Sanremo 2023, le pagelle della seconda serata del Festival

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

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La seconda serata del 73esimo Festival di Sanremo ha portato voti più alti in generale: Rosa Chemical, Colapesce e Dimartino, Shari, Lazza, Tananai e LDA tra i primi della classe (LA DIRETTA)

WILL - STUPIDO - VOTO 7
Sembra un agnellino quando appare sul palco, ma appena l'orchestra sgancia le prime note si trasforma e quello che è stato definito un pop generazionale diventa un manifesto generazionale. Canta il bello di esternare fragilità ed emozioni. Ha ragione, a volte è motivante sentirsi (un po' stupidi)

MODA' - LASCIAMI - VOTO 6
Un ritorno che è una confessione perché è una fuga dalla depressione, da quello che Giuseppe Berto chiamava il male oscuro. I suoni sono delicati, da psicologo dell'anima. Kekko si trasfigura nell'esecuzione, mostra le sue sofferenze. Ora nessuno vola più sul nido del cuculo.

SETHU - CAUSE PERSE - VOTO 6
Spinge con rock e attraverso la sua musica racconta una generazione che vive tra incertezze, ansie e paure per il futuro. Sembra un po' intimidito e si brucia un po' quella possibilità di dimostrare che le sue aspettative (e realizzabili) non sono le stesse che le generazioni più grandi riversano sulla sua.

ARTICOLO 31 - UN BEL VIAGGIO - VOTO 6/7
Certo un po' melanconia la trasmettono, la ragazza che mena e il dito medio si sono stinti. Ma resta un bel viaggio ascoltare la loro storia. Trovo geniale l'idea di questi ragazzi che non volevano crescere ma con la loro musica hanno cresciuto un paio di generazioni.

LAZZA - CENERE - VOTO 7+

Forse il primo ascolto può essere ostico ma il mio consiglio è di dedicare qualche  minuto alla lettura del testo: è l'artista stesso che dice che talvolta il suo fraseggio non è di facile comprensione. Nel testo lui non crede più nelle favole ma questa è una bella favola, anche se un po' amara!

GIORGIA - PAROLE DETTE MALE - VOTO 9
Elegante, umile, carismatica...Giorgia l'Ariston se lo è mangiata con una canzone che è una bellezza e una voce che è un viaggio ai confini del tempo e dello spazio. Nella canzone lei cambia il colore al pomeriggio ma nella vita di tutti i giorni colora la nostra quotidianità. E a chi dice che ha avuto qualche sbavatura rispondo...spaziale!

COLAPESCE E DIMARTINO - SPLASH - VOTO 8/9
Ironici e incontaminati i loro campi sconfinati che si arrendono alla sera. Il testo di onomatopeico ha soltanto il titolo perché a seguire le parole sembra di entrare in un romanzo di Dino Buzzati. Un pennellata alla Van Gogh vorrei svegliarmi più tardi al mattino cambiare vita baciarti nel grano.

SHARI - EGOISTA - VOTO 7/8
Diciamo che non passerà alla storia per come ha sceso, caracollante, le scale, ne' per il look più da safari che da Festival. Ma poi quando inizia a cantare ci si dimentica tutto e si prende coscienza di una autorevolezza non da ventenne. Se questo significa essere egoisti...diventiamolo!

MADAME - IL BENE NEL MALE - VOTO 6/7
Non sembra proprio tranquilla ma riesce a mascherare bene questo suo Sanremo improbabile, dove la sua voce è destinata (quasi) solo al palco. Elegante in bianco, un candore purificatore che accentura la rabbia e il dolore che permeano la canzone. Esce a testa alta.

LEVANTE - VIVO - VOTO 6/7
Vivo come piace a me. Una frase per una canzone manifesto. Il nuovo look un po' stranisce ma quando si entra nelle sue parole si ha la percezione di vivere il sogno erotico che canta.

Progetto senza titolo - 1

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TANANAI - TANGO - VOTO 8
C'è chi i fiori li prende a calci e chi li porta all'occhiello. Ci mancava, e non sono ironico, la ballad che fa vibrare i sentimenti. Nella canzone finisce la poesia ma nella vita no, si ripete con circolarità come in una poesia di Pablo Neruda.

ROSA CHEMICAL - MADE IN ITALY - VOTO 8/9
Già cominciare ringraziando è un gesto bellissimo. Poi trasforma Ariston e sala stampa in una discoteca e ipnotizza tutti con le sue citazioni, con le sue parole libere. Questo è il made in Italy dei sogni e dei sognatori dove non esistono persone sbagliate ma solo diverse.

LDA - SE POI DOMANI - VOTO 7+

Commovente l'incipit col pianoforte. E' l'artista più giovane in gara al Festival e non ha paura di parlare di sentimenti, di quell'amore che ti lascia una cicatrice e l'idea che possa tornare, seppur attraverso un'altra persona, mette paura. Le due iniziali nel cuore di sabbia non ci sono più ma il mare col suo rumore bianco è nocchiero d'amore.

PAOLA & CHIARA - FURORE - VOTO 6
Kessleriane nella scelta del look e nel modo di scendere le scale. Testo un po' sempliciotto, non mancano gli stereotipi del sole e del furore. Voglio bene alle sorelle Iezzi ma quel battito che ci serve ha battuto qualche colpo a vuoto.

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