La Prima Estate, Dardust brilla con il suo "Electronic Set - Left Hemisphere". INTERVISTA

Musica
Valentina Clemente

Valentina Clemente

Foto Stefano Dalle Luche

Nel terzo giorno del primo finesettimana de La Prima Estate suona la musica del compositore, pianista e musicista in tour con le composizioni tratte da “Duality”, doppio album con 20 tracce uscito lo scorso ottobre. Attenzione ai dettagli, cura del suono e delle immagini, l’omaggio al Rondò Veneziano, alla Notte della Taranta e al Giappone: il concerto di Dardust parla la lingua dell’elettronica più sperimentale. La nostra intervista

Electronic Set - Left Hemisphere

Uno show diviso in quattro atti, che rispecchia al massimo tutte le sue differenti anime. La cura di ogni dettaglio, dalle immagini a ogni simbolo. Senza mai dimenticare che la protagonista è sempre la musica. È “Electronic Set - Left Hemisphere” che Dardust porta al Parco BussolaDomani, set che chiude la prima tre giorni di concerti della seconda edizione de La Prima Estate. Tutto magistralmente perfetto e delineato. Un racconto in musica suddiviso in quattro atti che raccontano le sue anime artistiche: c’è Coordinates, poi Barocco Disco (il set più stravagante, con omaggi al Rondò Veneziano e alla Notte della Taranta), Epic Japan, dove la parte ritmica è fondamentale mentre l’ultimo è Hymns. A corredo un altro dettaglio molto importante: Dardust, così come i due musicisti che lo accompagnano sul palco, indossa un kimono per tutta la durata del set, in un punto indossa una maschera, poi altri strumenti (ma non vi sveliamo tutto: questo show deve essere visto).

Musicante Dardust

Anime, sfumature, racconti di sé: sono tanti e diversi. E sono arrivati dopo un lungo percorso, iniziato prima come produttore (Dardust è sicuramente uno dei più importanti, per la genialità e ricerca artistica). Ora, però, Dario Faini ha deciso di dedicare gran parte del suo tempo e spazio alla sua musica. Ne parliamo poco prima del suo show. Appena lo vedo gli chiedo come si sente all’idea di potersi raccontare come musicante: “Benissimo, sono nel periodo di massima espressione di quello che ho fatto negli ultimi dieci anni. Sia dal punto di vista della rivisitazione musicale, dell’arrangiamento ma anche del repertorio (con i dischi fatti a Berlino, Reikiavik, Edimburgo e l’ultimo, con influenze giapponesi). Piano piano cercherò di dedicarmi anche alla costruzione di un ulteriore percorso”, ci racconta Dardust.

Le mille anime di Dardust

Sono tante le sue anime, e lo conferma anche in questo concerto, uno show a trecentosessantagradi in cui si vedono tutte le influenze che compongono la sua carriera artistica. “L’avevo promesso e l’ho fatto: nei tempi più recenti mi sono deicato alla musica che ho sempre voluto fare, lasciando un po’ da parte il mio ruolo come produttore. Quell’ambito fa parte di me e mi piace moltissimo, sia chiaro, ma volevo costruire e delineare il mio percorso di musicista”, aggiunge Dardust. Percorso che sta continuando a creare, giorno dopo giorno. Anche con collaborazioni. Per la Notte della Taranta, infatti, ha avuto modo di confrontarsi e creare con il gruppo Studio Murena, che sarà protagonista proprio a La Prima Estate il 24 giugno. “Non è facile trovare musicisti così preparati: eravamo sulla stessa lunghezza d’onda e il mix che si è formato con i musicisti dell’Orchestra Popolare è stato molto bello”, ci racconta.

Progetti futuri

Il tour estivo, ora. Ma un nuovo album è in creazione: “Sto lavorando al nuovo disco, e poi sarò in giro in Italia e all’estero, almeno fino a gennaio 2024. Metterò da parte tutta l’energia positiva che ricevo in questo tour per poi dedicarmi a tutto il resto. La dimensione live mi dà forza ed è quella che più mi rappresenta, quindi colgo ogni bellissima occasione”.

 

 

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