Nel corso del processo per plagio il cantautore britannico ha definito "criminale" la testimonianza del musicologo Alexander Stewart
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di spettacolo
“Penso che quello che sta facendo è criminale”. Come riportato dal New York Times, lo scorso lunedì Ed Sheeran, che è stato accusato dagli eredi di Ed Townsend, co-autore con Marvin Gaye del brano Let’s Get It On, di aver plagiato il motivo del 1973 nella composizione della hit Thinking Out Loud, ha contestato in un tribunale di New York la testimonianza del musicologo Alexander Stewart, assoldato dall’accusa come consulente tecnico. “Non so perché gli è permesso essere un esperto”, ha detto il cantautore britannico del musicologo che ha ravvisato varie somiglianze tra i due brani, invece negate dall'artista. La scorsa settimana in aula Sheeran ha suonato con la chitarra una sequenza di accordi per confutare la versione dell’accusa, secondo la quale un video di un concerto a Zurigo dove l’artista passa dal suonare Thinking Out Loud al classico soul di Gaye rappresenterebbe una prova schiacciante della violazione dei diritti d’autore. Come riportato dal The Guardian, Sheeran ha spiegato di rendere i concerti “un po’ più piccanti” con la tecnica del mashup, che unisce una canzone all’altra proprio grazie alla riproduzione di accordi simili. “Se si tratta di una canzone d’amore, potresti unirla a un’altra canzone d’amore” ha spiegato l’artista, aggiungendo che la versione di Elvis Presley del brano Can’t Help Falling in Love o l’interpretazione di Whitney Houston del brano I Will Always Love You scritto da Dolly Parton si miscelerebbero bene con Thinking Out Loud e negando espressamente di aver infranto il copyright. Lunedì Sheeran ha nuovamente dimostrato di muoversi senza intoppi tra le composizioni proprie e altrui, come quelle di Nina Simone, Stevie Wonder, Bill Withers, Blackstreet e Van Morrison (che ha definito “una delle influenze più importanti nella mia vita”), e ha sostenuto che Stewart ha travisato non solo le melodie delle sue canzoni, ma anche le sue intenzioni. “Avere qualcuno che viene e dice, “Non ti crediamo, devi averlo rubato" lo trovo molto offensivo, soprattutto perché so cosa sto suonando alla chitarra".
IL SOSTEGNO DEI COLLEGHI
Altri artisti, che condividono la preoccupazione per l'eventuale proliferazione di casi simili a danno dei cantautori, hanno incoraggiato Sheeran. L'artista non ha specificato l'identità di nessuno di loro, ma ha affermato di aver ricevuto manifestazioni di gratitudine perché lotta in prima fila contro le minacce che incombono sugli autori di opere musicali: "Quando scrivi canzoni, qualcuno viene dopo di te”.