Fabrizio Moro, il racconto di una vita in musica al Teatro degli Arcimboldi di Milano

Musica
Matteo  Rossini

Matteo Rossini

©IPA/Fotogramma

Venerdì 7 aprile, Fabrizio Moro si è messo a nudo sul palco del Teatro degli Arcimboldi di Milano ripercorrendo gli alti e i bassi della sua vita

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Una chitarra, un divano, fogli con appunti, foto e filmati. Una classica serata tra amici, se soltanto non fossero state presenti centinaia di persone. Fabrizio Moro ha accolto il pubblico milanese nel suo speciale salotto allestito sul palco del Teatro degli Arcimboldi. In oltre due ore di spettacolo il cantautore si è messo a nudo parlando delle persone che hanno indirizzato la sua vita, dei momenti felici e di altri meno belli che lo hanno però reso il cantante e l’uomo che è oggi.

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Venerdì 7 aprile il cantautore ha fatto tappa nel capoluogo meneghino con Fabrizio Moro - Live 2023 Racconti Unplugged, lo speciale tour ideato come una chiacchierata tra conoscenti.

 

L’artista ha aperto la serata con un’emozionante filmato dei genitori ai quali ha dedicato il brano Il sole: “Questo è il primo concerto che iniziamo con un brano che non conosce nessuno, nel filmato ci sono le mie radici, le facce che hanno costruito la mia storia e che sono scomparse da un po’. Questa canzone è dedicata a loro perché i momenti più importanti della mia esistenza sono stati sottolineati da una luce, la cui natura vi svelerò alla fine”.

 

Fabrizio Moro ha proseguito ripercorrendo i capitoli della vita, tutti raccontati nei singoli e negli album. Storie di amici scomparsi e di persone che hanno cambiato la sua esistenza: da Canzone giusta a Ognuno ha quel che si merita, da Pensa nata dall’incontro con Giancarlo Bigazzi a Parole rumori e giorni.

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Un momento importante del percorso di Fabrizio Moro è stato il ritorno al Festival di Sanremo con Eppure mi hai cambiato la vita, a cui ha fatto seguito l'esibizione di Libero e poi quella de Il senso di ogni cosa.

 

Cantante ma anche paroliere, Fabrizio Moro ha scritto brani per colleghi, uno tra tutti Sono solo parole che ha segnato l’inizio del suo percorso d’autore. La serata è proseguita con L’eternità e Alessandra sarà sempre più bella.

 

In seguito il cantante ha raccontato la battaglia contro la depressione fino al nuovo capitolo segnato dalla scrittura di Un’altra vita: “Prima di giudicare i passi di un’altra persona bisognerebbe indossare le sue scarpe”.

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La musica è proseguita con Portami via, dedicata alla figlia, Non mi avete fatto niente, Ho bisogno di credere, Figli di nessuno e Sei tu. Spazio poi ai brani nuovi, tra i quali Tutta la voglia di vivere. La chiusura è stata affidata a Senza di te e Pace.

 

Fabrizio Moro ha concluso la serata svelando l’identità di quella luce citata in apertura: “Le cose più belle che mi sono capitate nella vita sono accadute quando ero innamorato. Quando il mio cuore era arido ho fatto gli sbagli più grandi. Quella luce di cui vi ho parlato all’inizio è l’amore ed è quello che cerco di trasmettere con le mie canzoni”.

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