Laura Pausini: “Io Si è per tutte le donne. Denunciate, non abbiate paura”

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

©Ansa

Notte da tregenda in piazza San Marco tra acqua alta, pioggia incessante e tuoni. Ma l’artista di Solarolo non cede e altrettanto fa il suo pubblico. Lei, come la sua Emilia, non molla. Dediche alle donne, all'ambiente e alla maternità. Gli incassi delle tre serate saranno dati in beneficenza a tre comuni romagnoli. IL RACCONTO

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Le avvisaglie c’erano ma che Eolo, nell’ultimo giorno di giugno dell’Anno dl Signore 2023, potesse scegliere un’altra città ci credevano in tanti. Laura Pausini per prima. Anche se, come poi ha detto durante il concerto, “nella mia carriera ho fatto oltre mille concerti, e quelli più importanti, che direi sono cinque, sono stati accompagnati dalla pioggia. Questo è uno di quelli ma noi non molliamo”. E se ritorno con i ricordi al San Siro cui la Pausini alludeva, mi sento di dire che era una pioggerellina estiva in confronto alla natura scatenata di ieri sera in piazza San Marco. Subito acqua alta, in alcuni punti ben oltre le caviglie, e galosce ma solo, sulla testa, una coperta di nuvole nere, minacciose ma rispettose. Fa sorridere che il cielo abbia liberato le sue copiose, violente lacrime festose durante Sorella Terra, un inno al mondo e all’ambiente che è stato accompagnato, scenograficamente da immagini e suoni di un temporale.

Laura Pausini

LE PAROLE DI LAURA PAUSINI

Mancano pochi minuti all’inizio del concerto di Laura Pausini in piazza San Marco, la prima donna a salire su un palco in questa abbagliante piazza. Lei è acquartierata all’Hotel Baglioni, alle spalle del palco. Doveva essere un fugace saluto, aspettando di indossare l’abito rosso col quale sarebbe apparsa sul palco accompagnata da La Solitudine e invece è diventata una chiacchierata schietta e fluviale. Partiamo dalla filosofia delle notti veneziane: “Ho cercato di costruire una storia. Ho ripensato al mio primo tour dopo il Sanremo de La Solitudine. Per altro questa è in assoluto la mia prima volta a Venezia. Ci venivo a studiare col mio liceo artistico dunque la città la conosco e voglio rispettare sia lei che questa piazza. Vedrete un concerto pop in tre atti”. Infatti si parte con le ballad e “un arrangiamento più classico nel rispetto dei brani, ad esempio La Solitudine si avvicina alla versione che mi aveva creato Ennio Morricone. Il passato ha il colore rosso perché è passione”. Poi arriva il presente che è blu con arrangiamenti più contemporanei mentre il verde declina il futuro: “Proporrò solo due canzoni nuove, volevo suoni che non si distaccassero dalla mia storia, non voglio fare quello che non sono. Il  difficile è stato farlo senza snaturarmi”. Per le scenografie, come ha sottolineato è stato determinante il contributo di Luca Tommassini. Laura spiega che “l’idea di tempo usciva spesso durante le nostre riunioni, io volevo una clessidra mentre Fabio Novembre voleva ricreare una mia immagine: dunque gli ho chiesto di mettermi nella clessidra. In questo tempo presente non sempre sono sicura di me ma voglio vedere cosa c’è davanti. A ogni premio che ricevo mi sento in dovere di fare di più ed è difficile”. Anticipa che il brano Io Sì è dedicato a tutte le donne che hanno subito o subiscono violenza e in particolare a Michelle e Giulia: “Non era nata per questo ma per le persone che temono dì restare nel buio. Vedrete più di venti donne sul palco con me che indosseranno vestiti pieni di rose. Non so parlare di politica ma mi sento pronta a parlare di diritti umani. Chi fa il mio mestiere se crede in una causa deve difenderla, io ne parlo con mia figlia e quindi devo farlo in pubblico”. Il suo staff la sta sradicando dalla poltrona dove chiacchieriamo, manca poco all’inizio del live e deve ancora vestirsi. Ma non ha finito di raccontare. Accenna al fatto che ha iniziato nel 2019 a lavorare al nuovo disco e che avendo tanto materiale la difficoltà è stata tagliarne. Poi apre di nuovo il suo cuore generoso: “Donerò l’incasso delle tre serate a Venezia ai comuni di Solarolo, dove sono nata, di Castel Bolognese, dove vive la mia famiglia, e di Faenza. Negli anni ho maturato la convinzione che bisogna donare sempre a una causa, se no si sparpaglia la donazione”.

