A Bologna, il concerto per la pace in piazza Maggiore "Tocca a noi". VIDEO

Musica

Fabrizio Basso

Su iniziativa de La Rappresentante di Lista, il mondo della musica si è dato appuntamento nella città felsinea: "Se il Papa andrà a Kiev siamo pronti ad accompagnarlo", dicono Veronica e Dario. Gran finale con tutti gli artisti sul palco a cantare C'era un ragazzo. Il nostro racconto della serata e i commenti dei protagonisti

Bologna di nuovo in prima fila per raccontare, promuovere e sostenere la Pace. Settemila persone in piazza Maggiore per abbracciare l'Ucraina (GLI AGGIORNAMENTI) e spingere ancora più forte la diplomazia a trovare una soluzione di pace. Il progetto, che coinvolge oltre agli artisti numerosi sponsor privati e istituzionali, nasce da un tweet firmato da Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, ovvero La Rappresentante di Lista, che è stato subito abbracciato da Save The Children, dalla Regione Emilia Romagna e dal Comune di Bologna. In meno di un mese Brunori SAS, Diodato, Elisa, Elodie, Fast Animals and Slow Kids, Gaia, Gianni Morandi, Noemi, Paolo Benvegnù, Rancore, The Zen Circus hanno aderito a “Tocca a Noi - Musica per la Pace”.

Eccoli gli istigatori della pace, Dario e Veronica: "Il primo germe nasce non su twitter ma durante una manifestazione a Milano, erano i primi giorni della guerra in Ucraina: incontriamo un amico e iniziamo a parlare di cosa stava accadendo, poi riceviamo messaggi dal confine da una persona che è andata a recuperare famiglie. Ci guardiamo: siamo musicisti, cosa possiamo fare? Facciamo un concerto, ci diciamo, e parte una call, ci conosciamo tra noi e dunque le connessioni per qualcosa di più grande e che serve devono esserci. La musica trasmette la responsabilità di salire su un palco e di essere ascoltato. Le parole devono avere un senso, un artista è le antenne del grillo nella società, intercetta un poco prima le crisi. Abbiamo chiamato chi poteva aiutarci, a partire dalla nostra etichetta. Bologna è stata la prima città a proporsi, è una città che ha una storia e ha idee. Se il Papa andasse a Kiev noi siamo pronti a accompagnarlo: farsi portatore di pace è il suo ruolo, lui costruisce ponti. Abbiamo scelto Ciao Ciao perché oggi ha ancora più valore e Resistere che abbiamo scritto nel 2020 ed è uscita 21 e ci siamo detti perché non non ci mettiamo no armi no guerra no violenza? Da millenni l’uomo si fa la guerra ma mai è umano. Da fine maggio finalmente potremmo portare i nostri messaggi in tour.

NOEMI

"Mi ha chiamato Veronica della Rappresentante di Lista spiegandomi l’idea di organizzare questa serata e ho detto di sì. Non avevo impegni ma se li avessi avuto avrei disdetto. Questa è una serata bellissima, la musica, la musica ha valore, riempie i silenzi e i posti vuoti e lancia messaggi importanti. Non siamo qui solo contro la guerra ma per la diplomazia e un futuro indirizzato verso il disarmo. Sono qui all’insegna del disarmo e poi per il fatto che è coinvolta Save The Children. Ci ho già lavorato e sono serissimi. Bisogna portare in un luogo sicuro i bambini: sono così piccoli che perdono l’identità, non sanno più come si chiamano e finiscono vittime del racket del commercio dei minori. Se, come si dice, il Papa andasse a Kiev sarebbe importante, sono credente e credo che la fede dia la possibilità di sentirci uniti. Sarebbe importante oltre che per il peso politico per l’emotività che nasce da certi discorsi: non dimentichiamo che si parla di pace. Dal palco di Piazza Maggior proporrò due pezzi. Uno è Acciaio scelto da Save the Children per la campagna Basta alla guerra sui bambini: è bello che la abbiamo voluta, sono onorata, era molto mia e ora acquisisce un significato più forte; descrive certe città dove vivono i ragazzi, dove fioriscono i fiori d’acciaio. Poi arriva Vuoto a Perdere, che è bello fare a Bologna, città amata da Vasco e Gaetano Curreri, e saluto con Glicine ovvero con le radici che crescono e rappresentano la consapevolezza anche se noi restiamo fragilissimi". 

