Justin Bieber ha venduto i suoi diritti musicali a Hipgnosis per 200 milioni di dollari

Musica

Camilla Sernagiotto

©Getty

La popstar ha venduto le royalties della sua musica, aggiungendosi così a un elenco crescente di musicisti che hanno firmato accordi per cedere il proprio catalogo. L'accordo ha un valore di 200 milioni di dollari, secondo quanto riporta Billboard. Rolling Stone definisce questa vendita come la più grande di qualsiasi artista della generazione di cui fa parte Bieber

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Justin Bieber ha venduto i diritti e le royalties della sua musica, cedendo il proprio catalogo a Hipgnosis per 200 milioni di dollari.

La popstar si aggiunge così a un elenco crescente di musicisti che hanno firmato accordi per cedere il proprio catalogo.
Il valore di 200 milioni di dollari dell’accordo è stato riferito dal magazine statunitense Billboard.
Rolling Stone definisce questa vendita come la più grande di qualsiasi artista della generazione di cui fa parte Bieber.

Hipgnosis, la società a cui l’artista ha ceduto i diritti, è una società specializzata in investimenti in diritti musicali, ha fatto l’annuncio relativo all’acquisizione della musica di Justin Bieber in data martedì 24 gennaio, senza tuttavia scendere nei particolari.

L'azienda ora possiede la partecipazione della popstar in alcuni dei più grandi successi degli ultimi anni, tra cui Baby e Sorry.
Questa mossa di investimento significa che Hipgnosis riceverà un pagamento ogni volta che una canzone di cui possiede una parte viene riprodotta in pubblico.

Hipgnosis, la società che sta acquistando tanti cataloghi di musicisti

La società - un'impresa da 1 miliardo di dollari tra il gigante finanziario Blackstone e la British Hipgnosis Song Management - ha acquisito i diritti di pubblicazione del catalogo di Bieber (che comprende ben 290 canzoni).

Ciò include tutta la sua musica pubblicata prima del 31 dicembre 2021.
Nell'accordo sono stati acquisiti anche i diritti dell'artista sulle sue registrazioni master.

Hipgnosis non ha rivelato nel dettaglio i termini dell'accordo, ma una fonte vicina alla società ha dichiarato all'agenzia di stampa AFP che valeva circa 200 milioni di dollari.

Il fondo Hipgnosis è stato quotato alla Borsa di Londra nel luglio 2018. Colui che ha fondato la società, Merck Mercuriadis, in precedenza aveva affermato che le canzoni di successo possono essere "più preziose dell'oro o del petrolio".

Annunciando l'ultimo accordo stretto dalla sua società, ha dichiarato: "L'impatto di Justin Bieber sulla cultura globale negli ultimi 14 anni è stato davvero notevole".

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Le parole del manager di Justin Bieber

"Justin è davvero un artista unico nella generazione e questo si riflette e viene riconosciuto dall'entità di questo accordo", ha dichiarato in una nota ufficiale il manager di lunga data di Bieber, Scooter Braun. “Per 15 anni sono stato grato di assistere a questo viaggio e oggi sono felice per tutte le persone coinvolte. La grandezza di Justin è solo all'inizio”, ha aggiunto Braun.

L'addetto stampa di Bieber, contattato dalla CNN per avere una dichiarazione, non ha risposto immediatamente alla richiesta di commento.

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La tendenza dei musicisti che vendono il catalogo

Justin Bieber, uno degli artisti più venduti del XXI secolo, si unisce a un gruppo crescente di artisti che hanno ceduto i loro cataloghi.

Bob Dylan, Bruce Springsteen, Neil Young, Stevie Nicks, Justin Timberlake, Sting e molti altri hanno recentemente venduto i diritti d'autore. Warner Music Group ha anche acquistato l'intero catalogo della defunta rock star britannica David Bowie, un catalogo che copre sei decenni di attività della leggenda della musica.

Bruce Springsteen ha venduto il suo catalogo, che valeva circa 550 milioni di dollari.
Ma perché si è registrata questa tendenza tra musicisti? Benché molti ritengano che il trend derivi dal periodo di crisi vissuto dai nomi delle sette note durante la pandemia (impossibilitati come sono stati a esibirsi in concerto per parecchio tempo), in realtà pare che questa tendenza sia legata a un aumento delle tasse.
Molti artisti alla fine del 2021 si erano affrettati a vendere i loro diritti prima che l'amministrazione Biden consentisse l'aumento delle tasse sulle plusvalenze, questo secondo quanto è stato dichiarato alla Galileus Web lo scorso anno da Hannah Karp, direttrice editoriale di Billboard.
Altri, in particolare artisti prossimi alla fine della loro carriera, hanno deciso di vendere i loro diritti per scopi di pianificazione successoria, ha aggiunto Hannah Karp.
Ma Bieber non è certo sul viale del tramonto, anzi. Eppure non è l'unico giovane ad aver venduto il proprio catalogo musicale: anche gli Imagine Dragons hanno venduto il loro alla Concord Music Publishing lo scorso agosto. E Shakira ha stretto un accordo annunciato questo mese con Hipgnosis Songs Fund (la stessa società a cui ha venduto Bieber, che è Hipgnosis Songs Capital) per il suo intero catalogo, che include successi come Hips Don't Lie, Whenever, Wherever e She Wolf.

Tuttavia, come notano CNN e BBC, la tendenza è più comune tra gli artisti attempati, come le leggende della musica Bob Dylan e Bruce Springsteen (che hanno rivenduto i diritti a Sony).

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Taylor Swift e Madonna vanno in controtendenza

Ad andare in controtendenza sono due donne: Taylor Swift e Madonna.  

La prima sta adottando la tattica opposta, lottando per mantenere il controllo creativo e registrando nuovamente alcune delle sue canzoni per ottenere i diritti di pubblicazione della sua musica.

Anche Madonna non venderà il proprio catalogo musicale. A dichiararlo è la stessa cantante che, durante una chiacchierata con la rivista statunitense Variety, ha spiegato con poche e semplici parole il motivo per cui ha, sino a oggi, declinato le proposte di acquisto del suo catalogo: "Perché sono le mie canzoni". Non fa una piega.  

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