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La scaletta del concerto di Laura Pausini a Venezia

LAURA A VENEZIA, ILCONCERTO

Come una divinità antica Laura appare, poco dopo le 21, di rosso vestita e, come annunciato, parte dal passato e con i classici: La Solitudine, Strani Amori e Incancellabile. Accarezza immediatamente il cuore dei suoi fan che poi fa palpitare cantando “ti amo amore mio” vicinissima al pubblico; con lei un ballerino con la bandiera di Venezia, della Serenissima. Tra i momenti più intensi quello di Io Sì, dedicata alle donne, contro la violenza che quotidianamente subiscono. Si sente la voce di Alessia, 35 anni, che ricorda di quando “le parole diventano schiaffi e umiliazioni” e di Anna, 41 anni, che dice: “Da dieci ho ripreso la mia vita dopo troppi giorni di maltrattamenti. Ancora oggi sogno la me medesima che aveva paura di chiedere aiuto e di essere giudicata”. Un tocco ruffiano arriva quando Tra te e il Mare diventa “non posso più dividermi tra te e la laguna”. L’impegno per l’ambiente è testimoniato da Sorella Terra: sul palco con Laura ci sono danzatori con enormi ventagli rossi che paiono farfalle e con le luci fanno effetto pois. E se sorella terra è grata, fratello cielo, per dirla francescanamente, un po’ meno perché inizia a piovere in quell’attimo, proprio mentre sul grande schermo alle spalle della Pausini si rincorrono nuvole nere e rumori di temporale: “La nostra terra è in stato di crisi - dice Laura Pausini - perché ogni giorno tutti noi sbagliamo, inquiniamo l’aria, riempiamo la terra di rifiuti e abusiamo di comportamenti tossici. Il risultato? I ghiacciai si sciolgono, gli animali si estinguono e le foreste spariscono. Abbiamo un solo pianeta e la sua salvezza dipende da noi”. A rafforzare il messaggio sul videowall scorrono immagini apocalittiche”. Improvvisa appare la scritta “Questo concerto è per la mia Romagna” e come sappiamo quello che incasserà nelle tre serate verrà donato ai comuni di Solarolo, Castel Bolognese e Faenza. La pioggia è un martello ma nessuno molla: “Canto meglio quando sono bagnata - tuona Laura - ho fatto mille concerti ma i cinque storici, compreso questo, sono stati con la pioggia”. Torna poi a un momento complicato del suo passato: “Nel 2010 non riuscivo a diventare mamma, non era un cammino facile, mi stavo arrendendo; mai dobbiamo smettere di credere ai sogni”. Spavalda e divertente coinvolge il pubblico con un pezzo non in scaletta e fa a cappella La Soluzione: arriva un tuono più potente e lei dice che sono solo effetti speciali e alza la voce. Il finale è con Il primo passo sulla luna: poi presenta la band e dice che “esserci stasera so che per molti è un grande sacrificio economico e fisico, il 90 per cento arriva da tutta Italia e dall’Europa!”. Finisce qui, sotto la pioggia: la forza della natura è lei, Laura Pausini!

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LA SCALETTA

  • La solitudine
  • Strani amori
  • Incancellabile
  • E ritorno da te
  • Medlay romantico ( Non è detto, Lato destro del cuore, Non ho mai smesso, In assenza di te)
  • Io sì (Seen)
  • Vivimi
  • Tra te e il mare
  • Sorella terra
  • Un buon inizio
  • Medlay rock (Frasi a metà, Io canto, Un'emergenza d'amore)
  • Madlay personale (Celeste, Il nostro amore quotidiano, Davanti a noi)
  • E.STA.A.TE
  • Come se non fosse stato mai amore
  • Invece no
  • Resta in ascolto
  • Primavera in anticipo
  • Scatola
  • Le cose che vivi
  • Madlay 2000 (Limpido, Surrender, Con la musica alla radio)
  • Benvenuto
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  • Il primo passo sulla luna
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