Al via in esclusiva su Sky Arte dal 16 novembre la sesta stagione di questo programma ormai cult. Appuntamento ogni mercoledì alle 21.15 e in streaming solo su NOW. Con Edoardo Rossi, anima di questo viaggio, entriamo nello spirito di questa avventura. L'INTERVISTA
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di spettacolo
Arriva la nuova stagione di 33 Giri Italian Masters, la serie sui migliori dischi della musica italiana. La storia, i retroscena, le curiosità, le rivelazioni sugli album che hanno segnato la nostra discografia raccontati direttamente dagli artisti protagonisti o dai testimoni dell’epoca, con ospiti ed esclusive esibizioni live. Ogni settimana il riascolto di una pietra miliare firmata da otto grandi della musica italiana. Si parte con Lucio Dalla e Nada. Seguiranno puntate sugli album di Pierangelo Bertoli, Giorgio Gaber, Giuni Russo, Subsonica, Mia Martini e Negramaro.
Edoardo, parte la sesta stagione di 33 Giri. Come ci hai lavorato?
Ti confesso che è stato abbastanza complicato perché i musicisti, per loro fortuna, hanno ripreso a lavorare e dunque è stato complicato trovare gli incastri. Dal punto di vista artistico è stato emozionante come sempre perché si scoprono sempre storie curiose, 33 Giri riesce sempre a sorprenderci.
Anche voi che lo costruite vi sorprendete sempre?
Noi diventiamo i primi appassionati che hanno il privilegio di ascoltare in anteprima i racconti e li osserviamo contestualizzati nel nostro racconto.
Chi ti ha stupito di più?
Rimango sempre sorpreso da Lucio Dalla. Riesco sempre a emozionarmi come se non lo conoscessi. Poi in realtà Microchip Emozionale dei Subsonica che è uno dei dischi dei miei vent’anni. Tornando a Dalla il suo mondo mi sorprende sempre. Qualunque cosa facesse c’era quell’imprevedibilità che porta emozioni.
La sorpresa di questa sesta stagione?
Giuni Russo con Morirò d’Amore, un disco che non conoscevo bene e mi ha sorpreso per il livello di profondità dell’artista, la sua collaborazione con Franco Battiato. Seguendo il suo viaggio si entra nel mood e lo vivi da dentro in una prospettiva diversa.
Il pubblico di 33 Giri da cosa è affascinato?
Sicuramente incide il nostro impegno nell’essere contemporaneamente tecnici e chiari nell’intrattenimento: quella è una sfida che si rinnova a ogni intervista. Poi mettere in risalto l’aspetto emotivo e artigianale che custodiscono questi dischi, quando ci lavoriamo penso al pezzo di legno che diventa burattino e poi essere umano. Ho visto molti stupiti dall’idea di artigianalità. Oggi la costruzione di un disco è vissuta in modo diverso, una volta c’era un ragionamento intellettuale ed emotivo che non prescindeva dalla passione, oggi si tende a sintetizzare.
Vi state gradualmente spostando verso il terzo millennio?
Ormai non si può prescindere dall’indagare anche una musica più contemporanea.
L’idea originale di Stefano Senardi era di un programma che raccontasse i cantautori poi lo abbiamo allargato. Ce ne sono molti negli anni Novanta e Duemila. Ci sarebbe da studiare Max Gazzé, Alex Britti e Daniele Silvestri per poi arrivare a Brunori SAS e Calcutta. E’ più un discorso di tempo che passa che di gusto, c’è una linea di demarcazione tra il prima e il dopo. Anche artisti recenti mantengono ancora passionalità e artigianalità.
Quest’anno il Premio Tenco ha premiato per la prima volta un rapper, Marracash: arriverà il rap a 33 Giri?
Se avessimo trovato la multitraccia avremmo già fatto Frankie hi-nrg.
Perché è così difficile trovarli?
Non si trovano perché non si pensava a un riutilizzo quando venivano registrati. E’ lo step iniziale e quindi perché riprendere una chitarra grezza o una voce con imperfezioni o una batteria trattata in seguito al mix. A volte dove vengono custoditi ci sono stati allagamenti oppure sono andati smarriti nei traslochi. Inoltre se si pensa a una riedizione si cerca il master e non la multitraccia. Comunque con la complicità di Stefano Senardi e del team Except cerchiamo sempre di sconfiggere queste difficoltà e arrivare al multitraccia.
Tre album che vorresti portare a 33 Giri?
Soddisfazioni ce ne siamo tolte, abbiamo lavorato tre album di Lucio Dalla, due di Franco Battiato poi Oro Incenso e Birra di Zucchero e anche Ivano Fossati. Faccio fatica a trovarne tre che vorrei in una eventuale nuova stagione. Comunque il mio podio dei desideri sarebbe Frankie hi-ngr con La Morte dei Miracoli, 17 Re dei Litfiba e un lavoro dei Casino Royale.
Dal 16 novembre, ogni mercoledì alle 21.15 in esclusiva su Sky Arte e in streaming solo su NOW