Cristina D’Avena risponde alle polemiche: “Non mi schiero e canto ovunque"

Musica
©Kika Press

La cantante risponde sui social alle molte accuse di aver deciso di salire sul palco di Fratelli d'Italia a Roma: "Mi hanno chiesto di cantare, non porto bandiere. Pollon e i Puffi inni alla leggerezza e nient'altro"

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Oggi 15 dicembre, Cristina D’Avena si esibirà a Roma durante la festa per il decennale della fondazione di Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni. In piazza a Roma sarà presente anche il presidente del Consiglio per celebrare un traguardo importante per il partito, che nell’anno del decennale, è risultato il più votato alle elezioni dello scorso 25 settembre. La notizia della partecipazione della cantante alla festa di Fratelli D’Italia ha suscitato più di una critica tra i follower. Molti hanno visto una mancanza di coerenza della cantante tra il suo essere da sempre un'icona del mondo Lgbtq+ e una paladina dei diritti civili con la sua partecipazione alla festa del partito di Giorgia Meloni.

La risposta di Cristina d'Avena su Facebook

A stretto giro è arrivata la risposta alle polemiche dalla stessa Cristina d’Avena con un lungo post su Facebook in cui la cantante ha fatto sapere a chi l’ha criticata di non voler prendere posizione, ma semplicemente di voler portare musica e leggerezza a prescindere dal colore dell’evento.

Roma, Auditorium Rai del Foro Italico, trasmissione tv "Il Cantante Mascherato". Nella foto: Cristina D'Avena

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Le parole di Cristina D'Avena

“Cari amici, ho letto nel pomeriggio di ieri, sul web, commenti e considerazioni feroci sulla mia partecipazione alla festa di questa sera, in Piazza del Popolo a Roma. Non credo serva spiegare come mi sia sentita; preferisco ricordare a chi mi ha giudicato, forse con un po’ troppa fretta, chi sono. Da quarant’anni canto in tutti i posti dove sono ben voluta e accolta - ha scritto l’artista sulle sue pagine social-. Nelle piazze dei paesi, nei palazzetti delle città, nei teatri, in televisione, nelle feste LGBTQ+ e anche alle Feste dell’Unità. Nei Pride e al Vaticano. E sempre e ovunque con tutto l’impegno e la gratitudine possibili. Perché le mie canzoni non desiderano altro che portare allegria e spensieratezza a chi è cresciuto con loro e a chi le canta assieme a me. Tutti, nessuno escluso. E questo non è qualunquismo, ma libertà. Stasera, come tutte le altre, non porto ideologie, ma musica. Non mi schiero e non cambio pelle all’improvviso. Ho accolto un invito per cantare, non per militare sotto una bandiera

La cantante ha anche lanciato un messaggio di inclusione. “Se potessi trasformare una polemica in qualcosa di più utile, vorrei fosse - questa - un’ottima occasione per dimostrare (se mai ce ne fosse ancora bisogno) che la musica unisce, include, conforta. Ho sostenuto, e sempre sosterrò, i diritti civili e l’amore universale che dovrebbe essere alla base della crescita di ogni essere umano. Canto Pollon, i Puffi, Memole, Occhi di Gatto, Mila e Shiro…. Sono inni di leggerezza e di fantasia… e di nessuna altra natura o pretesa. Vi voglio bene, Cristina”.

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