Sanremo 2023, le pagelle della serata finale del Festival

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

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La 73esima edizione si è chiusa con la vittoria di Marco Mengoni, super favorito dal primo momento. Ma sono tante le canzoni che ricorderemo. I nostri voti (QUI LA CLASSIFICA FINALE)

ELODIE - DUE - VOTO 7/8
Due, quattro, sei otto... la narrazione di Elodie a ogni rappresentazione amplia le sue sfumature, la catarsi si completa e il cuore danza! Menzione speciale per il suo direttore d'orchestra, Carolina Bubbico.

COLLA ZIO - NON MI VA - VOTO 7-
Così vestiti sembrano più i Neri per Caso che un collettivo colorato, sognatore e (un po') anarchico. Sul palco si muovono come i Jackson Five. Bravi e divertenti.

MARA SATTEI - DUEMILAMINUTI - VOTO 7/8
Scivola, la sua voce, tra le file dell'Ariston come una carezza. Il suo minutaggio è in costante crescita. Il suo viso una maschera di commozione. Un finale rossiniano.

TANANAI - TANGO - VOTO 8
Il bello del disincanto, la leggerezza di chi si sta divertendo. Che non significa sottovalutare la gara. È la prova che quando ci sono il pezzo, la voce e l'empatia non servono artifici speciali per arrivare alla gente.

COLAPESCE E DIMARTINO - SPLASH - VOTO 7/8
Il giorno e la notte, il bianco e il nero... una canzone che colpisce perchè è colorata, perché delinea immagini che ogni giorno possono imprimersi nei nostri occhi. Nel testo a un certo punto l'entusiasmo se ne va, ma nello spirito della canzone è eterno... mentre i miei pensieri vanno per il mondo.

GIORGIA - PAROLE DETTE MALE - VOTO 8/9
Nella serata finale tira fuori la sua performance più intensa (alla pari con quella con Elisa nella serata dei duetti). Che balli da sola o che balli con i lupi è sempre un ballo a corte.

MODA' - LASCIAMI - VOTO 5/6
Il volto di Kekko sembra scolpito, sembra una scultura lignea. C'è sofferenza nelle sue parole, c'è la consapevolezza di una vittoria personale e intima importante. Ma la forza del messaggio è volatile...evapora.

ULTIMO - ALBA - VOTO 6/7
Guardatelo bene il volto. Sembra Fausto Coppi sul Monte Ventoso. O sull'Izoard. Porta a Sanremo una poesia e la rappresenta come fosse una fatica (in)umana. Capisco che è una gara...ma non una gara d'appalto. Relax.

LAZZA - CENERE - VOTO 7/8
Sembra il cattivo di un film Marvel con quel rosso che acceca e quelle movenze da Avegers. La canzone è bella, la voce è calda...sotto la cenere di noi resteranno solo ricordi confusi.

MARCO MENGONI - DUE VITE - VOTO 9

Un'aureola di luci per fare esplodere la luna, per gridare la rabbia sopra un tetto. Consigio di ascoltarla (più e più volte) col testo davanti perché Marco ci dona una formula per la serenità: offre una risposta alle parole senza risposta!
 

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ROSA CHEMICAL - MADE IN ITALY - VOTO 10 E LODE

La libella del Festival, il ronzio che stimola i pensieri a ritmo rock. Per me è la sorpresa di questo Sanremo. E poi è riuscito a imbarazzare Fedez. Immenso.

CUGINI DI CAMPAGNA - LETTERA 22 - VOTO 5
Capisco che i Cugini sono questo, paillettes e anni Settanta. E allora andiamo a vivere in campagna anche se nel loro giardino al momento il fiore non lo vedo. Mi domando e domando loro: non sarebbe stato rivoluzionario uscire dal passato e presentarsi adeguati alla contemporaneità del 2023?

MADAME - IL BENE NEL MALE - VOTO 7/8
Le trasparenze sono gli errori che sono fatti per rifarli. Riceve la standing ovation per la sua fragilità. Oltre che per il suo talento. Un Sanremo in salita per lei che diventa una passeggiata grazie a un pezzo.

ARIETE - MARE DI GUAI - VOTO 5/6
Ricordo, quando ci siamo incontrati poco prima del Festival, una ragazza grintosa ed esuberante. Ho ritrovato all'Ariston una ragazza raminga nel look dickensiano e timida davanti alla telecamera, quasi scottasse. Qualche scossa elettrica in una rappresentazione scolastica. E mi spiace perché ha carattere.

