Dall’omaggio a Claudia Mori alle citazioni storiche, ecco il nuovo singolo dell’artista
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Il primo singolo del 2023 è firmato da Fabio Rovazzi, che oggi, martedì 3 gennaio, ha fatto uscire Niente è per sempre. Ci sono tanti significati dietro la nuova uscita dell’artista, che torna a un lavoro come solista a distanza di 6 anni dall’ultimo. Era dal 2017, infatti, che Fabio Rovazzi lavorava esclusivamente a brani in featuring. Ora, la nuova svolta per il cantante, che ha da poco apportato dei cambiamenti importanti anche alla sua vita privata. Con il nuovo brano, riprende il viaggio nel racconto della società di oggi attraverso la provocazione, che a volte è leggera e a volte più tagliente, sempre con lo stesso stile apparentemente scanzonato di sempre.
Il significato della canzone di Fabio Rovazzi
Nella narrazione di Fabio Rovazzi, gli italiani sono un popolo di politologi improvvisati ma molti non sanno neanche cosa significhino le parole che compongono l’inno nazionale. "Non succederà più, almeno per me/ Che il tempo che ho lo uso per ostinarmi a dare un senso a tutto quando poi banalmente…/Dell'elmo di Scipio nessuno sa niente?", dice nella nuova canzone. Rovazzi si sofferma a fare alcune riflessioni nelle sue strofe, che fa emergere con forza l’esigenza sentita dal cantante di sottolineare quanto sempre più spesso ci si soffermi sulle banalità, dando molto più peso alla superficialità e a ciò che si vede, piuttosto che pensare alle soluzioni dei veri problemi e ai valori che contano davvero. C’è un altro tema portante nel brano di Fabio Rovazzi, che è quello della memoria dimenticata, troppo spesso accantonata molto rapidamente, lasciando scivolare via anche pezzi di storia che sarebbe invece fondamentale tenere sempre scolpiti nella mente. Ma niente è per sempre, appunto, quindi ecco che ricorda: “Che fine hanno fatto i banchi a rotelle, Che fine hanno fatto tutti gli orsi del nord/ l'ossigeno ad Hong Kong/ i soldi che ho: va tutto in bollette”.
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Lo stile del nuovo brano
Per scrivere Niente è per sempre, Fabio Rovazzi si è affidato a due fuoriclasse moderni, che negli ultimi tempi si sono distinti come autori di Fedez e di Tananai, Davide Simonetta e Paolo Antonacci. L’impronta simile si percepisce nel brano dell’artista, che cerca di cavalcare l’onda di uno stile di successo, azzardando anche una citazione storica al brano Non succederà più di Claudia Mori, come si evince dalle strofe del brano. Ed è in questo sali e scendi di fatti riportati e di incongruenze da parte degli italiani, che Rovazzi denuncia un modus operandi sempre più comune, che non sembra essere destinato a una rapida inversione di rotta.