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PAOLO BENVEGNU'

"L'invito è arrivato in maniera quasi rocambolesca, quando La Rappresentante di Lista ha manifestato il desiderio di costruire Tocca a Noi con i ragazzi di Woodworm e hanno avviato la macchina gli siamo venuti in mente. È un momento di grande sbigottimento, mai avrei pensato di vivere quello che ci veniva raccontato. Si trasmette la propria ricerca attraverso la parola per variare anche di un solo grado la prospettiva altrui. Da genitore provo a trasmettere i valori a mia figlia Anna che ha cinque anni. Mai vista una volontà così ferrea da parte di tutte le parti in causa, siamo speranzosi dell'efficacia del messaggio. Trovo simbolico essere a Bologna in piazza Maggiore, non c’è piazza migliore per urlare la soppressione delle prevaricazioni. Io oltre a essere attonito, dico che la senilità mi fa quasi vergognare di essere sul palco per una causa che non dovrebbe esiste. Proporrò Andromeda Maria che è mia una rivisitazione delle Mille e Una Notte e poi Pietre dove col mio gruppo abbiamo pensato che sono il futuro del nostro pianeta, aspettano il momento di silenzio per dire la loro, ci insegnano più l'attesa che la conquista. Poi farò un po’ di concerti. Uscirà il nuovo album Facciamo Delle Inutili Premonizioni Vol. 2 il 27 maggio ed è la prima volta che propongo brani altrui, da Joy Division a Echo & The Bunnymen, tutte canzoni che hanno costruito il nostro immaginario e penso a portarlo a teatro nei due volumi: sai gli esseri umani sono come cellule: uniti per dare informazioni".

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Fast Animals and Slow Kids

"Siamo qui per il senso di collettività, siamo in tanti a spingere forte il messaggio di pace. È una guerra vicina a noi, è in Europa, è una doccia fredda e in assoluto vogliamo urlare un concetto di pace. Eseguiremo due pezzi in acustico perché gli strumenti sono in sala prove dove stiamo provando il tour che porteremo in giro fino a maggio. Suoniamo Cosa ci direbbe e Non Potrei".

Piazza Maggiore, accarezzata dal vento e dallo sventolio delle bandiere di Save The Children, dopo una poesia di Brecht sulla guerra, letta dalla padrona di casa Andrea Delogu, si accende con gli Zen Circus, la partenza è una scarica Rock sottolineata da Viva e Catene. Non poteva essere diversamente, bisogna scardinarle con la forza della musica le barbarie. Collegamento con la violinista dell'Orchestra dei Teatri di Leopoli Vera Lytovchenko che porta la voce del suo paese nella notte emiliana. Non è solo come all'Arena di Verona nel momento più buio del covid, ma la voce di Diodato  arriva comunque diritta al cuore dei settemila presenti: Fai Rumore ormai è un inno che la piazza canta all'unisono e di certo giunge anche sui colli bolognesi, anzi li travalica. Il Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini è orgoglioso di questa altra prova di cuore che la sua regione ha ospitato. Un video mostra deportati che replicano alla guerra con un brano dei The Cranberries: diventerà un simbolo di coraggio. Gaia con la sua treccia lunghissima sembra un ponte per l'umanità e sostiene il suo messggio con i brani Alma e Salina. Bisogna riconoscere che i FASK in versione acustica hanno un loro perché. E poi Aimone Romizi che si scioglie i capelli crea turbamento tra il popolo delle fan che assediano Piazza Maggiore. Con dolcezza fanno Cosa si Direbbe e Non Potrei Mai prima di lasciare spazio a un video di una bambina che canta un'aria di Frozen. Noemi è illuminante, Acciaio è un caleidoscopio di sentimenti che si arrampicano nel nostro cuore come un Glicine. In mezzo c'è Vuoto a Perdere. Uno dei messaggi forti della serata, fredda nel clima ma non nella voglia di Pace e nelle intenzioni, è che Al di Là dell'Amore c'è una Canzone contro la Paura: in questo gioco di parole ci sono i due pezzi scelti da Brunori SAS. Uno degli elementi più potenti è che gli artisti non parlano, o quasi, la loro colomba di pace vola solo attraverso la musica. Il boato che accoglie Elisa sovrasta i boati di tutte le guerre, un applauso che non vuole spegnersi e che la commuove. Già nei giorni scorsi si è spesa sul tema, come fa, da sempre, per le tematiche ambientali: in Piazza Maggiore porta No Hero e O Forse sei tu. E' il narratore della quotidianità, l'indagatore dell'esistenza, si chiama Paolo Benvegnù, un mostro (alla latina) di sensibilità. Per sua figlia che ha cinque anni esige un futuro senza guerre e la sua invocazione è nei pezzi Andromeda Maria e Pietre. Rancore ha cambiato idea quasi in dirittura d'arrivo e ha stravolto la (sua) scaletta scegliendo last minute Sunshine e X Agosto. Eccoli, finalmente, gli artefici di questa serata che entrerà nella storia, Dario e Veronica, che ricevono la standing ovation con Ciao Ciao e Resistere, che è un simbolo di quelli che stiamo vivendo. Gioca in casa, e si sente, Gianni Morandi, con Apri tutte Le Porte. Siamo al finale, siamo al momento della presa di consapevolezza che quello che è accaduto stasera dovrebbe contagiare tutte le piazze (almeno) d'Europa: a Gianni Morandi si affianca La Rappresentante di Lista per C'era un Ragazzo...stop the war chiede Piazza Maggiore a nome di una nazione. A nome di un popolo. E con tutti gli artisti sul palco.

icfr

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