Bologna, il concerto per l'Ucraina Tocca a noi - Musica per la Pace: il programma

Musica

Fabrizio Basso

L'appuntamento è martedì 5 aprile in piazza Maggiore a Bologna. La serata nasce da un tweet de La Rappresentante di Lista. Numerosissime le adesioni artistiche, i fondi raccolti andranno a Save The Children

La musica scende in piazza, nel senso letterale del termine, per urlare il suo no alle barbarie che accadono in Ucraina. L'appuntamento è a Bologna, nella bellissima e accogliente piazza Maggiore, la sera del 5 aprile: la piazza, già sold out, sarà aperta a settemila persone con ingresso gratuito. Il progetto, che coinvolge oltre agli artisti numerosi sponsor privati e istituzionali, nasce da un tweet firmato da Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, ovvero La Rappresentante di Lista, che è stato subito abbracciato da Save The Children, dalla Regione Emila Romagna e dal Comune di Bologna. In meno di un mese Brunori SAS, Diodato, Elisa, Elodie, Fast Animals and Slow Kids, Gaia, Gianni Morandi, Noemi, Paolo Benvegnù, Rancore, The Zen Circus hanno aderito a Tocca a Noi - Musica per la Pace. Ma le sorprese non sono finite, altri artisti appariranno sul palco. A condurre l’evento, Anrea Delogu che guiderà lo spettacolo, con la partecipazione di Ema Stokholma, Marco Baliani e Daniele Piervincenzi.

Tutti possono contribuire e donare 2 euro con un sms al 45533 dal proprio cellulare e 5 o 10 euro chiamando lo stesso numero da rete fissa. Si può inoltre dare il proprio contributo attraverso il sito internet www.savethechildren.it/ucraina

Matteo Lepore, sindaco di Bologna ha sottolienato che la sua è "una città che sa rispondere. Piazza Maggiore si aprirà alla Pace in giornate difficili, accompagnate dalle immagini orribili che arrivano dall’Ucraina. Dobbiamo vivere il concerto come motivo di impegno, ricerca della pace e raccolta fondi. Ci dobbiamo prendere cura di chi arriva da noi senza dimenticare chi resta. La musica è uno dei linguaggi più capaci di allargare i confini". Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna amplifica le parole del primo cittadino promettendo che "scopriremo ancora una volta il cuore grande di questa regione. Si arrivi alla pace, tacciano le armi". Daniela Fatarella, direttrice generale di Save The Children racconta che "lavoriamo in Ucraina dal 2014. Siamo ancora nel paese e lavoriamo con partner locali. Non ci sono corridoi umanitari e quello che avviene è perché ci sono degli eroi che resistono. Siamo poi sui confini ad accogliere che fugge, è la più grade crisi di rifugiati in Europa da decenni, dall’inizio della crisi un bambino ogni secondo è diventato profugo. E’ una guerra di orrori raccontata dalle mamme e dai bambini che giungono al confine perché sono famiglie separate, gli uomini sono rimasti".


Ukraine's President Volodymyr Zelensky appears on screen during the 64th Annual Grammy Awards at the MGM Grand Garden Arena in Las Vegas on April 3, 2022. (Photo by VALERIE MACON / AFP) (Photo by VALERIE MACON/AFP via Getty Images)

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Veronica e Dario sono le anime della serata e del progetto. La Rappresentante di Lista è stupita per come da un messaggio sui social sia partita una macchina straordinaria: "Innescare la magia da twitter e vederla realizzata è fantastico. Parte da una urgenza, eravamo a Milano a una manifestazione per la pace. Da musicisti la prima cosa pensata è stata pensare a un concerto per la raccolta fondi. E’ stata un’onda che ci ha investito e riempito di gioia. Sono giorni di grande sgomento, la guerra ci lascia sempre sconfitti, chiusi, distanti e soli. Proviamo ad alzare la voce per dire no alla guerra, manderemo un segnale di pace. Abbiamo ricevuto moltissime risposte!".

Tra i protagonisti anche Paolo Benvegnù: "Ci sono grande sgomento e delusione verso gli esseri umani, verso noi stessi. Noi ora valutiamo gli effetti della guerra ma la causa dobbiamo ricercarla in noi. Anni fa suonai a Mostar e nella sala concerti erano presenti solo donne e bambini perché gli uomini si erano persi in guerra. Anche là c’era Save The Children. Facciamo parlare i ponti e la pace".

La forza contagiosa dei FASK farà ballare Piazza Maggiore. Il frontman Aimone Romizi commenta che "un concerto non farà finire l’abominio ma restituisce dignità alla parola pace che ora assume un valore enorme. Poi c’è la partecipazione collettiva di pensiero: tacere è accettare l’abominio, cantare è un processo che allontana l’idea del male".

Invita a non girare la testa e a superare gli egoismi Noemi: "Mi sono sentita al telefono con Veronica e credo che dobbiamo andare oltre lo stare sul palco per noi. Bisogna promuovere il pacifismo, in questo periodo la diplomazia è un po’ messa da parte ma va sostenuta. Purtroppo sono i bambini che ci vanno di mezzo: non decidono nulla e vengono strappati da tutto. Noi abbiamo la musica come modo di stare nel mondo e condividere un concerto per urlare questa nostra necessità è bellissimo, non si può girare la testa".

Marco Gallorini, CEO - Woodworm, l'agenzia che si è fatta carico di tanta parte organizzativa sottolinea che "in tre settimane e mezzo abbiamo insieme un qualcosa di complicato anche a causa del covid. Tutti stiamo lavorando gratuitamente. Siamo tutti usciti dai rispettivi ruoli per ottenere un grande risultato".

Infine Andrea Delogu che condurrà dal palco la serata: "Finalmente posso fare qualcosa di concreto oltre a quello che ho già fatto in privato. E’ un qualcosa con una forte valenza umana che trasmette emozioni".

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