Michael Jackson, nuove azioni legali contro la MJJ Productions per casi di abusi sessuali
MusicaCon una sentenza provvisoria la Corte d'Appello della California ha reindirizzato a processo le cause intentate da James Safechuck e Wade Robson, che sono state in precedenza archiviate per la scadenza dei termini di prescrizione
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A 13 anni dalla morte di Michael Jackson James Safechuck, 45 anni, e Wade Robson, 40 anni, protagonisti del documentario Leaving Neverland che racconta i presunti abusi che i due avrebbero subito dalla popstar quando erano ragazzini, hanno citato nuovamente in giudizio la MJJ Productions Inc. Corporation, la società che amministra i beni dell’artista. I due accusatori sostengono che il personale di Jackson avrebbe contribuito all’adescamento e alle molestie ai loro danni, e una sentenza provvisoria emanata lo scorso lunedì dalla Corte d’Appello della California ha stabilito che “sarebbe perverso” ritenere che la società non avesse il dovere di proteggere i ragazzi da Jackson solo perché era l’unico azionista, come invece avrebbe sostenuto l’organizzazione, e ha reindirizzato a processo le cause in precedenza archiviate. “La morte di un molestatore non priva le sue vittime della loro giornata nella corte e, a sua volta, di giustizia e guarigione”, hanno dichiarato in un comunicato Safechuck e Robson.
LA CONOSCENZA CON IL RE DEL POP
Come riportato da The Los Angeles Times, Safechuck avrebbe conosciuto Jackson nel 1980 durante le riprese di una pubblicità della Pepsi, e dopo l’incontro il musicista avrebbe omaggiato il ragazzo di regali, denaro e inviti a cena, a spettacoli e in vacanza. Secondo i documenti legali, le molestie sarebbero iniziate a Parigi nel 1988 nella camera d’albergo di Jackson, che avrebbe poi indotto Safechuck a mantenere il segreto. Robson avrebbe invece conosciuto Jackson dopo aver vinto un concorso di danza quando aveva appena 5 anni e due anni dopo, in occasione di un invito al Neverland Ranch, avrebbe subito i primi abusi poi durati sette anni. Secondo le carte processuali, la MJJ Productions avrebbe assistito il ragazzo nel trasferimento dall’Australia agli Stati Uniti con l'offerta di una sistemazione e di un impiego per apparire accanto a Jackson in video musicali e pubblicità.
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LE PRECEDENTI BATTAGLIE LEGALI
Nel 2003, due giorni dopo un’irruzione al Neverland Ranch, Jackson era stato arrestato a Santa Barbara, in California, e incriminato per dieci capi d’accusa che includevano anche comportamenti osceni con minori. Nel corso del procedimento penale avviato nel 2005, Robson aveva difeso la popstar, sostenendo di aver dormito nel letto accanto al suo senza essere disturbato. Allora, Jackson era stato dichiarato non colpevole di tutte le accuse. Nel 2013, però, Robson aveva citato in giudizio la Michael Jackson Estate, la società che rappresentava la proprietà della popstar, e aveva affermato che la precedente testimonianza rilasciata a sostegno dell’artista fosse stata il risultato di “completa manipolazione e lavaggio del cervello”. Nel 2014, Safechuck aveva invece citato in giudizio la MJJ Productions Inc. e la MJJ Ventures Inc.. Nel 2017, a causa della scadenza dei termini di prescrizione, entrambe le cause erano state archiviate. Pur non essendosi pronunciato sulle molestie, il giudice aveva escluso la responsabilità delle società, le sole rimaste imputate nel processo, nei fatti contestati. Nel 2019 i due accusatori hanno ripristinato le cause in forza dell’emanazione di una nuova legge, che ha allungato i tempi di prescrizione nei casi di bambini vittime di molestie.