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Sziget Festival, Mimi Webb: “Ognuno merita di poter inseguire i propri sogni”

Musica

Matteo Rossini

©IPA/Fotogramma

Dal girl power alla voglia di trasmettere emozioni per poter rientrare in contatto con sé stessi, Mimi Webb ci ha aperto le porte della sua musica. La cantante britannica, classe 2000, sarà tra gli artisti a esibirsi sul palco del Main stage dedicated to Dan nella terza giornata dello Sziget Festival

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Mimi Webb non è the next big thing perché è già realtà. La cantante britannica è tra gli artisti chiamati a esibirsi sul palco del Main stage dedicated to Dan nella terza giornata del coloratissimo Sziget Festival che nelle scorse ore ha tagliato il traguardo storico di dieci milioni di presenze. Brani pop, influenze dance e testi che raccontano le emozioni di una generazione, Mimi Webb è la popstar pronta a dominare la scena discografica mondiale. L’abbiamo intervistata a poche ore dalla sua performance.

mimi webb: “sento delle belle energie"

 

Giovanissima eppure già con le idee ben chiare. Mimi Webb, classe 2000, sta espandendo sempre di più il suo dominino tanto ad arrivare sul palco del Main stage di uno dei festival più importanti al mondo. Dal girl power alla voglia di raccontarsi, l’artista ci ha parlato della sua musica. 

 

Eccoci qua, come stai?

Bene, bene, siamo appena arrivati e c’è un tempo bellissimo.

 

Partiamo dallo Sziget Festival, come ti senti a calcare il palco del Main stage?

È fantastico. Sono davvero entusiasta di essere qui e in una nazione così bella, sento delle belle energie e penso che sarà straordinario.

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Qual è la situazione delle donne nell’industria musicale e nella società di oggi?

Ho appena iniziato a tracciare la mia strada e sto imparando molto, ma è stupendo vedere ogni giorno donne intraprendenti e forti avere successo e coltivare i propri sogni, ognuno lo merita. Tutti noi dovremmo poter avere la possibilità di realizzarci completamente.

 

Cosa vuoi trasmettere alle persone con la tua musica?

Vorrei che le persone potessero avere un momento tutto per sé per ascoltarsi. Tutti noi siamo sempre di corsa, invece vorrei che ai miei concerti si potesse rientrare in contatto con la propria essenza.

 

Amelia è il tuo album di debutto, quando hai iniziato a lavorarci?

Ci è voluto del tempo, alcune canzoni le ho scritte a diciannove anni, poi ho voluto mettere tutto insieme.

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C’è una canzone a cui ti senti più vicina?

Credo Amelia, la canzone che dà il titolo all’album, rappresenta tutto il disco e la mia storia.

 

Chiudiamo con uno sguardo al futuro, cosa vedi davanti?

Voglio continuare a lavorare sui concerti e crescere sempre di più per poter lasciare qualcosa alle persone che vengono ad ascoltarmi live.

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