Coma_Cose, la doppia data al Fabrique è un concentrato di emozioni. La recensione
Musica ©GettyIl duo composto da Fausto Lama e California registra due sold out consecutivi nella città che li ha adottati battezzandone la carriera artistica e la vita di coppia. Un viaggio nella loro storia fatta di sentimento, musica e parole, tra rap e indie pop
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Due sold out consecutivi, due date cariche di emozione, gioia e amore. I Coma_Cose hanno riempito il Fabrique dei loro fan, della loro musica, delle loro parole, in un ideale ritorno a casa, alla città che li ha adottati e li ha fatti rinascere come artisti, duo artistico e coppia. Quasi due ore di spettacolo, 25 brani, un' immersione completa nei sei anni di una carriera fatta di “diapositive”, per citare il loro ultimo successo sanremese, ma anche e soprattutto di idee mai banali e contaminazioni musicali.
Dal rap all'indie pop
E se viaggio deve essere, allora è giusto che si cominci dall’inizio, dalle radici, da quella prima cicca accesa all’alba in Jugoslavia, di tutti i brani del duo probabilmente quello che incarna al meglio il passato e la formazione da rapper di Fausto Lama, poi passato progressivamente verso sonorità più pop rock e melodiche senza perdere mai il vezzo per i giochi di parole e gli estrosi calembour. Ed è un buon modo per scaldare l’ambiente con quel “vengo dal niente, voglio tutto” che in retrospettiva suona quasi come un manifesto programmatico che proprio negli ultimi giorni ha trovato pieno compimento col Disco di Platino raggiunto da L’Addio e mostrato con orgoglio e felicità al pubblico del Fabrique.
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UN ADDIO IMPOSSIBILE
L’Addio, appunto, quello che rischiava di consumare la coppia più bella della musica leggera italiana e porre fine all’esperienza del duo pop più brillante del momento. L’Addio che non c’è stato ed è diventato una canzone, la parte di un percorso, un testo con cui raccontare gli aspetti più difficili della vita di coppia dopo aver cantato il reciproco amore con Fiamme negli Occhi e poco prima di annunciare il matrimonio. Sul palco California e Fausto sono un mix perfetto, la voce cristallina di lei si fonde con il rap melodico di lui. Sono due artisti completi, potrebbero tenere il palco ciascuno per conto suo, ma la sensazione che si ha è che sia proprio il loro incontro e la loro fusione a generare l’alchimia perfetta alla base del loro successo.
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TRA CLASSICI E NUOVI BRANI
Nel viaggio che prosegue attraverso brani dell’album d’esordio Hype Aura come Granata e Beach Boys Distorti, per arrivare alle più recenti Transistor, Odio i Motori e Napster, Fausto e California saltellano sulla loro personalissima linea temporale sorprendendo continuamente il loro pubblico, come quando lei lascia un attimo il palco e lui improvvisa una jam session con i musicisti di una band composta di chitarra, basso, tastiere, batteria e violoncello.
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DUE SIPARIETTI TEATRALI
C’è tanta musica, poche chiacchiere, giusto un paio di siparietti divertenti. Il primo è una finta chiamata che arriva sul cellulare di Fausto: “Qui è tutto pieno, ora non posso. La prossima volta chiamami”, parola in codice per indicare al pubblico che sta per partire il primo singolo di Un meraviglioso modo di salvarsi. “Ho superato le onde di un mare che a volte mi butta giù, per ritornare nel punto dove incontrarti e non c'eri più, ho conosciuto le bombe, lo iodio, l'inverno, la schiavitù, ma c'eri sempre tu che mi tenevi su”.
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Il secondo, invece, è un dialogo tra loro due, che segue proprio la jam session strumentale mentre sul palco viene portato un pianoforte al quale si siede Fausto per eseguire un trittico di lenti composto da Zombie al Carrefour, Nudo Integrale e Pakistan. È un’altra prova dell’eclettismo di un artista che nel corso del live passa con disinvoltura dal rap al rock, dai synth alla chitarra elettrica al pianoforte, per aggiungere sfumature diverse a un racconto che rimane sempre coerente a sé stesso.
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CORIANDOLI SUL PUBBLICO
Tra i momenti più emozionanti del concerto ci sono La Canzone dei Lupi a ribadire l’indole libera e selvatica del duo, il finale di Mancarsi cantato a una sola voce dal pubblico, l’abbraccio al termine di L’Addio, i coriandoli rosa fatti piovere durante Fiamme negli Occhi e quelli argentati che accompagnano Post Concerto anticipando il gran finale con Sei di Vetro, “il brano perfetto per chiudere, perché bisogna sempre concedersi una seconda chance”. La gente rimane “fino a quando non accendono le luci”, così come promesso poco prima, e pure la coda allo store col merchandise è la conferma del rapporto speciale tra i Coma_Cose e il loro pubblico. Sentirli suonare dal vivo, vederli esibirsi insieme su un palco, è un’esperienza emozionante e intima, anche quando è condivisa con altre 3 mila persone.
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LA SCALETTA DEL CONCERTO
- JUGOSLAVIA
- DESERTO
- GRANATA
- BEACH BOYS DISTORTI
- CALMA WORKOUT
- CHIAMAMI
- TRANSISTOR
- ANIMA LATTINA
- LA CANZONE DEI LUPI
- FRENCH FRIES
- NAPSTER
- NOVANTASEI
- ODIO I MOTORI
- FIAMME NEGLI OCCHI
- GIORNI OPACHI
- MANCARSI
- LA RESISTENZA
- MARIACHIDI
- FOSCHIA
- ZOMBIE AL CARREFOUR
- NUDO INTEGRALE
- PAKISTAN
- L’ADDIO
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- POST CONCERTO
- SEI DI VETRO