da tempo e questo per me significa una sola cosa: che sto facendo la cosa giusta”.

 

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"Provo a comporre musica senza tempo, che resti sempre interessante"

Ed è quello che consiglia anche ai suoi studenti: Joan è Adjunct Instructor alla NYU Tisch School Of The Arts, dove insegna quando non è in tour. “Cosa dico loro in merito all’autenticità? Fate sempre ciò che parla di voi, che vi rappresenta. Non seguite le mode: fate ciò che volete. Se vi piace l’idea di fare una copia dell’ultima hit sentita in radio…just do it! Fatelo! Ma se in quella musica non vi rispecchiate, sceglietene altra. Ma seguite il vostro cuore”. E lei, segue il cuore? Le chiedo. “Io penso a fare musica senza tempo, classica. Vorrei che le mie canzoni restassero, sempre. I brani raccontano chi sono come cantautrice e persona, quindi sì: seguo il cuore e la mia musica” mi dice Joan. Che aggiunge: “In questo album non riesco a scegliere un brano che mi piace di più: sarebbe una scelta ingiusta. Ma so che il titolo dell’album, Lemons, Limes And Orchids, racconta qualcosa di me che solo ora sono stata in grado di raccontare. Un album è un percorso dentro se stessi, ed è quello che ho fatto anch’io” aggiunge.

 

L’amore per Jeff Buckley: “Se mi manca? Ogni giorno”

C’è un artista che non ho mai avuto la fortuna di vedere dal vivo, e mi dispiace molto. Jeff Buckley, che lei ha amato moltissimo, è scomparso 27 anni fa ma la sua musica è sempre tra noi. Ne parlo con Joan, che solo da poco tempo ha ripreso a raccontare quell’amore, dopo un lungo periodo di silenzio. La cantautrice ha vissuto alcuni anni accanto a Buckley, e lo amava tantissimo. Le chiedo se le manca anche oggi. Lei, candidamente, mi dice: Oh sì, ogni giorno. Aveva una voglia di vivere incredibile. Insieme ci divertivamo tanto, era una persona curiosa. Condividevamo l’amore per la musica e per la sua diversità. Mi manca”. Parole forti, e che magari ci possono essere d’aiuto per riflettere sul vero significato della vita. E ad amarne ogni istante. Oggi e sempre.

Il nostro incontro si conclude con lo stesso sorriso del nostro saluto iniziale. Cosa mi ha lasciato la chiacchierata con Joan As Police Woman? Una scarica di energia positiva, quella che vi regalerà il suo nuovo album. Da ascoltare tutto d’un fiato, o in silenzio al buio, come fa Joan.

 

 

American alt-and folk/rock musician and singer-songwriter Jeff Buckley (1966-1997) performs at the 'Greetings from Tim Buckley' concert, a tribute to his father, at Arts at St. Ann, St. Ann's Church, Brooklyn, New York, April 26, 1991. (Photo by Jack Vartoogian/Getty Images)

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