Il rapper e produttore è tornato a parlare del ricovero avvenuto un anno e mezzo fa, rivelando nuovi dettagli sulla gravità della situazione
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Un aneurisma rischiò di uccidere Dr. Dre nel gennaio del 2021. Il producer e rapper di Compton ne ha parlato apertamente durante un’intervista al podcast Workout the Doubt, raccontando quanto avvenne poco più di un anno e mezzo fa.
La visita della famiglia
“Ero al Cedars-Sinai hospital e non permettevano a nessuno di visitarmi – ha raccontato – amici o familiari, a causa del Covid, ma permisero alla mia famiglia di venire”. Uno strappo alla regola che aveva un significato ben preciso: “Ho scoperto solo dopo che li chiamarono perché potessero darmi l’ultimo saluto, visto che pensavano non ne sarei uscito vivo”.
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NON SI ERA RESO CONTO DELLA GRAVITÀ
Dre ha spiegato che all’epoca non si rese conto della gravità della situazione “a causa di ciò che stava accadendo nel mio cervello. Dovevano svegliarmi di ora in ora per due settimane per fare questi test… fondamentalmente test di lucidità, come toccare il mio naso, strofinare il tallone sul polpaccio, cose del genere…”.
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"NE SONO USCITO PIÙ FORTE"
Dre ha raccontato di aver patito la fame dopo esser rimasto senza mangiare per due settimane, ma ha anche ribadito di non essersi mai sentito in pericolo: “Mi sentivo ok, devo solo affrontare l’intervento e sarò pronto ad andare a casa. Qualcuno potrebbe dire che ne sono uscito un po’ più forte”.