In Evidenza
altre sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Zucchero, due serate all’Arena di Reggio Emilia nel 2023: "Sono i concerti dell'amore"

Musica

Fabrizio Basso

Credit Daniele Barraco

Dopo 10 lunghi anni di concerti sold out in tutto il mondo, innumerevoli dischi di platino e oro, prestigiose collaborazioni con star internazionali Sugar Fornaciari torna finalmente a esibirsi dal vivo nella sua città: il 9 e il 10 giugno 2023 sarà protagonista assoluto alla RCF Arena. IL RACCONTO

Condividi:

Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di spettacolo

L’Arena all’aperto più grande d’Europa si prepara a festeggiare Zucchero. Non si tratta solo di spegnere le 40 candeline che raccontano il viaggio artistico (e umano) di Adelmo Fornaciari bensì anche il suo ritorno a casa. Lui è originario di Roncocesi, a pochi chilometri da Reggio, è quelle radici non le ha mai recise, anche un suo grande rammarico è quello di avere avuto poche occasioni di suonare nelle sue terre. Ora può trovare pace col suo passato: il 9 e il 10 giugno 2023 sarà protagonista assoluto alla RCF Arena di Reggio Emilia e ogni sera troverà ad abbracciarlo, a cantare e a commuoversi con lui 35mila persone. L’Arena all’aperto più grande d’Europa, appunto. Ad accoglierlo il sindaco della città emiliana Luca Vecchi: “E’ un evento di portata storica per la città visto il legame di Zucchero con questa terra. Un paio d’anni fa Zucchero mi chiese di vedermi e ci troviamo il giorno dopo, mi dice che vuole fare un concerto a Reggio ma il covid ci ha ostacolato. Finalmente ce l’abbiamo fatta”. Quello che accadrà lo accenna Ferdinando Salzano di Friends and Partners: “Pensate in 40 anni di carriera quanto pubblico ha avuto Zucchero. Celebrarlo in una città che è la sua casa è un grande evento. Ci aspettiamo 70mila persone e sarà una grande festa. E’ l’Arena più grande d’Europa con 35mila posti a sedere ogni sera. Si celebra la storia di Zucchero con la Sugar Boulevard, le memorabilia, una mostra e la raffigurazione di una carriera per culminare col concerto”. Il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, apparso a sorpresa, amplia il discorso ricordando che “si rischia di dimenticare qualcuno cercare di fare i nomi di tutti gli artisti nati sull’asse della via Emilia”.

ZUCCHERO E I DUE CONCERTI

Sono contento e onorato che abbiano pensato a me per questa Arena, è tanto che volevo suonarci, in queste zone ci ho suonato poco rispetto al resto. Ricordo un Campovolo che ero agli inizi e tre serate al Teatro Valli. Io lo chiamo il concerto dell’amore per le mie radici anche se a 11 anni e mezzo i miei mi hanno portato via e quel distacco non lo ho mai elaborato, ci ho sofferto. Tornarci mi mette sempre paura perché voglio salvaguardare l’immagine che avevo io di quando ero ragazzo, so che è romantica come idea ma è pure un modus vivendi: erano tempi duri ma c’era solidarietà, la gente era molto genuina per il mio ricordo di Roncocesine d’allora. Poi lì ritrovo il senso dell’ironia e del sarcasmo che mi fanno ridere e stare bene. Volevo titolare il concerto c'a't végna un canchér che da noi è considerato un atto di amicizia ma me lo hanno sconsigliato, magari molti lo interpetano diversamente. Nell’80 per cento delle mie canzoni si accenna alle radici e in Chocabeck c’è il racconto della domenica nel mio paese, col suono delle campane in sottofondo. Sai, mi salva e frena la mia parte naif se no sarei un rivoluzionario. Di certo prima delle due date non ci sarà un album, ho ancora dei concerti da recuperare ma se arriva qualcosa di bello faccio un singolo.



ZUCCERO E ITALIA LOVES EMILIA


E' stata una cosa incredibile nel 2012. Ci siamo trovati con lo spirito giusto, il concerto per raccogliere fondi per le zone terremotate è stato organizzato bene e con una solidarietà tra gli artisti che non è scontata; lì abbiamo fatto collaborazioni senza provarle e vorrei che accadesse più spesso, gli artisti dovrebbero darsi più di sangue, senza la preoccupazione di non ricordare una frase di un testo.



