Live In Bari, intervista ai Selton: “‘Benvenuti’ per noi è un invito all’incontro”. VIDEO

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Il gruppo folk rock brasiliano ospite all’evento di Sky TG24 ha parlato dell’ultimo disco: “È un messaggio che volevamo dare perché viviamo in un mondo e in un momento molto narcisistico. Ci piacerebbe che si potesse guardare la vita da un punto di vista un po’ più empatico”. E sul singolo omonimo: “L’abbiamo scritto quando c’era stata la chiusura dei porti, in quel momento ci eravamo sentiti tanto ‘non benvenuti’ noi”

Nati tutti e tre a Porto Alegre, in Brasile, compagni di scuola nello stesso liceo e poi riunitisi a Barcellona casualmente. È iniziata così l’avventura dei Selton, gruppo folk rock brasiliano composto da Ramiro Levy, Daniel Plentz ed Eduardo Stein Dechtiar che - ospiti dell’evento di Sky Tg24 Live In - hanno raccontato il loro ultimo disco intitolato Benvenuti: “È un disco pre-pandemia, per noi è un invito all’incontro”. Ma la band ha parlato anche di un progetto in cantiere: “Stiamo scrivendo e producendo tanto, ancora non lo chiamiamo disco. Siamo tre teste molto creative, scriviamo tutti e tre, a volte un pezzo arriva che è fatto e finito, a volte è solo una bozza e lo buttiamo dentro al calderone e ci mettiamo mano tutti, è un processo molto collettivo” (LIVE IN BARI, LA DIRETTA -  IL PROGRAMMA E GLI OSPITI - IL TEATRO DI LIVE IN).

“Viviamo in un momento e in un mondo molto narcisistico”

Benvenuti, raccontano, è “un messaggio che volevamo dare perché viviamo in un mondo e in un momento molto narcisistico e crediamo veramente che la somma delle differenze possa essere di più che dividerci. Poi con la pandemia questo ‘benvenuto’ ha guadagnato un altro significato ancora, ci piacerebbe che si potesse guardare la vita da un punto di vista un po’ più empatico”. Poi spiegano che il singolo omonimo è stato scritto nel periodo in cui “c’era stata la chiusura dei porti, in quel momento ci eravamo sentiti tanto ‘non benvenuti’ noi, da stranieri che viviamo da tanti anni in Italia. Noi, anche se siamo dei privilegiati perché siamo qua e ci troviamo bene qua, ci siamo sentiti molto tagliati fuori”. 

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“Una guerra vicina ci spinge a un’altra sensibilità”

Nel corso dell’intervista si è parlato anche della guerra in corso in Ucraina: “Per tanti anni ci siamo abituati a vedere le guerre sempre come una cosa lontana, sia geograficamente che nel tempo - hanno detto i Selton - Adesso che sta succedendo alle porte ci spinge ad avere un’altra sensibilità”.

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