 

MR RAIN - SUPEREROI - VOTO 10
Le gocce di pioggia che salvano il mondo...che bello avere dei supereroi normali eppure invicibili. Tifo per Mr Rain dai pre-ascolti, dalla stagione de I Grandi non Piangono Mai a quella de I Fiori di Chernobyl.

PAOLA & CHIARA - FURORE - VOTO 5/6
Pare che l'editore di Steinbeck stia ritirando le copie di Furore dalle librerie per evitare ambiguità. Poi perché restare negli anni Duemila quando siamo nel 2023? Mi fa dispiacere due artiste uniche essere fagocitate dalle sabbie mobili della nostalgia.

LEVANTE - VIVO - VOTO 6+

Con cuore di mamma bisogna essere indulgenti ma fino a un certo punto. Nel 2013, esattamente dieci anni fa, incantava con Alfonso. Oggi "vivo come piace a me" (ed è giusto) ma all'Ariston l'atto magico (non quello del corpo, of course) non è arrivato.

LDA - SE POI DOMANI - VOTO 7-
Brilla Luca e si muove sul palco con consumata perizia. E quando canta "non dormirò più come prima" ha proprio ragione. Perché dopo un Sanremo così certe notti hanno un altro profumo.

 

COMA_COSE - L'ADDIO - VOTO 8+
Ormai non è più una una semplice (ma bella) canzone è un gioco di sguardi tra due persone che hanno ritrovato l'amore, la passione e la complicità. California in bianco profuma di fiori d'arancio!

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Il bacio in bocca tra Rosa Chemical e Fedez a Sanremo 2023. FOTO

OLLY - POLVERE - VOTO 5
Potrebbe giocare al ventriloquo con i Cugini di Campagna: lui ci mette la vocina flautata che all'anima mia nella stanza tua non riesce più... ma Sanremo non è un luna park e dunque si corre da soli. Al momento la sensazione è quella di una voce unica e possente che non ha ancora trovato, artisticamente, la sua bussola.

ARTICOLO 31 - UN BEL VIAGGIO - VOTO 6-
Ormai l'odissea di J-Ax e Dj-Jad è in tutte le agenzie di viaggio: un voucher canoro per ritrovare gli anni Novanta, aurei, e poi la porzione del nuovo millennio, ondivaga. Storie di periferia.

WILL - STUPIDO - VOTO 6/7
Faccia da bravo ragazzo con un po' di irriverenza. Se devo pensare al cantautore del futuro me lo immagino così.

LEO GASSMANN - TERZO CUORE - VOTO 5
Ne basterebbe uno ma pulsante. Leo, che ha una voce unica, calda, carezzevole, trasmette la sensazione di non riuscire a liberarsi da un'epoca che non è la sua. Pare abbia preso la macchina del tempo per andare negli anni Ottanta con il look contemporaneo.

gIAMARIA - MOSTRO - VOTO 6
Pop ed elettronica, situazioni famigliari complicate. Non è facile il messaggio di questo mostro ma arriva. Magari a intermittenza ma arriva.

ANNA OXA - SALI - VOTO 5
Comincio a credere che il suo sia un perfido gioco a rendersi antipatica. Nella serata finale del Festival sembrava la versione bionda di Misery non deve Morire. L'urlo finale è già un marchio di fabbrica.

SHARI - EGOISTA - VOTO 7
Chissà se un giorno, magari lontano lontano nel tempo, la vedremo con un look identitario. Perché la Norah Jones di Monfalcone ha questo limite. O almeno questa è la sensazione. La voce è unica, spaziale, graffiante e graffiata. La vera sorpresa figlia di Sanremo Giovani.

GIANLUCA GRIGNANI - QUANDO TI MANCA IL FIATO - VOTO 5
La lettera al padre, che è un saldare i conti col passato, è come il messaggio nella bottiglia di tanti romanzi: è poetico ma non solo non sai dove arriva ma neanche se arriva!

SETHU - CAUSE PERSE - VOTO 6/7
E sufficienza fu. Infine e finalmente. Le cause perse hanno...perso il loro effetto malefico e liberato questo giovane artista ligure da un sortilegio che rendeva impalpabile. La patina punk, soprattutto nel finale, è stata una genialata.
 

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