ZUCCHERO E BELLA CIAO

Ognuno fa quello che si sente. Io non credo nell’ecumenismo e forse io divido più che mettere insieme. Con l’idea che tutti devono essere buoni ho visto redenzioni patetiche. I Fornaciari non sono mai stati troppo buonisti. Non ho problemi a cantare Bella Ciao, è una bellissima canzone conosciuta in tutto il mondo. Per me non divide. C’è una casa colonica vicino all’autostrada nei pressi di Reggio dove sono state uccise delle persone e qualcuno ci ha scritto Partigiano Reggiano, prendendo spunto dalla mia canzone, e volevano abbatterla perché distrae il viandante al volante mentre, poco più avanti, c'è uno splendido culo di pubblicità che non disturba il viandante, dicono. Dunque non mi faccio menate su Bella Ciao ma dico che bisogna anche saperla cantare. Ognuno decide della sua carriera quello che vuole: io vivo di musica anche quando non sono in tour e quando non ne faccio mi sveglio con idee da sviluppare. Io ho il calendario aperto come quando suonavo nelle sale da ballo: cosa fai a casa? Ti rompi i co***ni. Idem in vacanza. Odio il mare d’estate e il fritto, cammino nel mio parco, vedo come stanno i miei animali poi devo suonare. Ho le mie idee che non sono neanche troppo segrete e ti dico che ultimamente siamo messi male.

approfondimento

Zucchero conquista l’Arena di Verona: "La più bella d'Europa"

ZUCCHERO E I GIOVANI CANTAUTORI


Molti giovani vengono da un vissuto di strada e di esperienze dure e cercano un riscatto, alcuni mi piacciono, soprattutto nei testi fanno quello che dovrebbe fare il rock e invece non fa più. Il fatto è che appena hanno un po’ di successo cambiano i testi, diventano pop e non vanno più contro. Mi chiedo anche io, a volte, come fanno i giovani ad arrivare subito a fare San Siro: secondo me neanche i promoter hanno una risposta. E’ cambiato il pubblico, forse vogliono vedere l’artista cool…non capisco: una volta allo stadio andavi a vedere Bob Marley, Bruce Springsteen e gli U2, i Genesis non potevano permetterselo. Preferisco l’Arena di Reggio anche con meno gente che spazi non creati per la musica. Mi piace l’abbraccio di una arena dove riesco a vedere più o meno tutti. Poi la bellezza favorisce la mia musica.



ZUCCHERO E I GUEST DEI SUOI DUE CONCERTI


Quando faccio una festa mi piace condividerla con artisti in sintonia con la mia musica. Ci lavorerò conscio che certe cose accadono spesso all’ultimo momento. Quando feci il concerto a Viareggio per il disastro ferroviario, una settima prima ho chiamato gli amici, Sting è venuto senza neanche rimborso spese. Poi in cambio di una caciotta di mia produzione è venuto Solomon Burke, si sono aggiunti Pino Daniele e Antonello Venditti…quindi sì, ci saranno sorprese.

 

ZUCCHERO E GLI ESORDI


Ricordo il primo tour, avevo appena fatto il Festival di Sanremo con Una Notte che Vola via che non era male se penso a tutte le cagate che ho scritto in quel periodo. Il primo ingaggio fu a Rosignano Solvay, un concerto al pomeriggio e una alla sera accompagnato da un manifesto che inneggiava...direttamente dal Festival di Sanremo Zucchero. Ero carico, ero certo della svolta. Arrivo e c’è un solo spettatore appoggiato a una colonna che mi ha chiesto dieci volte Una Notte che Vola Via. La sera non volevano che suonisassi, hanno proposto di offrire a me e alla band una cena senza tenere il concerto. Io ho voluto farlo e c’era sempre lo stesso unico spettatore con la stessa richiesta.



ZUCCHERO E L'ITALIA POST 25 SETTEMBRE


Non so se e quanto durerà, le abbiamo provate tutte...proviamo anche questa. Hanno fatto un casino sul rave e mi sono detto non è che mi bloccano pure le feste dell’Unità? Io faccio il mio mestiere e vado avanti basta che non mi rompano i co***oni. Il mondo non ha più voglia di rivoluzioni, si accontentano tutti, sono disilluso in queste cose, non vedo una reazione. Fosse successo ai tempi miei e di Francesco Guccini forse qualcosa facevamo. Non conosco Beatrice Venezi che è consulente del Governo per la musica ma a volte non basta leggere una partitura per affrontare determinate situazioni. Comunque secondo me ci vorrebbero due figure, una per la musica classica e colta, e va bene Beatrice Venezi, e un’altra molto tosta per il rock.

approfondimento

Francesco Guccini: "Canto Canzoni da Intorto e sto con i perdenti"