Giorgio Gaber, il doodle di Google per l'83esimo anniversario dalla nascita

Musica

Camilla Sernagiotto

Oggi, in occasione di quello che sarebbe l’83esimo genetliaco del compianto Signor G, l’altra grande G - ossia Google - omaggia quel mito intramontabile, dedicandogli il doodle. Nato nel 1939, colui che all’anagrafe era Giorgio Gaberščik è stato praticamente tutto ciò che rende importante nello spettacolo e nella musica.  Cantautore, commediografo, attore, cabarettista, chitarrista e regista teatrale, nel secondo dopoguerra ha scritto la storia dell’Arte. Con la A maiuscola come la sua G

Oggi Google omaggia Giorgio Gaber in occasione di quello che sarebbe dovuto essere il suo 83º compleanno.
Nato il 25 gennaio del 1939, oggi si celebra l'anniversario della nascita di un mito intramontabile.
Il compianto Signor G, come veniva soprannominato, viene quindi salutato con stima dall'altra grande G, ossia Google.


Forse non tutti sanno che all'anagrafe si chiamava Giorgio Gaberščik ma senz’altro tutti sanno bene che questo artista è stato praticamente tutto ciò che può rendere una persona qualcosa di sacro (a livello laico, si intende), nome importante com'è per lo spettacolo e la musica targati Italia. 

Cantautore, commediografo, attore, cabarettista, chitarrista e regista teatrale, nel secondo dopoguerra ha scritto la storia dell’Arte, con la A maiuscola come la sua G.
G di Genius, se un altro compianto nome milanese ce lo permette, ossia Andrea G. Pinketts (in cui la G puntata sta appunto per uno dei blasoni più nobiliari che esistano: non legato al sangue bensì al cervello).
Definire Gaber "un cantautore" è non rendergli l'onore che merita, dal momento che un'etichetta del genere sarebbe davvero troppo poco esaustiva nel suo caso.

Il doodle

Chiunque oggi apra Google, troverà nell’home page del motore di ricerca (così come in qualsiasi pagina risultante da qualsivoglia ricerca) la celebre scritta che però in queste 24 ore mostra l'effigie di Giorgio Gaber all'interno della lettera O. E al posto dell'altra O è raffigurato un disco in vinile, per finire con un microfono al posto della L.


Un omaggio che sarebbe stato doveroso da parte di Google Italia, d’accordo, ma la grandezza di questo doodle è che non riguarda soltanto il nostro Paese: oggi in tutto il mondo chiunque aprirà una pagina del celebre motore di ricerca vedrà omaggiato Gaber. E cliccando sopra la sua immagine si apriranno risultati di ricerca ad hoc, come se qualcuno avesse digitato il suo nome nella stringa di ricerca insomma. In tutto il globo terracqueo munito di internet, uscirà fuori Giorgio Gaber.
Che da noi non è certo un Signor N, nel senso di signor Nessuno, ma che a livello internazionale magari molti ancora non conoscono. Quindi il doodle di oggi è importante per far conoscere questo mostro sacro della cultura nostrana a ogni latitudine.


Ricordiamo che non tutti i doodle sono uguali: ci sono particolari ricorrenze che Google ricorda in modo diverso a seconda dei vari Stati. Giorgio Gaber invece si merita un bel doodle universale.

A pochi giorni dall'inizio del Festival di Sanremo, questo doodle vale moltissimo per la nostra musica e cultura.

Milano, Teatro Lirico:  uno degli itinerari della speciale maratona/ passeggiata organizzata dai volontari FAI e realizzato grazie alla partnership con Il Gioco del Lotto, a sostegno della campagna di raccolta fondi del FAI ?Ricordati di salvare l?Italia?, Roma, 6 Ottobre 2014. ANSA/ UFFICIO STAMPA FAI/ METAMORFOSI

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Giorgio Gaber

Pilastro della cultura teatrale e musicale italiana del secondo dopoguerra, Giorgio Gaber nacque a Milano (in via Londonio, per la precisione) il 25 gennaio del 1939.

In quella strada in cui venne alla luce dal 2019 - anno in cui si sarebbe celebrato il suo 80º compleanno - la casa natale mostra affissa una targa in sua memoria.

È stato il creatore del teatro canzone e, verso la fine degli anni Cinquanta, fu perfino il precursore del rock'n'roll italiano!
Tra i suoi tanti primati, ricordiamo che è stato uno degli artisti insigniti dal maggior numero di riconoscimenti da parte del prestigiosissimo Club Tenco, con due Targhe e un Premio Tenco.
La sua influenza sulla cultura musicale e teatrale milanese, lombarda e in generale italiana è enorme. Con questo doodle international, è probabile che la sua arte arrivi anche dove fino a oggi non era giunta, influenzando nuovi artisti in nuovi luoghi.


Uno dei suoi amici più fraterni è stato Enzo Jannacci, con cui esordì nel mondo delle sette note alla fine degli anni ’50. Gaber alla chitarra (insieme a Gian Franco Reverberi), Jannacci al pianoforte, Tenco e Paolo Tomelleri al sax. Si esibivano con il nome di Rocky Mountains Old Times Stompers nel famoso club milanese Santa Tecla.

Gaber fu anche autore e attore teatrale, uno dei padri di un genere che va sotto il nome di teatro canzone.
Debuttò a teatro nel 1959, sul palco del Teatro Girolamo, assieme a Maria Monti, che a quel tempo era la sua fidanzata. La loro esibizione, un recital, si intitolava Il Giorgio e la Maria, con lei che monologava su Milano e lui che faceva intermezzi di musica e canto frammisto a recitazione.
Un anno dopo, nel 1960, Giorgio Gaber incise un 45 giri con Dario Fo, dal titolo Il mio amico Aldo. Parti cantate (di Gaber) e recitate (di Fo) si mixavano e remixavano in maniera molto innovativa.
Il resto è storia.

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L’addio

Il 1° gennaio del 2003 abbiamo dovuto dire addio a un personaggio tanto amato e amabile quanto l’uomo che lo "vestiva": Giorgio Gaber morì lasciando sua moglie, la cantante e attrice Ombretta Colli (che allora era presidente in carica della provincia di Milano) e la figlia Dalia.


Nel 2021 gli è stato dedicato il Teatro Lirico, nell'anno in cui ha visto la riapertura dopo oltre due decenni di battenti chiusi a causa della necessità di una lunga ristrutturazione. Anche l'Auditorium del Pirellone è dedicato a Giorgio Gaber, simbolo egli stesso di Milano. Forse più di qualunque altro monumento.

Milano.Teatro Lirico sopralluogo commissione Casa Lavori con assessore del Corno e Granelli (Milano - 2021-06-10, Carlo Cozzoli) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

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