Ed Sheeran, addio alla musica? “Se condannato nel processo per plagio pronto a lasciare”

Musica
©IPA/Fotogramma

L’artista britannico è sotto processo a Manhattan perché la sua “Thinking it loud” sarebbe simile a un pezzo di Marvin Gaye, “Let Get It”. Il musicista ha anche portato la chitarra in aula per cantare dal vivo il suo brano e dimostrare come non sia uguale ad altri generi

Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di spettacolo

“Se dovessi perdere, sono pronto a lasciare la musica”. La frase è di quelle che non lascia scampo a possibili fraintendimenti: Ed Sheeran è pronto ad abbandonare la scena musicale se il processo che gli è stato intentato a Manhattan per plagio, che vede la sua “Thinking it loud” sotto accusa, non dovesse avere l'esito da lui sperato.

Il caso

Secondo chi ha accusato Sheeran, il brano “Thinking Out Loud”, uscito nel 2014, avrebbe un ritmo e quattro accordi uguali ad un classico del soul di quarant’anni fa, “Let Get It”, di Marvin Gaye, che risale al 1973. Ad indire questo processo contro Sheeran e la co-autrice Amy Wadge sono stati la famiglia del cantautore Ed Townsend, compositore del brano, che lo ha denunciato diversi anni fa, e la "Structured Asset Sales", che possiede i diritti d’autore della presunta canzone plagiata. Sheeran si è difeso dalle accuse, sostenendo che la somiglianza sia accidentale e troppo generica per costituire plagio. E quando l'avvocato gli ha chiesto cosa farebbe se i querelanti vincessero la causa, Sheeran ha risposto: "Mollerei, mi fermerei. Sarebbe offensivo lavorare una vita e vedere sminuita così la mia attività di cantautore". Ha persino portato la chitarra in aula, suonando “Thinking Out Loud” e spiegando come la fonte di ispirazione fosse al massimo Van Morrison. È però capitato che Sheeran, durante i concerti, facesse una sorta di mash-up tra i brani oggetto di indagine, sfruttando anche la comune progressione, elemento che rende comune l'interpolazione nel pop. Secondo l’accusa (che si avvale anche della perizia di un musicologo, Alexander Stewart, definito “criminale” dallo stesso Sheeran) sarebbe invece una prova della cattiva fede del cantautore. “Se quello di cui mi accusano fosse vero, beh, sarei un idiota a fare quel mash-up davanti a 20mila persone: sono convinto che la maggior parte delle canzoni pop siano costruite su elementi che sono stati liberamente disponibili per centinaia di anni”, ha dichiarato Sheeran.

00-ed-sheeran-getty

leggi anche

Ed Sheeran, l'artista si difende: "Non ho copiato Marvin Gaye"

Il precedente

Dall’altra parte la figlia di Townsend, Kathryn Griffin Townsend, ha dichiarato ai giornalisti che spera nella "vittoria", che secondo lei avrebbe un significato particolare. “Quella proprietà intellettuale ora sarà rispettata. E che fare la cosa giusta è sempre la cosa migliore”, ha sostenuto la figlia del co-autore del brano. Va ricordato, inoltre, come questo non sia il primo processo per plagio che ha dovuto affrontare il cantautore: l'anno scorso l'artista ha vinto in Gran Bretagna un' altra battaglia di copyright su uno dei suoi brani più celebri, “Shape of you” del 2017, accusato di essere molto simile ad un altro del 2015, “Oh Why” di Sami Chokri e Ross O'Donoghue.

20-ed-sheeran-ipa

leggi anche

Ed Sheeran suona in tribunale per dimostrare che non ha plagiato Gaye

Spettacolo: Per te